Il raschiare del gesso corto sulla lavagnetta.
Bakugou stava fissando i capelli spettinati di Deku che gli ricadevano sugli occhi, con l'accenno di un sorriso. La luce illuminava felicemente i ciuffi scuri del ragazzo piegato davanti a sé, impegnato a scrivere con il gesso sulla piccola lavagna scura. Il giorno prima, quando Bakugou gli aveva spiegato brevemente cosa fosse successo quel giorno d'estate, Izuku era tornato a casa per poi tornare quella mattina, saltando la scuola. Aveva scosso la testa quando il biondo gli aveva ordinato di andare a scuola e di non preoccuparsi di lui.
Con la gola che bruciava a Bakugou come se avesse le fiamme bruciargli sotto la ferita che gli aveva lasciato il Villain al parco, Deku aveva ascoltato attentamente le parole del più grande e gli aveva fatto una muta promessa prima che l'infermiera lo andasse a chiamare per dirgli che l'ora delle visite era finita. Lo avrebbe aiutato per tutto il tempo di cui lui ne avesse avuto bisogno, non lasciandolo mai da solo e tenendo il suo segreto.
Così quella mattina era tornato, sorprendendo Bakugou e si era seduto sulla sedia accanto al lettino, salutandolo con un sorriso amorevole. Poi aveva cacciato dallo zaino della scuola una lavagnetta ed una scatolina di gessetti, ignorando Bakugou che provava a dirgli di andare a scuola e mettendosi a scrivere.
Alzò gli occhi in quel momento e trovarono quelli rossi di Bakugou che arrossì leggermente che lo stavano fissando. Girò la lavagnetta verso di lui in modo tale che potesse leggere ed il biondo distolse gli occhi da quelli di Deku.
Smettila di fissarmi, Kacchan :D
Bakugou alzò gli occhi al cielo: -Non ti fisso, perchè mi va, ti fisso perché altrimenti non capirei cosa dici, Deku.- Nonostante non volesse, capì che nel nomignolo aveva riversato una nota d'affetto e riappoggiò gli occhi sulla lavagnetta. Trovava infinitamente infantile la faccina alla fine della frase, eppure la trovava anche incredibilmente carina. Piegò leggermente la testa di lato quando Deku gli porse la tavoletta scura: -No, Deku. Non ne ho...- chiuse le labbra quando Deku insistette, spingendogli la lavagnetta contro il petto.
Devi usarla.
Aveva letto dalle sue labbra.
Bakugou aveva sbuffato, levandogli occhi al cielo ed aveva sfilato la lavagnetta dalle dita di Izuku, prendendo successivamente anche il gesso.
Crepa <3
Aveva poi girato la lavagnetta verso il ragazzo con un angolo delle labbra alzato. Deku aveva fatto scorrere gli occhi sulla confusa scrittura del ragazzo e poi aveva alzato lo sguardo su di lui con le labbra semiaperte.
C'è un cuoricino.
Lesse dalle sue labbra e Bakugou passò una mano sulla lavagnetta per pulire il gesso bianco, poi scrisse ancora qualcosa.
Non ti ci abituare.
E la girò verso Deku cercando di tenere una smorfia seria sul volto, senza riuscirci troppo.
Desiderò poter ascoltare la risata del ragazzo che scoppiò dalle sue labbra poco dopo.
Il raschiare del gesso corto sulla lavagnetta. Gli sarebbe bastato udire anche solo quello.
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Come il Cielo Annuvolato//BakuDeku
Fanfiction!!LA STORIA PUÒ ESSERE LETTA ANCHE DA CHI NON SEGUE L'OPERA ORIGINALE!! !!NON CONTIENE SPOILER!! Il raschiare del gesso bianco sulla lavagna scura. Le irritanti risate dei suoi compagni di classe. La fastidiosa voce di quel maledetto Deku. Bakugou...