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Sabato 18 dicembre 1977 era finalmente arrivato. Mary era a dir poco estatica per il suo appuntamento, si sentiva che quella giornata sarebbe stata perfetta. A causa degli impegni, dello studio e degli allenamenti di quiddich del ragazzo i due non riuscivano quasi mai a passare più di qualche ora assieme, ma quel giorno finalmente sarebbe riuscita ad averlo tutto per se.
Philip Bishop si era premurato di farsi trovare ai piedi della scala del dormitorio femminile mentre la attendeva con un sorriso.  Mary si sentì scaldare il cuore mentre si avvicinava per lasciargli un dolce bacio sulla guancia.
"Bishop comportati bene e non tenere troppo le mani a posto!" Lo ammonì Isla con un ghigno.
Il ragazzo divenne immediatamente color pomodoro maturo iniziando a grattarsi la nuca imbarazzato.
"Non starla a sentire, se non accenna porcate ogni tanto non è contenta." Si scusò Mary con lui, lanciando all'amica uno sguardo omicida.
"Chi è che ha bisogno di porcate? Un Black è sempre disponibile a soddisfare questi desideri." Chiese Sirius mentre sbucava dalle scale del dormitorio maschile.
"Guarda Isi è arrivato il tuo compare.-disse Mary inacidita-Chissà come mai voi due non siete mai finiti a letto assieme?"
Isla e Sirius si guardarono un attimo negli occhi prima di scoppiare in una grassa risata, risero entrambi fino alle lacrime, sotto lo sguardo confuso di Mary e Philip che, notando che i due non accennavano a porre fine a quel momento di ilarità, lasciarono la sala comune tenendosi per mano.
Con la pancia dolorante Isla si alzò da terra asciugandosi le lacrime.
"Noi due... ahahahah...a letto assieme...ahahaha... Mary mi sorprende ogni volta!" Disse infine allungando una mano verso Sirius.
Il ragazzo afferò la mano, ma invece di usarla come appiglio per alzarsi dal tappeto su cui era steso, tirò la ragazza sopra di sé.
"È una cosa così impensabile Parson?" Bisbigliò al suo orecchio, con quella voce roca che faceva impazzire tutte le  ragazze, spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio e carezzandole la guancia.
Sirius credeva di avere la situazione in pugno. Prendere un po' in giro Isla era la sua specialità, e usando il suo aspetto fisico, che era consapevole essere piuttosto piacente, non sarebbe cambiato nulla, si sarebbe solo divertito a vederla implorare con gli occhi per averlo, come tutte le altre.
Ma il ragazzo sottovalutava la mora, anche lei era consapevole dell'effetto che il suo corpo faceva sui ragazzi, non era sorda agli apprezzamenti che le venivano volti.
Isla si finse scombussolata guardandolo negli occhi con aria persa, tocco la mano di lui sul suo viso e dischiuse le labbra, un chiaro invito verso il ragazzo. Sirius non si fece pregare troppo, ghignando dentro per avere ottenuto ciò che voleva, prese a baciarla con foga, non c'era gentilezza tra le loro lingue solo passione. La ragazza non si fece intimidire, aveva la sua discreta dose di esperienze, sapeva come far impazzire un uomo. Fece quel giochetto con la lingua che piaceva sempre un po' a tutti, passandogliela delicatamente sul contorno delle labbra per poi tornare ad abbracciare quella di Sirius, sentì un piccolo suono gutturale provenire dalla gola di lui, ce l'aveva in pugno. Prese a strusciarglisi un po' addosso con fare sensuale e sapeva che mancava poco, già rideva all'idea dell'espressione che lui avrebbe fatto.
Sirius si sentì la situazione sfuggire dalle mani, quella ragazza era dannatamente brava, come poche gli era capitato di incontrare. Quando Isla cominciò a muovere i fianchi contro il suo bacino si sentì impazzire.
Isla sentì finalmente L'erezione di lui sotto il suo ventre, cominciò a lasciare dei languidi baci fino all'orecchio di Sirius e prese a sussurrare: "A quanto pare non riesci a resistermi!"
Si alzò ridendo e girando sui tacchi lasciò la sala comune.
Sirius si sentì un idiota, l'aveva messo nel sacco, battuto nel suo campo di gioco, com'era possibile?
Prese a sorridere, quella ragazza dannatamente sensuale aveva appena fatto scacco e non l'aveva certamente lasciato indifferente, bastava guardare il cavallo dei suoi pantaloni.
"E brava Parson.." sussurrò alzandosi e scuotendo la testa, per dirigersi in dormitorio e sistemare il problema.

Lily e Isla camminavano fianco a fianco per le strade High Street, strette nei loro mantelli neri, mentre ridacchiavano per la scena appena vista.
Lumacorno con sottobraccio una busta piena di ananas caramellati che, uscendo da Mielandia, finiva gambe all'aria scivolando su una lastra di ghiaccio.
"Sembrava proprio un tricheco." Disse Lily scoppiando di nuovo a ridere.
"Ma poi quando si è alzato massaggiandosi le chiappone l'hai visto?" Ricordò Isla stringendosi la pancia per il dolore agli addominali.
"Mamma mia non ce la faccio più!- Ammise la rossa asciugandosi le lacrime - Andiamo a prenderci una burrobirra devo riprendermi!" Propose cercando di mettere fine alla ridarella.
Varcarono la soglia dei Tre Manici di Scopa infreddolite e si diressero verso il bancone.

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