11. But I'm into it

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Louis si svegliò e gli ci vollero 0,5 secondi per ricordare che non era a casa. L'illuminazione fu ciò che l'ha rivelato: aveva dimenticato di chiudere le tende la sera prima e il sole non è mai entrato così nella sua camera da letto a Londra.
Era troppo luminoso, troppo presto.

Provò a tornare a dormire ma il suo stomaco ringhiò chiedendo cibo, quindi dopo essersi alzato e aver allungato tutte le ossa della schiena e delle braccia, andò sulla scrivania nella sua camera da letto e prese il telefono dell'hotel.

Dato che aveva ordinato una grande quantità di cibo, decise che ci sarebbe stato abbastanza tempo per farsi una doccia prima di colazione. Tutti i suoi articoli erano già nel bagno, quindi appena chiuse la porta si godé una lunga doccia calda.

Con solo un asciugamano avvolto intorno alla vita, studiò le scelte per l'abito del giorno. Mentre meditava se fosse troppo caldo per una maglia a collo alto, sentì l'inevitabile attrazione per controllare il suo telefono... E lo trovò morto. Si ricordò di aver lasciato il caricabatterie nell'aera soggiorno in comune, quindi lasciò la sua camera da letto per recuperarlo.

All'esterno, non solo trovò il suo carica batterie, ma anche Harry seduto sul divano, digitando sul suo iPad perfettamente vestito e pronto per la giornata. Indossava una tunica nera con dettagli bianchi intorno al collo, abbinato a una giacca nera, entrambi di Saint Lauren. A Louis piacevano molto su Harry, in particolare la tunica poiché era un capo così semplice che accentuava il suo lungo busto.

Harry alzò lo sguardo quando sentì la porta di Louis aprirsi. "Oh." perse un battito, "Buongiorno Louis."

Diciamo che Louis perse tre battiti, fissando l'asciugamano intorno alla vita e tenendo fermo per evitare incidenti. "Bonjour." lo salutò con un sorriso e fingendo disinvoltura. "Stai già lavorando?" chiese mentre camminava verso il suo caricabatterie.

"Si, sai bene cosa dicono, l'uccello mattiniero acchiappa il..." Harry si schiarì la gola. "Sto solo recuperando alcune email."

"Non dovresti comunque lavorare a stomaco vuoto." rispose Louis. "Ho già ordinato la colazione. Ti dispiacerebbe prenderla quando arriva?"

"Assolutamente." Harry rispose, "Nient'altro?"

"Tutto qui, grazie." Louis sorrise mentre entrava nella sua stanza, ignaro dell'ultima occhiata che Harry aveva dato al suo sedere coperto. 

Decise di indossare la giacca nera e una cravatta bordeaux. Si vestì e si pettinò i capelli.

Quando entrò nel salotto per la seconda volta, Harry stava finendo di sistemare il tavolino con tutti i piatti che Louis aveva ordinato, oltre a due posti con piatti e tazze da the. 

"Il tuo the non è ancora pronto. Non hanno portato quello che ti piace, quindi sono tornati a riprenderlo. Non dovrebbe metterci tanto comunque."

"Ah." i ricordi di tutte quelle tazze nell'ufficio della cucina hanno lasciato Louis senza molto da dire.

"Ma c'è del succo d'arancia, ne vuoi un po'?" Harry parlò già servendo un bicchierino.

"Certo, grazie." sorrise Louis mentre accettava e si sedeva.

Harry prese una banana dal piatto di frutta che Louis aveva chiesto. Un bussare alla porta interruppe Harry dal sbucciarla. "Deve essere il tuo the." disse. 

Andò ad aprire la porta e accettò il vassoio del maggiordomo che aveva una teiera, due tazze e una piccola scatola di ceramica che molto probabilmente conteneva le bustine di the. 

Senza dire nulla, Harry si prese il compiti di preparare il the di Louis. 

"Allora cosa ne pensi della festa di apertura di ieri?" chiese Louis afferrando una fetta di pane e spalmandoci sopra del burro. 

The Devil Wears Gucci |L.S.| (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora