Parte 6

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Le urla.

Fu in quel momento che Bakugou immaginò che sarebbe potuto finire tutto. Fu in quel momento in cui il Villain lo strinse a sè, appoggiandogli la lama fredda del coltello contro il collo che pensò che se lo avesse ucciso, non se la sarebbe presa poi più di tanto con lui. Fu in quel momento che sussurrò a Deku di scappare, sapendo che non lo avrebbe sentito. Fu in quel momento che gli parve di sentire il ragazzo chiamarlo con quanta più voce aveva in corpo, ma fu anche in quel momento che realizzò che era stato tutto frutto della sua immaginazione. Fu in quel momento che sentì il petto dell'uomo dietro la sua schiena alzarsi ed abbassarsi, urlando chissà quale minaccia rivolta chissà contro chi. E fu in quel momento che sentì il rumore della lama che lacerava piano la sua pelle, percependolo da dentro di sè, da dentro il suo corpo.

Non urlò. Non si mosse. Rimase immobile, aspettando che il Villain ottenesse ciò che voleva. Ottenere l'attenzione di qualcuno, farsi conoscere dal mondo dei criminali o semplicemente uccidere qualcuno.

Aprì gli occhi quando si rese conto di averli chiusi senza saperlo e vide solamente Deku spaventato che teneva lo sguardo fisso su di loro, cercando qualcosa da fare, in piedi nel mezzo della stradina ormai deserta. Tutti si erano riparati a debita distanza, osservando con gli occhi sgranati ciò che stava succedendo. Il braccio di Deku, steso davanti il suo volto era pronto a scaricare contro di loro la potenza del suo Quirk e si teneva il polso con l'altra mano per non farlo tremare. Il medio era tenuto dal pollice e se l'avesse fatto scattare avrebbe attivato la sua super-forza, ma sapeva bene che non avrebbe dovuto usare il suo potere al di fuori delle mura dello Yuei e sapeva bene che se avesse attivato il suo Quirk avrebbe colpito anche e soprattutto il biondo. Nel frattempo muoveva la bocca velocemente, articolando chissà quale grido a Bakugou che non riuscì a leggere. Anche se sentiva la lama scalfirgli la gola, anche se sentiva il sangue caldo che gli bagnava la maglietta, la mancanza di suono gli dava l'impressione di non star vivendo quella scena in prima persona. Era come fosse uno spettatore. Uno spettatore che non poteva fare nulla. Uno spettatore chiuso in una gabbia di silenzio. Un film a cui era stato tolto l'audio.

Kacchan, usa il tuo Quirk!

Riuscì a decifrare dalle labbra del ragazzo, ma non potè immaginare la violenza o la disperazione che Deku ci riversò dentro. -Deku, vai via da qui!- urlò a sua volta sentendo il sapore del sangue in bocca mentre l'uomo che lo teneva ostaggio stringeva meglio la presa sul coltello. Non sentì quello che gli intimò. Probabilmente aveva rivolto la parola anche al ragazzo più piccolo che aveva fatto saettare gli occhi sul volto dell'uomo, ma questi tornavano sempre sul collo di Bakugou, sempre più preoccupati. -Deku.- sussurrò dopo qualche altro secondo, senza sapere se lo avrebbe sentito o se stava parlando nel silenzio più totale, come quello che sentiva da mesi. -Devi andartene.- Sentì un rivolo di sangue colargli dal lato della bocca e sentì le forze che pian piano lo abbandonavano. -Sul serio.

Gli ultimi pensieri di Bakugou andarono a Deku. Sperò che lui gli desse ascolto mentre chiudeva di nuovo gli occhi, rimanendo intrappolato solo nel suo silenzio, in uno spazio vuoto a cui non riusciva a dare un nome. Il sipario si chiuse su di lui.

Le urla. Gli sarebbe bastato udire anche solo quelle.

Come il Cielo Annuvolato//BakuDekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora