Capitolo 8

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Draco e Harry avevano ricominciato a seguire le lezioni, ma si resero conto che dopo quella notte al Lago Nero era tutto cambiato. Avrebbero dovuto affrontare Voldemort quell'anno stesso e non potevano tirarsi indietro.

Teoricamente gli rimaneva da distruggere un solo Horcrux: Nagini. Harry non aveva ancora un piano, ma sapeva che Voldemort avrebbe preannunciato quelle guerra.

Un venerdì, quando Harry e Draco avevano finito la lezione di Trasfigurazione il biondo tirò il suo fidanzato per un braccio e iniziarono a baciarsi con molta foga. Loro credevano di essere soli, ma sentirono dei passi e si staccarono di colpo l'uno dall'altro. "Signor Potter dovrei parlarle. In privato." La voce di Severus Piton impassibile come sempre, faceva sembrare ogni frase che diceva un rimprovero. Harry allora salutò Draco che era molto confuso e poi iniziò a seguire suo professore di Pozioni. Stavano andando verso l'ufficio di Silente e appena il ragazzo se ne accorse chiese: "Professore dove mi sta portando?" "Taci e seguimi Potter" Harry pensò: Piton è gentile come al solito. Il moro non si era sbagliato, stavano andando verso l'ufficio di Silente, che però non c'era. Il professore si fermò di colpo e fece uscire il pensatoio. Poi si mise a piangere ed Harry restò a guardarlo ad occhi aperti. Versò le sue lacrime nel pensatoio e poi annunciò: "Potter io devo andarmene. Guarda nel pensatoio e capirai." Poi Piton si smaterializzò e lasciò da solo Harry nella stanza. Lui esitò un attimo, ma poi mise la faccia nel pensatoio.

Una serie di immagini sfocate si proiettarono davanti a Harry. Riuscì a sentire la voce di Silente e quella di Piton, stavano discutendo. "Una parte di Voldemort vive in Harry!" Era Silente a parlare. Poi Severus disse: "Quindi quando arriva il momento il ragazzo deve morire?" C'era una nota di tristezza nella sua voce. "Sì, deve morire e deve essere il Signore Oscuro in persona a ucciderlo." "Lo hai fatto crescere per poi farlo morire, l'hai allevato come una bestia da macello!" "Severus, non mi dire che ti sei affezionato al ragazzo." Il professor Piton prese la bacchetta e disse: "Expecto Patronum!" Agitò la bacchetta e ne uscì una cerva. Il preside di Hogwarts chiese: "Severus, dopo tutto questo tempo?" "SEMPRE."

Ad Harry sembrava che il patronus di Piton fosse lo stesso di qualcun altro, ma non riusciva a ricordare chi. Infatti non aveva capito il significato delle ultime parole dei due professori.

Poi tutto svanì, ma delle nuove immagini si proiettarono davanti al ragazzo.

C'era Piton e una ragazza stranamente familiare accanto a lui. Solo che avevano undici anni. "Severus Piton" disse una voce. Piton avanzò e si andò a sedere su uno sgabello e allora Harry capì: era la cerimonia dello smistamento. "Serpeverde!" Dichiarò il cappello parlante. "Lily Evans" La ragazza che era stata accanto a Severus si fece avanti. Era la mamma di Harry. "Grifondoro!" Il ragazzo vide che arrivata al tavolo delle sua casata sua madre strinse la mano a suo padre. Notò anche la tristezza negli occhi di Severus Piton.

Le immagini davanti a lui cambiarono ancora: vedeva quello che doveva essere suo padre che prendeva in giro Piton davanti ad altri Grifondoro - tra cui Lily, che non aveva fatto niente. Poi le immagini svanirono e Harry tirò su il viso.

Adesso aveva capito. C'era un motivo se poteva parlare con i serpenti. C'era un motivo per il quale sentiva gli Horcrux. C'era un motivo se sentiva quella forte connessione con il Signore Oscuro. Lui era un Horcrux. In più il suo insegnante di Pozioni amava sua madre. Sapeva ciò che doveva fare.

Corse alla sala comune dei Grifondoro (che era vuota), prese carta e penna e decise di dare appuntamento nella Stanza delle Necessità a tutti quelli che erano importanti per lui. Poi si recò nel posto prestabilito e dopo qualche minuto si presentarono: Draco, Hermione, Ron, Ginny, Neville e Luna.

Raccontò tutto ai suoi amici che rimasero come pietrificati. Prese Draco per un braccio e lo tirò per potergli parlare in privato. Malfoy stava piangendo e non riusciva a guardare negli occhi il ragazzo che amava, che sarebbe dovuto morire. Harry gli asciugò le lacrime che però continuavano a rigare la faccia del Serpeverde. Lo baciò e per un secondo si dimenticarono di tutto. C'erano solo loro due. Nessuno dei due parlò, per paura di rovinare quel momento così perfetto. Però dovevano tornare dagli altri e Harry doveva spiegargli il suo piano.

Drarry: un amore complicato (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora