9. Che stupida...

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Questo capitolo non è presente nè nel libro nè nel film, è inventato da me...spero che vi piaccia.

Bella

Io ed Edward ci alzammo per dirigerci verso casa nostra e mettere a dormire Renesmee. Jacob ci fermò «Posso restare con voi stanotte? Sarebbe più sicuro per Renesmee con tutti questi occhi rossi nelle vicinanze»

Io ed Edward ci guardammo, mi aveva perfettamente capita: il mio controllo della sete era notevole, ma non lo era altrettanto quello fisico, perciò pensammo tutti e due che se Jacob avesse dormito a casa nostra avrei dovuto resistere, ma a differenza sua sapevo già che non ce l'avrei fatta.

«Non ti devi preoccupare, Renesmee è al sicuro con noi» gli risposi sperando che non insistesse.

«Se venissi anche io sarebbe più al sicuro»

«Jacob...» continuai, ma fui interrotta da Edward

«Va bene, puoi venire» evidentemente non aveva idea di quanto mi sarebbe costato resistergli, ma si fidava di me.

Una volta arrivati sistemammo Renesmee nella sua stanza assieme a Jacob. Non ci volle molto tempo prima che si addormentassero, dopodichè andammo in camera nostra.

Ci sdraiammo sul letto, e poi Edward mi baciò con passione.

Sfiorando le sue labbra qualcosa si innescò in me. Era il mio cuore. Pulsava di nuovo, più di prima. Sorrisi.

«Che c'è?» mi chiese Edward.

«Il mio cuore»

Mi guardò inarcando le sopracciglia.

«Batte di nuovo» continuai.

«Bella, è solo la tua immaginazione»

«No. È logico, non batte fisicamente. Ma tu mi fai sentire come...beh, come la prima volta in cui mi hai sfiorata. Il cuore a mille.»

Si avvicinò al mio viso e lo prese fra le mani per continuare a baciarmi, ma ad un tratto sì fermò.

«Oh, Bella...vorresti che potesse di nuovo succedere? Vorresti che il tuo cuore battesse ancora?» che domanda stupida.

«No amore, non puoi nemmeno immaginare quanto io sia felice in questo momento»

«Ti amo» disse dolcemente.

«Ti amo anch'io»

Iniziai a slacciare i bottoni della sua camicia prima di essere bloccata da lui;

«No, Bella. Non possiamo farci sentire da Jacob»

«Facciamo piano...» lo supplicai.

«Non è una buona idea» disse stringendomi a sè.

«Ti prego»

Mi guardò seccato «D'accordo, facciamo piano» sapevo che avrebbe ceduto.

Portò le mani alla mia schiena slacciandomi il reggiseno e portandomelo via di dosso assieme alla maglietta, mentre io gli tolsi la camicia. Tutto in meno di un secondo.

Sfiorai il suo petto liscio e duro, era magnifico. Il mio desiderio di lui si fece più intenso. Mi tolsi i pantaloncini di cotone azzurri che indossavo, e lui fece lo stesso con i suoi boxer. Ai miei slip ci pensò lui, sfilandomeli delicatamente.

Ero sotto di lui, le mie gambe intrecciate al suo bacino.

«Che aspetti?» sibilai prima che entrasse dentro di me.

Iniziò a spingere e io gemevo piano; finchè spinse più forte e mi scappò un gemito troppo forte.

«Shh...non vorrai farti sentire...»

Gli sorrisi a mo' di scusa e lui continuò.

Poco dopo sentimmo Jacob spalancare la porta e quando vide che eravamo uno sopra l'altro sgranò gli occhi. Io e Edward balzammo. Oddio! Ci aveva sentiti! Continuavo a schiaffeggiarmi mentalmente "Che stupida, che stupida, che stupida..."

«Emm...scusate, pensavo che...» e poi uscì dalla stanza senza terminare la frase.

Ci vestimmo in poco tempo e ci avvicinammo a Jacob.

Edward porse le sue scuse «Scusa, noi...»

«Tranquillo, sono io che mi devo scusare» lo interruppe «Ma non riesco a capire una cosa, come mai non avete sentito che mi sono alzato?»

«Beh...Jacob, in quel momento non pensavo a nient'altro oltre a quello che stavo facendo» disse trattenendo una risata.

«Giusto. Scusate, non avrei dovuto dormire qui»

«Non è colpa tua, ti devo spiegare una cosa» gli disse Edward. Mi sentivo esclusa dal discorso, parlavano solo loro due ma io non ne avevo il coraggio perchè in quel momento ero presa dalla vergogna «i vampiri neonati non hanno molto autocontrollo verso i rapporti fisici, e devo dire che se Bella non sapesse controllarsi probabilmente resteremmo chiusi in camera anche di giorno. È brava a controllarsi ma stasera non ce l'ha proprio fatta, scusaci»

Jacob si rivolse a me sghignazzando «Bella! Ma cosa combini!»

Io guardai verso il basso vergognandomi.

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