3| •Ricordi•

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-Ehi [T/n], che hai? sembri triste..- Yuu ti salutò inaspettatamente, non lo avevi notato entrando nella struttura dato che stavi cercando di far entrare le cuffiette nella tasca dello zaino serza farle aggrovigliare come al solito.

-Oh ciao, tutto bene tranquillo. È solo che non sono abituata a svegliarmi presto, ma ci farò l'abitu..-
Ti bloccasti perché un altro discorso, quello tra Sugawara e Daichi, prese la tua attenzione.

-Ma come è partito... Dov'è andato?-

-Non lo so, ci ha parlato Hinata chiedi a lui -

Sugawara si divise dal capitano e andò verso il rosso, che però era troppo lontano da te, rendendoti impossibile sentire.

-Ah allora ok- lo sentisti dire "se torna tra poco tempo va bene, almeno avesse avvisato tutti"

Stavano sicuramente parlando del ragazzo che non sei riuscita ad incontrare negli scorsi allenamenti, ma di cui ti eri fatta dire qualcosa dagli altri.

Quando i ragazzi stavano facendo riscaldamento la porta si aprì di colpo e un ragazzo corvino stava lì sulla porta.

Avevi già visto quella scena, e nonostante fosse passato tanto tempo da quel giorno lo ricordavi in maniera lucida e chiara nei minimi dettagli.

-
Eri al primo anno delle medie e ti eri trasferita da pochi anni dall'Italia, ancora non avevi fatto amicizia con nessuno anche se non capivi effettivamente perché. Ti era sempre piaciuta la pallavolo, e infatti hai sempre giocato, che fosse in una società sportiva o nel club della scuola.

Non appena hai saputo della squadra scolastica avevi subito pregato i tuoi genitori a fartici andare e loro te lo avevano concesso, pensando che saresti sicuramente riuscita a farti qualche amico.

Il primo giorno nell palestra giocava sia il club maschile che quello femminile. Le tue coetanee lasciavano urletti acuti e fastidiosi sbavando dietro ai senpai che le degnavano di un semplice sguardo per poi ignorarle completamente.
All'improvviso notasti la porta che in controluce era occupata da un ragazzo, lui entrò e si sedette non molto lontano da te.

Ti vaceva un po' di paura ma sentivi di capirlo mentre guardava gli altri parlare e ridere tra di loro con sguardo attento. Poi il suo sguardo passò a te, cercasti di distogliere il tuo ma ormai aveva perfettamente notato che lo stavi guardando. <Tanto vale presentarsi> pensasti mentre vi guardavate a vicenda.

-io sono [T/n], e tu? -

-Tobio, se non sbaglio siamo nella stessa classe. Giochi anche tu?-

-Si, dato che sono qui. Tu da quanto giochi?-

-4 anni -

-Sono tanti...-

-Si..-

-Anche io da 4. Mi sono trasferita da non molto tempo dall'Italia-

-I miei genitori hanno lavorato in Italia diverse volte, ma non so esattamente che lavoro facciano. Mi piace come posto -

E tu ti sentisti felice come non capitava da anni.
Parlaste del più e del meno per il resto degli allenamenti o almeno quando ne avevate la possibilità. Eravate accomunati dalla passione per la pallavolo e dal ruolo che sognavate di avere.

-Le ragazze in genere vogliono fare le attaccanti, non mi aspettavo un'aspirante alzatrice. Anche io voglio fare l'alzatore - Gli occhi gli brillavano, anche se cercava di nasconderlo.

-Non mi interessa più di tanto cosa fanno le altre. D'altro canto sono abbastanza lenta nei movimenti con le braccia e non penso che possa crescere ancora abbastanza. Poi sei mi convincessi anche io di voler fare la schiacciatrice di sicuro non sarei titolare o avrebbero la possibilità di cambiarmi dopo un piccolo errore,ci resterei troppo male- Rispondesti.

Ti guardò con i suoi occhi blu con rispetto e gioia, perché la pensavi come lui.

Dopo pochi mesi eravate inseparabili, lui era il tuo migliore amico e tu la sua. Era tutto perfetto così, secondo te. Ma la cosa non durò a lungo.
-

Era davvero lui? Dopo tutto quel tempo il fato ha voluto che vi rivedeste?

-Cavolo Ennoshita mi hai fatto prendere un colpo- Urlò Tanaka correndo dal suo amico e dandogli una palla sulle spalle.

-Scusate per il ritardo- sussurrò.

No, non era lui, sollevata ricominciasti a fare quello che stavi facendo. Era possibile che lo vedessi ovunque? Che fosse una specie di fissazione per te, la ragazza che ha passato con lui tutte le medie e che poi ha lasciato nel mezzo di uno strano periodo?

Perdesti un po' di tempo a sistemare borracce e asciugamani e poi cominciasti a parlare con Shimizu, che ormai stava diventando una vera amica per te.

-Suga me la faresti una veloce?- disse Hinata, anche se preferivi chiamarlo mandarino.

Il palleggiatore annuì e alzò il pallone all'indietro. Il rosso prese la rincorsa con una velocità incredibile, tanto da farti imbambolare, bloccando la conversazione con la ragazza.
Lo osservasti in ogni movimento, ogni centimetro che le sue braccia percorrevano tagliando l'aria e creando un suono simile a quello del vento.
L'alzata era davvero ben fatta, tanto da farti pensare che saresti riuscita a schiacciarla in maniera eccellente anche tu, nonostante fosse sempre stato un tuo piccolo punto debole.

Guardasti il tiro con forte stupore e infinita curiosità, esattamente come la prima volta che incontrasti il nanetto rosso. Capisti quindi finalmente dove lo avevi già visto e perché il suo era un viso che ricordavi così naturalmente:
la partita del torneo interscolatico delle medie.
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mi sta venendo un po' da schifo, lo ammetto cercherò di collegare tutte le cose che ho in testa nei prossimi capitoli lo giuroh
bye

▪𝘈𝘯𝘢𝘵𝘦𝘮𝘢▪  ||Kageyama Tobio x Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora