Lo scattare della penna che si stava rigirando tra le lunghe dita, schiacciando la testina blu con il pollice.
Il professore Aizawa stava spiegando qualcosa a cui Bakugou non prestava assolutamente attenzione, imperterrito dietro la cattedra, chiuso nel suo sacco a pelo giallo, con un'aria scocciata. Probabilmente non lo avrebbe ascoltato neanche se avesse potuto. Con la testa poggiata contro il pugno chiuso stava osservando due uccelli colorati che saltavano da un ramo all'altro, sul grosso albero che riusciva a vedere dalla finestra della loro classe, aprendo il becco per comunicare tra loro con quel particolare linguaggio tutto loro che lui non avrebbe potuto comunque comprendere. Quando girò la testa, trovò Kirishima in piedi dietro al proprio banco poco distante da quello sul quale il biondo poggiava le braccia annoiato, probabilmente intento a fare qualche sua domanda stupida non inerente alla lezione, con i denti appuntiti appena scoperti dall'accenno di un sorriso divertito. Bakugou tornò a guardare fuori dal finestrone.
Gli uccelli erano spariti ed i rami ancora si muovevano da soli con il ricordo del peso dei due passerotti, muovendo le foglie che pian piano stavano cadendo con l'arrivo dell'inverno freddo ed umido. Silenzioso.
Si girò piano, controvoglia, quando sentì il ragazzo dietro di lui tirargli la camicia per il colletto, delicatamente, per chiamarlo. La scuola era ricominciata da solamente qualche giorno e Bakugou ancora non si era preso la briga di guardarsi intorno, per capire quali nuovi posti avessero occupato i suoi compagni e sinceramente non rimase sorpreso nel trovare il cesto di capelli di Izuku Midoriya davanti gli occhi, spettinato e sorridente. Stava dicendo qualcosa. Stava muovendo le labbra:
Il professore ti ha chiamato.
Bakugou si prese qualche secondo per guardarlo. Dall'anno prima era sicuramente cresciuto. Aveva guadagnato almeno qualche centimetro in altezza ed aveva messo su qualche altro muscolo sotto la t-shirt bianca. Mentre il ragazzo corvino aggrottava le sopracciglia sempre più perplesso dallo sguardo dell'altro che seguiva tutti i suoi lineamenti che si stavano trasformando in quelli di un adulto, Bakugou ispirò piano, rigirandosi avanti, soffermando per un momento lo sguardo sul professore quasi non lo avesse ai visto e poi tornando a guardare fuori dalla finestra per qualche lungo secondo.
Se avesse potuto, probabilmente avrebbe udito i bisbigli dei suoi compagni che stavano cercando di interpretare quel suo strano comportamento da qualche giorno a quella parte. Se avesse potuto, probabilmente avrebbe udito il rimprovero del professore Aizawa, anche lui inconsapevole della sua attuale situazione. Se avesse potuto, probabilmente avrebbe udito il sussurro di Midoriya che lo chiamava con quell'infantile soprannome che gli attribuiva da quando erano solo dei bambini. Se avesse potuto, probabilmente avrebbe udito il fischio che fece la sedia contro il pavimento quando lui si alzò di scatto, deciso ad andarsene, sentendo gli occhi di tutti su di lui. Se avesse potuto, probabilmente avrebbe udito il rumore del banco che cadeva per terra, ribaltato ed il frusciare dei fogli che finivano sul pavimento.
Oppure, forse, non avrebbe udito nulla, accecato dalla rabbia che in quel momento era solo pura tristezza.
Lo scattare della penna che si stava rigirando tra le lunghe dita, schiacciando la testina blu con il pollice. Gli sarebbe bastato udire anche solo quello.
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Come il Cielo Annuvolato//BakuDeku
Fanfic!!LA STORIA PUÒ ESSERE LETTA ANCHE DA CHI NON SEGUE L'OPERA ORIGINALE!! !!NON CONTIENE SPOILER!! Il raschiare del gesso bianco sulla lavagna scura. Le irritanti risate dei suoi compagni di classe. La fastidiosa voce di quel maledetto Deku. Bakugou...