TEACH ME, SIR

LA PARTITA

POV'S JOHN

Porca puttana, quella mocciosetta ha visto tutto, cosa devo fare adesso?

-Capo, volevo dirle che la ragazza sarà oggi in palestra durante la sua partita poichè è in punizione.-

-va bene Smith puoi andare.-

Bene bene, quindi mi vedrà oggi? Beh allora ci sarà da divertirsi.

2 ORE DOPO

POV'S LILITH

-passami quella cazzo di palla porca puttana-

beh tutto avrei immaginato tranne vedere Dixon giocare a torso nudo, che non è assolutamente un brutto spettacolo. Ma che cavolo dici Lilith, riprenditi, ricordati quello che ha fatto. Sono così immersa nei miei pensieri che non mi accorgo della palla che sta arrivando nella mia direzione e mi prende in piena faccia, facendomi sanguinare il naso. -Cazzo!- esclamo.

Corro in bagno coprendomi la faccia per la figura di merda e sento la porta aprirsi. Sarà di sicuro Dixon che sarà venuto a scusarsi e bla bla.

-Come stai?-

Questa voce non la conosco..

-Beh mi sanguina il naso e mi fa malissimo, vedi un pò tu e deduci la risposta.- mi giro verso di lui

-Aspetta vado a prenderti del ghiaccio e un pò di carta, torno subito.-

Ora che lo guardo meglio è un bellissimo ragazzo, ha i capelli castani, gli occhi azzurri e un fisico mozzafiato

Dopo qualche minuto rientra con carta e ghiaccio come aveva promesso.

-grazie, non dovevi.-

-è il minimo che potessi fare dopo averti sfracellato la faccia-

-sei stato tu?!-

-si ma non l'ho fatto apposta, perdonami-

-ci vorrà un pò di tempo mi sa- dico sorridendo

Prende un pennarello da un armadietto e sul palmo della mano mi scrive un numero, penso sia il suo.

-quando avrai intenzione di perdonarmi fammelo sapere- dice facendomi un occhiolino e sorridendomi.

-ma qual è il tuo nome?-

-Paul, Paul Scott-

Poi se ne va, sorridendo.

-Lilith dove sei?- ah, Dixon..

-come va il naso?-

-beh, come credi che vada?-

-Scott è proprio un coglione-

Sarà anche un coglione ma è bello da morire.

-si hai ragione- mento

Guardo l'orologio. Cazzo, sono le sei e mezza, devo pulire. Uff.

-Scusami Dixon, ho da fare, ci sentiamo.-

Comincio a pulire il campo, poi passo agli spalti e infine agli spogliatoi. Dopo aver finito esco, chiudo a chiave e consegno le chiavi al custode.

Cazzo che freddo, e pensare che casa mia è dall'altra parte del mondo.

Mi incammino tenendomi stretta il cappotto addosso a causa del freddo.

All'improvviso sento delle mani che mi stringono il braccio e mi tirano. Mi giro e vedo un ragazzo, forse ubriaco o peggio, drogato.

Cerca di sbottonare i miei jeans, mentre io mi dimeno e urlo e lui comincia a baciarmi. Mi sale un senso di vomito al sapore delle sue labbra e, ripensando all'estate scorsa, comincio a piangere.

All'improvviso non sento più nulla, se non il suono di uno sparo.

Il ragazzo che cercava di violentarmi è a terra con un buco enorme sulla gamba, e colui che l'ha sparato è John, di nuovo lui.

Cerco di scappare via, ma lui mi blocca, stringendo la sua mano sul mio polso.

-Cosa vuoi?!-

-mi ringrazi cosi? Ti ho salvato la vita, mi devi un favore-

-Ma quale favore, e poi come hai fatto a sapere dov'ero? Mi seguivi per caso?!- urlo arrabbiata.

-Può darsi- sorride

Ha un sorriso bellissimo e ora che lo guardo bene si è fatto il piercing sul naso.

-Sali in macchina che ti dò un passaggio, non devi girare per queste strade con il buio.-

-ah perchè venire in macchina con te è più sicuro, giusto?!-

--Lilith sali in macchina- dice a denti stretti

-Altrimenti?- dico.

Non ho nemmeno il tempo di replicare che mi prende in braccio come un sacco di patate e mi fa sedere nella sua macchina al lato del passeggero, entra anche lui dopo e mette le sicure, in modo che io non scenda dalla macchina.

Non lo guardo in faccia per tutto il tragitto e a ogni domanda che mi fa non rispondo.

All'improvviso si ferma e noto che siamo fuori casa mia.

Scendo senza ringraziare,entro in casa sbattendo la porta e corro in camera mia sfinita, addormentandomi.