18. Percy, lo spala-letame

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Gerione possedeva una specie di trenino, come quelli dello zoo

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Gerione possedeva una specie di trenino, come quelli dello zoo. Era dipinto a chiazze bianche e nere, come il manto di una mucca. Il vagoncino del guidatore aveva una serie di corna di bue sul tetto e il clacson suonava come un campanaccio. Nico si sedette in fondo, probabilmente per tenerci d'occhio. Euristeo gli si infilò accanto con la sua mazza chiodata e si calò il cappello da cowboy sugli occhi, come se avesse intenzione di farsi un sonnellino. Ortro balzò vicino a Gerione, sul sedile davanti, e iniziò ad abbaiare tutto contento, a due voci. Io, Percy, Annabeth, Tyson e Grover occupammo i vagoncini centrali. «La nostra è una grossa azienda» si vantò Gerione quando la mucca-mobile partì traballando «teniamo soprattutto vacche e cavalli, ma anche varietà esotiche di ogni genere»

Scavalcammo una collina, e Annabeth trasalì. «Ippogalli? Pensavo che fossero estinti!»

Ai piedi dell'altura c'era un pascolo recintato con una dozzina degli animali più bizzarri che avessi mai visto: per la metà anteriore erano cavalli, mentre per quella posteriore erano dei galli, con delle enormi zampe gialle, la coda piumata e le ali rosse. Due delle creature cominciarono ad azzuffarsi per un mucchietto di mangime, sparando fuori una sequela di improperi che mi fecero ridacchiare stupidamente. Si impennarono sulle zampe posteriori e nitrirono, sbattendo le ali, finché il più piccolo non galoppò via, con uno strano passo saltellante dovuto alle zampe di gallo. «Polli pony!» esclamò Tyson stupito «Fanno anche le uova?»

«Una volta l'anno!». Gerione sorrise nello specchietto retrovisore. «Sono richiestissime per le omelette!»

«Dei, che schifo» borbottai tra me e me.

«Ma è orribile!» protestò Annabeth «È una specie in via di estinzione!»

Gerione fece un gesto noncurante con la mano. «L'oro è oro, dolcezza. E poi dovresti sentire che omelette!»

«Non è giusto» mormorò Grover, ma Gerione continuò con le sue spiegazioni turistiche. «Ora, quaggiù» ci informò «abbiamo i nostri cavalli sputafuoco, come forse avrete notato all'arrivo. Sono allevati per la guerra, ovviamente»

«Quale guerra?» chiese Percy.

Gerione fece un sorriso furbo. «Oh, la prima che comincia. E laggiù, naturalmente, ci sono le nostre preziose vacche rosse»

Centinaia di capi dal manto color ciliegia pascolavano sul fianco di una collina. «Quante!» commentò Grover.

«Eh, sì. Be', Apollo ha troppi impegni per occuparsene» ci spiegò «così le ha appaltate a noi. Ne alleviamo così tante solo perché la domanda è altissima»

«La domanda di cosa?» chiese Percy.

Gerione inarcò un sopracciglio. «Di carne, naturalmente! Gli eserciti devono mangiare»

«Quindi uccidete le vacche sacre al dio del sole per farci degli hamburger?» domandai, inarcando un sopracciglio «Non è un tantinello contro le antiche leggi?»

[4] 𝙏𝙧𝙖𝙥𝙥𝙚𝙙 » Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora