7| •La Finale•

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Dopo aver giocato ancora per diversi minuti decideste di tornaste entrambi a casa.

-Dobbiamo rifarlo, una volta- Ti disse prima di andarsene.

-Assolutamente. Ciao Yuu- Lo salutasti, dopo che lui ebbe ricambiato entrasti in casa, decisamente stanca ma soddisfatta, in definitiva era stata una bella serata.

Ormai era circa l'una e mezza e di dormire non avevi la minima voglia. Era stata una delle giornate più belle della tua vita e di certo non volevi farla finire così in fretta. Non ti importava quanto poco avresti dormito o quanto saresti stata debole il giorno seguente.

Ti munisti di auricolari, musica e ti riavviasti al parco. Lasciasti partire una delle tue playlist preferite, una di quelle piene di canzoni adatte a passare una nottata su una panchina a fianco ad un lampione dalla luce fioca e traballante, col solo sottofondo delle macchine che di rado passano e sopravvalgono sulla musica nelle cuffie.

Per tua 'sfortuna' partì una canzone né particolarmente vecchia né conosciuta, che però ti aveva sempre fatto stringere il cuore
(si è quella nei media -scusate ma ci sto in fissa io in questo periodo... e che fai te ne privi? eh no che non te ne privi-)

Ti ricordava lui, come tutto in quel periodo d'altronde; sia Hinata, che il resto della squadra, tutti davano l'impressione di volerti tirare fuori dalla mente il ricordo di Tobio e del tempo passato insieme.

Sapevano solo che ti fece stare male, sperando che Noya non gli avesse già raccontato tutto. Anche lui sembrava volertelo far dimenticare, ma in realtà non volevi farlo, è una parte troppo importante della tua vita.

Eliminarlo dalla tua mente equivarrebbe a perdere completamente la capacità di riflettere sul passato, almeno secondo te, forse anche la sensazione sulla propria pelle di qualcosa di diverso dal solito qualcosa che non si provava mangiando un panino con un amico, ma forse solo forzando un pianto.

-
Dopo quella partita contro la squadra delle medie di Hinata ti dovetti trasferire in Italia per un piccolo periodo, tornando alle abitudini di quando eri piccola.

-Ehi [T/n], ti serve un passaggio per la partita?-

-Mi sa di si-

-Dai, sali-

Quel giorno avresti avuto una partita, anche abbastanza importante, in una città a un paio d'ore dalla tua. Come al solito rimanesti senza posto in macchina con le altre, così andasti insieme ad Alessio, il tuo allenatore.

-Beh, come si sta in Giappone?-Ti chiese a metà viaggio.

-Non so cosa ne pensino gli altri, ma mi piace davvero tanto come posto. Certo, mi sono dovuta abituare a tante cose diverse e ci ho messo un po', ma poi è filato tutto liscio-

-E con la pallavolo?-

-Ci sono i club scolastici-

-Davvero? Dovremmo averne anche qui-

Concordasti.

-Palleggiatore... Sai che ci avrei scommesso?

-Ah si? Come mai non lo hai fatto?- Lo prendesti in giro.

-Sei sempre stata precisa e attenta al gioco. Tra tutte quelle che ho allenato resti la mia preferita, nonché la prima-

-Così mi emoziono- Continuasti a non prenderlo sul serio e infastidito ti diede una delicata strattonata alla testa, mettendoti in disordine i capelli [C/c], legati in una coda stretta e precisa, almeno fino a qualche secondo prima.

-Come mai Alice non verrà a vederci?- Alice era la sua ragazza. Faceva nuoto da diversi anni e la conoscevi già da tempo, dato che i vostri genitori erano nella stessa comitiva da giovani.

▪𝘈𝘯𝘢𝘵𝘦𝘮𝘢▪  ||Kageyama Tobio x Reader  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora