Kacchan era strano da quando era tornato a scuola. Non urlava più contro nessuno, non partecipava più a nessuna attività e non dava più prova delle sue capacità fisiche nelle lezioni con gli Heroes. Sedeva in silenzio al suo posto in classe e si appoggiava in un angolo in cortile osservando gli altri senza proferire mai parola.
Midoriya si era reso conto di questo come il resto della classe e tutti avevano provato più e più volte a parlargli, ricevendo indietro solo il suo silenzio. Quando avevano visto che Bakugou non rivolgeva più la parola neanche a Kirishima, il suo migliore amico, i ragazzi avevano lasciato perdere ma ormai volavano un sacco di voci per i corridoi, alle spalle del biondo che pareva non sentire nulla.
Non pareva sentire nulla...
Il giorno in cui il professore aveva chiamato Kacchan, e Deku aveva richiamato la sua attenzione dietro di lui, il corvino aveva visto una strana luce negli occhi del più grande. Erano spenti e non mostravano tutta la fierezza che da sempre distingueva il suo amico d'infanzia. Quando aveva lasciato la classe senza dire una parola, Deku non aveva riconosciuto nei suoi movimenti il suo solito comportamento.
Sapeva che non era tornato a casa. Aveva tenuto d'occhio tutte le stradine per tornare a casa per tutto il pomeriggio e della camminata scocciata di Bakugou neanche l'ombra.
Sapeva che lo avrebbe trovato quella sera. Era rimasto ad aspettarlo, paziente.
Aveva avuto paura quando aveva alzato le mani verso di lui ma aveva capito che non gli avrebbe fatto nulla quasi subito. E poi aveva visto che stava dicendo 'nove' con le dita, valutando quanto brutta fosse la sua situazione in quel momento.Quando lo aveva trovato poi davanti casa sua, sotto la pioggia e con gli occhi bassi gli aveva fatto tanta tenerezza. E rimase sorpreso della sua voce.
Roca ed acuta a scatti. Troppo bassa, quasi un urlo. Le parole storpiate. Gli accenti che cadevano in maniera sbagliata.
Da quel momento capì che Kacchan non sarebbe stato più il Kacchan di una volta. Che qualcosa era successo.
Quando il giorno dopo non si era presentato a scuola era stato il momento in cui aveva deciso che non lo avrebbe lasciato più da solo.Da quando era stato ricoverato per la lesione che il Villain gli aveva lasciato alle corde vocali al parco, Deku andava a trovarlo ogni giorno all'ospedale.
Gli altri facevano finta di nulla, quasi avessero paura ad avvicinarsi a Bakugou. Nonostante sapessero cosa fosse successo, non erano mai andati a trovarlo sotto consiglio di Deku che li aveva convinti dicendo loro che Bakugou aveva solo bisogno di un po' di tempo per pensare e per stare un po' da solo.
Non sapevano cosa fosse successo a Bakugou quel giorno d'estate ed il biondo aveva supplicato Deku di non dire niente a nessuno, riguardo la sua perdita dell'udito. E così fece.Quel pomeriggio piovoso, quando era entrato nella camera dell'ospedale, Bakugou stava guardando fuori dalla finestra le gocce che scendevano ed il loro battere sul vetro era il solo rumore che aleggiava intorno a loro, quasi innaturale. Deku si chiese se gli mancasse quel suono tanto scontato per la sua quotidianità. La notte prima l'aveva passata ad imparare la lingua dei segni, sperando che nessuno notasse la luce di camera sua ancora accesa ed era riuscito a memorizzare il suo ed il nome di Kacchan. La richiesta di quest'ultimo quando gli aveva preso la mano per passare l'indice sul suo polso, l'aveva sorpreso. Già il suo minimo tocco gli regalava delle scosse elettriche che lo percorrevano completamente, ma quando lo strinse a sè, facendo aderire la sua schiena con il petto del biondo, il cuore di Izuku aveva iniziato a battere all'impazzata, come quando finiva gli allenamenti intensivi con All Might* e sperò con tutto se stesso che Bakugou non se ne accorgesse.
Aveva sentito il respiro di Kacchan rallentare fino a diventare flebile, segno che si era addormentato e si era girato piano per poterlo guardare, senza farlo svegliare. Pareva quasi un ragazzo qualsiasi e non il ragazzo che aveva provato con tutto se stesso a diventare il più grande Hero di sempre, per poi venir spezzato come un ramoscello da un misero incidente che gli era costato caro.
La pelle era luminosa sotto la luce al neon bianca e le labbra parevano morbide. Deku si chiese che sapore avessero.
Gli tornarono alla mente le parole che gli aveva detto uno di quei pomeriggi, senza guardarlo: "Non potrò più diventare un eroe." Il corvino non era riuscito a rispondergli in quel momento. Non sapeva cosa dirgli per farlo stare meglio.
Nessuno gli aveva detto nulla quando era lui a dire quelle amare parole.Alzando un braccio gli accarezzò piano la guancia destra, sorridendo dell'accenno della smorfia che gli coronò il viso addormentato e sussurrò qualche parola sapendo che non lo avrebbe mai sentito mentre anche lui chiudeva gli occhi, stanco:
-Diventerai il mio eroe, Kacchan.
*Hero numero 1 che ha aiutato Deku a ricevere un Quirk e che lo aiuta a potenziarlo.
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Come il Cielo Annuvolato//BakuDeku
Fanfic!!LA STORIA PUÒ ESSERE LETTA ANCHE DA CHI NON SEGUE L'OPERA ORIGINALE!! !!NON CONTIENE SPOILER!! Il raschiare del gesso bianco sulla lavagna scura. Le irritanti risate dei suoi compagni di classe. La fastidiosa voce di quel maledetto Deku. Bakugou...