5. Tutto stava tornando a posto

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L'odore di Charlie stava cominciando a svanire e dopo questa prova mi sentivo sollevata, mi ero tolta un peso, è stato difficile ma ce l'ho fatta. Forse dovrei credere di più in me stessa per superare momenti come questo.

«Complimenti Bella, mai visto un neonato con tanto autocontrollo» sentii la voce di Jasper venire da dietro di me e ricambiai il complimento con un sorriso.

«Ho dubbi molto seri che sia una neonata, è così...mansueta» commentò Emmet.

Mi ricordavo ancora la promessa che avevo fatto a Edward, dopo la trasformazione avrei dovuto gareggiare con Emmet a braccio di ferro, perciò lo guardai con aria di sfida benchè lui non fosse al corrente di ciò che stavo pensando di fare.

«Fossi in te non me la farei nemica, ora la più forte è lei» disse Edward con la mia stessa espressione.

Emmet unì le mani per scrocchiare le dita e fece una smorfia «Mmm...perfavore!»

Ci allontanammo di pochi metri da casa per non rischiare di distruggere qualcosa, Emmet prese un enorme masso e lo posizionò al centro del cerchio formato dalla famiglia di Edward - la mia famiglia - che era pronta a guardare la sfida.

Ci posizionammo, a dir la veritá non ero del tutto sicura di vincere ma cercavo di apparire tranquilla.

Edward scherzoso prese in giro il mio avversario «Non farti male Emmet!».

Appena cominciammo ero in svantaggio, ma Emmet stava faticando, si vedeva dalla fronte corrugata, allora decisi di girare il polso per spingere dalla parte opposta.

Sconfitto mi guardò triste e stupito, gli stava bene, non avrebbe mai dovuto sottovalutare il fatto che ero pericolosa.

Non avrei mai potuto accettare che vincesse lui, mi sarei sentita umiliata.

Strabiliata dalla mia forza iniziai a tirare calci e pugni al masso, rompendolo e sgretolandolo mentre gli altri mi guardavano ridendo.

La luce del sole puntava verso il bosco, mi spostai per farmi baciare dai raggi. La mia pelle si accendeva di piccoli diamanti perfetti, accesi e brillanti. Ricordo quando avevo visto per la prima volta Edward alla luce del sole, ne ero affascinata, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso e adesso ero come lui, per la prima volta contenta di essere me stessa.

Il mio tempo da umana era finito ma non mi ero mai sentita più viva, ero nata per essere una vampira.

Tutto stava tornando a posto, i Volturi sembravano accettare la mia nuova condizione...anche se avrebbero chiesto delle prove.

"Sono ansioso di incontrare la nuova signora Cullen„ diceva il biglietto di Aro scritto in bella grafia.

Sembrava che fosse rimasto un solo nemico, il tempo. Renesmee cresceva troppo in fretta, non sapevamo quanto tempo avremmo vissuto con lei, questo rendeva ogni istante più prezioso.

«Guarda, un fiocco di neve!» esclamò la mia bambina. Io e Jacob eravamo usciti per fare giocare Renesmee.

«È meraviglioso! Corri a prenderne un altro».

Mi rivolsi a Jacob «Secondo Edward troveremo risposte in Brasile, ci sono tribù che forse sanno qualcosa» non poteva rispondermi perchè era in sembianze di lupo. Ero contenta che avesse finalmente capito che se mi avesse amata per tutta la vita avrebbe solo fatto del male a se stesso, le cose che provava per me erano cambiate. Eravamo diventati i vecchi migliori amici, è strano a dirsi visto che i vampiri e i licantropi sono nemici naturali, evidentemente la nostra famiglia non rispetta tutte queste regole.

La nostra eternitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora