capitolo 3.

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Un lieve rumore mi sveglia dal mio sonno, cerco di capire da dove proviene e realizzo che è Louis che si sta facendo una doccia. Ma si fa continuamente il bagno quel ragazzo? esprime la mia mente mentre scuoto la testa mandando via il pensiero e alzandomi svogliatamente non avendo più sonno. Clicco il tasto del mio cellulare per vedere l'orario, segna le 05.20 am cazzo, è veramente malato di docce quel ragazzo! esclama il mio inconscio sapendo che non è normale farsi una doccia in questo orario specialmente quando la scuola non è ancora iniziata. Tra un mese ci saranno i primi esami per vedere se la maggior parte degli studenti sono venuti qua solo per le feste, le confraternite e per scoparsi le ragazze del campus o, come me, vengono qua per studiare e oltre allo studio fanno esattamente le stesse cose che ho appena elencato, se da parte mia, non ci fosse l'interesse per lo studio mi butterebbero fuori di qui a calci in culo. Sorvolando i miei pensieri, per colpa della mente malata del ragazzo sotto la doccia adesso sono sveglio, così decido di andare a fare un po di jogging per l'enorme parco circostante l'università. Sto per uscire dalla stanza quando improvvisamente si apre la porta del bagno, mostrandomi Louis, con lo stesso asciugamano dell'ultima volta cinto in vita, che mi fissa.

'Dove stai andando?' mi domanda senza svelare alcuna espressione

'A fare jogging, ti interessa improvvisamente quello che faccio adesso?' chiedo incredulo alzando un sopracciglio

'Era solo così per sapere' mi risponde senza alcuna rabbia, solo con un po di delusione negli occhi, è sempre più strano questo ragazzo confermo.

'Comunque adesso vado' faccio per avvicinarmi alla porta ma con velocità mi prende il braccio destro e mi gira

'Cosa stai facendo?' chiedo non capendo il gesto e guardando ancora la sua mano sul mio braccio

'Riguardo a ieri sera' articola 'scusami per la pesantezza delle parola con cui mi sono rivolto a te, è che ero ubriaco e quando bevo sono molto più aggressivo del solito' il suo volto mentre dice quelle parole si affievolisce e sulla bocca posso notare un accenno di sorriso.

'Ah beh, scusami tu, non pensavo che Lottie fosse tua sorella, se lo avessi saputo non avrei fatto quello che ho fatto' rispondo incredulo della mia scioglievolezza nel parlargli.

'Grazie Harry' mi sorride dolcemente e mi supera per andare all'armadio, immagino per cambiarsi, quando fa per togliersi l'asciugamano dalla vita si gira e mi guarda

'devi ancora stare li a fissarmi e a morderti le labbra?' ride, la prima volta che lo vedo ridere, non di gusto, ma lo vedo ridere, è una cosa strana, piacevole direi, ha una bellissima risata, quando ride gli si illumina il volto e sembra piccolo, è la dolcezza.

'Scusami non volevo fissarti, adesso me ne vado' affermo, faccio per "scappare" dalla porta ma mi ferma dicendomi

'hei, non mi da fastidio comunque' mi sorride, questa volta a bocca chiusa, così gli faccio un falso sorriso salutandolo con la mano e chiudendomi velocemente la porta alle spalle. PER LA MISERIA! esclama la mia mente e non so se per il meraviglioso sorriso del mio compagno di stanza o per l'immensa figura di merda che ho appena fatto prima di uscire dalla porta.

Il calore del parco la mattina mi fa togliere la maglia facendomi restare a torso nudo mentre corro sudato per il vialetti fatto di ghiaia. Alcune ragazze mi salutano e io ricambiando gli faccio un grosso sorriso per poi distogliere lo sguardo da loro e continuareil mio jogging mattutino, riesco a sentirle urlare e morire, come dicono loro, sono così prevedibili.

Ci sono molti ragazzi e ragazze che stanno correndo come me, quando giro l'angolo per arrivare al parco del retro dell'università l'edificio continua coprendo una grandissima palestra con piscina e idromassaggi. Non mi ero mai interessato all palestra perchè infondo l'universitá serve per studiare non per fare allenamento ma visto che c'è la possibilità di farlo ed è tutto compreso nel prezzo non vedo che problema ci sia nel rimanere in forma. Così decido di entrare e dare un'occhiata. L'immensa palestra ha un lucernario che copre il soffitto e  gran parte delle pareti in modo che entra la luce del sole senza aggiungere l'illuminazione elettrica. Al centro di essa c'è una grandissima piscina rettangolare e alle estremità altre due piccole e rotondeggianti, immagino siano per l'idromassaggio.

Alzo lo sguardo e il grande soppalco è pieno di tapis roulant, sacche da boxe e altra roba per lo svago e l'allenamento, mentre mi immergo nella bellezza dell'ambiente vedo dalla ringhiera una ragazza che agita per aria le mani in segno di saluto, Lottie. Le faccio un cenno con la testa e mi avvio verso le scale per poterla salutare meglio, mentre le percorro cerco di farmi venire in mente un modo per non far nascere imbarazzo riguardo a ieri sera.

'Hei' la saluto con un sorriso, mentre mi avvicino per poterla abbracciare lei si butta sulle mie labbra iniziando a infilarmici la lingua dentro con voglia, cerco di staccarmela ma lei non volendone sapere si avvinghia ancora di più gemendomi all'orecchio

'Ho voglia di essere scopata da te' torna alla mia bocca baciandomi e continuando a parlarmi sporco

'Sei così sexy senza maglietta, scopami qua, adesso' ringhia. Anche se l'istinto di sbatterla sul tavolino da ping pong e scoparmela ben bene proprio li c'è deciso riluttante di staccarmela di dosso.

'Cosa stai facendo sei impazzita?' le chiedo alzando le mani e spalancando gli occhi

'Beh, che c'è?' mi chiede tranquilla mentre si arriccia come al solito i boccoli biondi ripresi in una coda alta

'C'è che se tuo fratello o altre persone che conoscono tuo fratello e posso andare benissimo a dirglielo e ci vedono siamo morti, hai visto come ha reagito ieri sera e anche se si è scusati con me non inten...' mi blocco vedendola quasi strozzarsi per le mie parole

'Si è scusato con te?' dice lei incredula

'Si certo, perchè non avrebbe dovuto farlo, infondo mi ha urlato in faccia di volermi uccidere' le spiego anche se tu gli hai sbattuto in faccia di volerti scopare sua sorella aggiunge il mio subconscio.

'Lui non si è mai scusato con nessuno, neanche con me, com'è possibile che si scusi con te che ti ha appena conosciuto?' cammina in su e giù continuando a toccarsi i capelli e muovendo la testa

'Beh non so che dirti, mi ha detto che è stato troppo duro con me' alzo e abbasso le braccia in segno di scuse

'Questa cosa non mi convince, non ha mai chiesto scusa a nessuno' ribatte lei ma non con cattiveria, non riesce a capire neanche lei cosa sto dicendo, non riesce proprio a crederci.

'Fattelo dire, a me non convince direttamente tutta la mente di tuo fratello, è così contorta' ribadisco scuotendo la testa, lei mi sorride.

'Comunque scusami Harry per averti lasciato li con lui ieri sera, stai traquillo però, mio fratello non ti farà del male' mi dice con uno sguardo tra il conpassionevole e lo speranzoso mentre mi massaggia un braccio in segno di affetto, io annuisco facendole un mezzo sorriso e sbuffando

'Lo spero' le dico e la saluto.

Cos'è che ha di strano? Perchè non dovrebbe chiedere delle semplici scuse? Quel ragazzo è misterioso e ha qualcosa sotto che mi convince ancora meno.

Mentre cammino per tornare al 'Theta' noto un piccolo volantino attaccato con dello scotch ad un'albero, mi avvicino per leggerlo, c'è scritto che stasera ci sarà da divertirsi, tutto sommato uno schiuma party porta solo una cosa sicura. Magliette bagnate e sesso, tanto sesso.

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