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"Fa male?"
"No, ormai sono abituato non sento più nulla"

Il rumore dell'ago della tatuatrice si faceva sempre più intenso sul viso di Oliver, un giovane ragazzo di poco di più di vent'anni, che sembrava non preoccuparsi di nulla.
"Com'è che ti sei quasi ricoperto completamente di tatuaggi?"
Domandò incuriosita la tatuatrice.
"Un po' per ribellione contro i miei, un po' perchè mi piacciono e perchè mi andava di essere diverso e ripugnante"
Inorridita ella lo fisso per un attimo con uno sguardo di rimprovero e poi rispose.
"Se vuoi essere ripugnante basta non essere te stesso"
Oliver sorrise. Era la prima volta che una ragazza gli diceva qualcosa di carino, solitamente le altre lo scartavano perchè era magrolino e di statura piccola e non praticava sport. In pratica non era per loro un buon partito.
"E tu... perchè essendo una tatuatrice professionista di grande successo hai si e no due tatuaggi? "
Lei sorrise dolcemente come se stesse ricordando qualcosa di bello.
"Semplicemente perché il mio lavoro non dice chi sono"
Oliver la fissò strabiliato e con molta ammirazione ripensò che da quando era entrato in quella sala quella minuta ragazza non aveva fatto altro che cacciare perle di salvezza dalla bocca.
"Voi tatuatori siete sempre così saggi?"
Disse mentre lei dava gli ultimi ritocchi al tatuaggio.
"Non saprei. Forse sì o forse no. Comunque non cambieremo il mondo se è questo che pensi " Adesso con il volto pieno di compiacimento mise a posto tutta la sua attrezzatura "Ecco ho finito...la tua piuma è terminata"
Oliver si alzò e si diresse verso lo specchio. La piuma era davvero meravigliosa sembrava veramente che stesse volteggiando sul suo lato destro del volto e continuava ad ammirarla. Non si accorse, però, che a fianco a lui c'era la bassa tatuatrice che lo osservava.
"Cerca di volare come una piuma e di non cadere mai alla prima folata di vento".

Ricordo di un domaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora