4| •Abbandono•

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-Hinata... Hai partecipato agli interscolastici lo scorso anno?- Chiedesti sopraffatta da altri ricordi che non hanno mai abbandonato la tua mente.
-Sì, perché?-
-No, niente, giusto per sapere.-
-Va tutto bene?- Chiese apparentemente preoccupato, piegando un po' la testa di lato.
Annuisti e ti lasciò, continuando ad allenarsi.

-
Gli interscolastici delle medie, un anno prima, quando eri all'ultimo anno nella vecchia scuola.
Dopo quella partita la tua vita era cambiata radicalmente, e lo odiavi.
Giurasti a te stessa che avresti fatto di tutto per spiegarti quel drastico cambiamento che avevi subito, ma non riuscisti mai a capire a fondo perché.

Il giorno della partita eri su gli spalti, felicissima del tuo migliore amico, della sua squadra, del suo talento da alzatore, che prima di altri hai visto crescere e potenziarsi. Ma sembravi l'unica allegra dopo l'inizio.

Tra la squadra c'era una tensione incredibile, percepibile anche dagli spalti. In campo Tobio era il Re del Campo, gli avevano dato questo soprannome, dopo il primo anno infatti, aveva cominciato a pretendere di più dai suoi compagni, che non riuscivano a stargli dietro. Un'altra cosa vi cominciò ad accomunare: l'odio per quel nome. Da lontano poteva sembrare una lode ma non era così. Non era difficile da capire quando si era a contatto con la squadra.

<Cavolo non oggi, non di nuovo> Ti ripetevi sottovoce, quasi sperando che lui ti sentisse mentre lo pregavi.

Stava ancora cercando di prendere il controllo degli altri, nonostante avessi cercato di limitare questo suo atteggiamento verso la squadra.

<Lo sappiamo che sei sopra agli altri Tobio, non serve che tu lo dimostri, ti prego>

Una piccola lacrima rigò il tuo viso, la sentisti solo quando cominciò a solleticarti il mento e poi il collo. Dopo averla asciugata tornasti seria e guardasti nella sua direzione.

Nonostante non fossi molto vicina al campo notasti il suo sguardo pieno di rabbia per i suoi compagni. Lo prendevi per stupido, ogni volta. Chi si metterebbe contro la sua stessa squadra solo perché non lo assecondano in ogni suo idiota desiderio?
Solo lui. E solo un pazzo lo capirebbe o gli darebbe ragione, e tu lo facevi, il più delle volte.

Lo sguardo di rabbia si girò verso di te e cambiò all'improvviso, diventando debole e impotente dinanzi all'espressione con cui lo fissavi. Notò un'altra lacrima segnare il tuo viso. Strinse un pugno e con l'altra mano coprì gli occhi che una volta riscoperti tornarono come li avevi visti per tutta la partita prima di quel piccolo momento.

Decidesti di scendere dagli spalti per andare fuori a prendere un po' d'aria e per schiarirti le idee.
Stavi per uscire quando un urlo quasi sommesso ti bloccò. Apparteneva a un ragazzo basso, coi capelli arancioni, un colore inusuale, che notasti all'inizio della partita, senza dargli peso. Stava per fare una schiacciata, a quanto pare anche in maniera eccellente dopo un'alzata del suo compagno di squadra.

<Quella è...>

Colpì il pallone

<... una veloce..>

Scese verso terra insieme alla palla, anche se quest'ultima non toccò terra.

<..quella veloce..>

Tornò nel campo avversario, spegnendo lo sguardo del rosso e accendendo quello pieno di potere di Tobio.

Ora, mentre potevi percepire che il tuo battito cardiaco era decisamente alterato dallo scambio di sguardi con Kageyama avvenuto pochi attimi prima, stavi assistendo a un'azione che non avresti mai più scordato: l'ultima e la più speciale dell'intero incontro. Uscisti subito dopo aver ripreso coscienza, poi ti sedesti su una panchina non molto lontana e facilmente avvistabile dall'ingresso.

▪𝘈𝘯𝘢𝘵𝘦𝘮𝘢▪  ||Kageyama Tobio x Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora