'Richmond University' è il nome dell'imponente edificio davanti a me. Non avrei mai pensato che fosse esattamente come nelle foto della brochure che avevo appena sfogliato. Solitamente photoshop sa fare grossi miracoli ma in questo caso, l'architettura di questa università è perfettamente stabile, non sono presenti crepe nei muri ne tantomeno murales fatti da artisti o idioti, come preferisco chiamarli io. Ma tralasciando questi particolari, io, Harry Styles, apprendista architetto, sono finalmente riuscito ad ottenere il diploma per entrare in questa meravigliosa università, cosa che aspetto da tutta la vita o almeno da quando la mia mente possa arrivare a ricordare.
Percorro il lungo viale che mi porta all'entrata della confraternita 'theta' dove mi trattengo per un secondo quando i miei occhi scrutano il via vai degli studenti che entrano e che escono dalla casa. La maggior parte di essi sono ragazze, delle belle ragazze, delle cheerleaders per precisare. Sono ancora più felice di trovarmi in questa università sapendo che alla fine dei cinque anni i quali passerò qua, la maggior parte di esse saranno già venute a letto con me. Non ho molta autostima però mi piace pensare positivo visto che in fatto di ragazze posso dire che ho una vasta esperienza. Sorrido quando passo davanti ad esse che mi guardano salutandomi e sghignazzando tra di loro, 'hei ragazze' affermo salutandole, quando mi rispondono sembrano dei piccoli uccellini che cinguettano, come ste stesse arrivando la madre col cibo in bocca, direi piuttosto irritante se non fosse che loro saranno la mia fonte di piacere durante le feste e anche dopo. Gli faccio l'occhiolino e con enfasi me ne vado lasciandole impazzire alle mie spalle.
Quando finalmento trovo la mia stanza busso e una voce ovattata mi invita acidamente ad entrare. Non presto attenzione al ragazzo nel bagno che immagino si stia facendo una doccia dall'acqua che scorre. La prima cosa che attira la mia attenzione è il forte odore di erba e alcol che mi fa storgere il naso, ma, oltre a questo la stanza è piccola e accogliente, come immagino tutte le altre, piena di mobiletti e scaffali, inutili direi, i due letti sembrano comodi così decido di buttarmi su quello che sembra il mio, prendo il telefono dai pantaloni neri e sblocco lo schermo, nessuna notifica, così decido di aspettare il ragazzo che presumo abbia appena finito di fare la doccia dato che non sento più l'acqua scorrere. Due minuti dopo sento la chiave girare dentro alla porta così, educatamente, mi tiro su dalla mia precedente posizione stesa e aspetto che esca dal bagno. La maniglia si abbassa e dalla porta esce un ragazzo, non riesco a vederlo bene per il fatto che è girato di spalle, ha un'asciugamano bianco legato instabilmente sui fianchi, non è molto alto, i capelli bagnati, sono castano scuro e, parlando sinceramente, ha delle spalle straordinariamente abbronzate e toniche, deve essere un calciatore per avere delle spalle così belle, non che io sia omosessuale, mai. Ci metto poco a capire che il mio coinquilino non si è ancora accorto di me perchè inizia a canticchiare una canzone di cui non conosco il nome. Alla fine si gira, immagino per prendere il suo cellulare dalla scrivania, ed è lì che solleva lo sguardo e smette di cantare. Rimango per un'attimo incantato dai suoi bellissimi occhi cristallini che mi guardano, 'hei frocetto che cazzo hai da fissare?' articola il ragazzo, se non parlava poteva anche starmi simpatico. 'non sono frocio, idiota, sono Harry, Harry Styles, il tuo nuovo compagno di stanza' sorride, per poi tornare serio in un'istante e avvicinarsi lentamente a me, non ho il tempo di pensare che mi trovo spalle al muro col ragazzo a una spanna dalla mia faccia che mi guarda minacciosamente 'cosa cazzo hai detto?' insinua, 'ho detto che non sono frocio, idiota, sono Harry Htyles, il tuo nuovo compagno di stanza' la mia voce ora è diversa da quella di prima con un accenno di terrore in più, l'ho appena conosciuto, non so neanche quale sia il suo nome e già ho paura di questo ragazzo. La sua risata dopo la mia risposta mi fa raggelare la schiena, ma non quanto il pugno che tira al muro appena vicino al mio orecchio. 'Non chiamarmi mai più idiota, ragazzina' sputa dopo aver tolto il pugno dal muro, decido di farlo bollire nel suo brodo e rispondo con un semplice 'occhei, scusami' alzando le mani in segno di sconfitta, il ragazzo si allontana da me ma poi parla ancora 'che non ti venga in mente una possibile amicizia tra noi due, l'unico motivo per il quale in questo momento tu sei qua è perchè era l'unica stanza libera tra tutte, ma non ti ci abituare finocchio, ti farò scappare come ho fatto con tutti gli altri' e con un sorrisetto finto si chiude in bagno. Primo giorno all'università e sono già stato attaccato al muro da un'idiota pieno di se e per giunta più basso di me, non voglio passare neanche un'altro secondo nella stessa camera con questa testa di cazzo così decido di uscire dalla camera e andare a chiedere di cambiare stanza. Nello scendere le scale mi imbatto in una delle cheerleaders che avevo trovato prima di entrare nella casa, la ragazza mi saluta giocando con i capelli mentre mastica una gomma facendo scoppiare le bolle 'hei, chi si rivede' cinguetta 'come hai detto che ti chiami bellezza?' mi chiede lei, io le sorrido, il suo seno prorompente incorniciato dall'ampia scollatura della maglietta mi distrae per un secondo ma riesco a cogliere la domanda 'sono Harry tesoro, e tu come ti chiami?' nonostante i suoi giochetti da troia non fa a meno di arrossire alla vista del mio sorriso 'io sono Charlotte' afferma, si avvicina e con la mano con cui un'attimo prima si stava divertendo con i suoi capelli biondi mi tocca il petto scendendo giù fino alla cintura per poi sorridere 'ci sarai stasera alla festa vero?' chiede 'quale festa?' domando io 'la festa che si terrà qua, la famosa festa organizzata da mio fratello' sghignazza adorabilmente 'ci sarò solo se ci sarai tu dolcezza' riprende a giocare con i suoi boccoli biondi lasciandomi insoddisfatto dopo aver avvicinato rischiosamente la mano alla mia cintura 'certo che ci sarò' sorride mordendosi il labbro inferiore 'bene' affermo 'allora potremme continuare stasera ciò che non abbiamo concluso adesso' dico indicando con la testa la mia cintura per poi incrociare di nuovi i suoi bellissimi occhioni blu, 'come hai detto che si chiama tuo fratello?' Charlotte mi sorride e si avvicina al mio orecchio sinistro io la stringo per i fianchi avvicinandola ai miei, così lei sussurra un nome, un nome che non mi è nuovo. 'Louis Tomlinson'.
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Fiksi PenggemarHarry, un ragazzo modello, futuro architetto entra a far parte della confraternita 'theta', nel campus della sua nuova università, tra ragazze, sesso, droghe e amore, la sua vita sarà colta da un vortice di emozioni mai sentite prima che cambieranno...