Il fruscio dell'erba sotto le loro scarpe.
Il giorno dopo lo avrebbero dimesso. Avevano deciso di tenerlo in ospedale per due settimane solo per tenere sott'occhio la ferita alla gola di Bakugou. Per tutto quel tempo Midoriya aveva fatto visita al biondo tutti i giorni, portandogli qualche appunto della scuola e sicuramente tutto il buon umore che gli mancava da sempre. La mamma gli aveva fatto visita solo un paio di volte, per parlare con i dottori e per portargli qualche cambio.
Il giorno prima della sua dimissione, l'estate decise di ritirarsi completamente, lasciando il posto all'umido autunno con i suoi rumori che Katsuki non avrebbe più udito. Qualche foglia già ricopriva il suolo erboso del giardino dell'ospedale ed alcune nuvole affollavano il cielo.
T-I-V-A-D-I-U-S-C-I-R-E-?
Da quando Bakugou aveva iniziato a tracciare lettere invisibili sulla pelle di Deku, avevano entrambi adottato spesso quel modo per conversare. Da quel giorno Deku si stendeva tutti i giorni al suo fianco. Da quel giorno Deku lo guardava spesso addormentarsi. Da quel giorno dormivano insieme il pomeriggio.
In quel momento le dita del corvino si erano mosse sulla pelle calda dell'avambraccio dell'altro, in silenzio. Questo si era girato per poterlo guardare con i suoi occhi dello stesso colore del sangue: -Perché?- parlare non gli provocava più dolore alla gola e Deku era l'unico a cui la lasciava ascoltare, anche se usavano molto di più il linguaggio fatto di sfiori di polpastrelli, linguaggio che avevano fatto completamente loro. Si vergognava del tono che aveva assunto ed ogni volta che qualcun altro era nella stanza d'ospedale -che fossero infermieri od anche solo sua madre- Bakugou non apriva bocca finché non rimanevano altri che loro due.
Qualche volta era capitato che Deku si sentisse di troppo, abituato al carattere di Bakugou, eppure ogni volta provava ad andare via prima che il tempo a sua disposizione per la visita finisse, Bakugou lo prendeva per il polso e lo riattirava accanto a sé, sussurrando un flebile "Resta", senza guardarlo negli occhi. Si sentiva uno stupido a sussurrare quella semplice parola, eppure voleva con tutto se stesso che Deku rimanesse con lui il più possibile.
È una bella giornata.
Articolò con le labbra il corvino e Bakugou rimase a fissarlo per qualche secondo: -Perché no?- decise alla fine facendo leva sulle braccia per alzarsi seduto sul lettino, imitato da Izuku che sorrise.
In giardino c'era molta gente data la giornata calda. Sulla soglia dell'uscita Bakugou si era fermato un attimo. Aveva cercato la mano di Deku e l'aveva afferrata, stringendola forte, senza guardarlo.
Si era fatto guidare dal corvino che aveva trovato una panchina libera sotto un albero a qualche decina di metri dall'ingresso. Pezzi di vernice rossa scrostata cadevano appena li si sfiorava e volavano leggiadri per qualche istante, prima di sparire tra i verdi fili d'erba.
Bakugou e Deku si sedettero sulla panchina avvolti dal sovrannaturale silenzio che li avvolgeva da oramai tanto tempo ed a cui ci avevano fatto l'abitudine.
G-U-A-R-D-A-I-L-C-I-E-L-O
Aveva scritto Deku, dopo qualche lungo minuto sulla mano di Bakugou che ancora non l'aveva ritirata.
Vide il biondo fare come gli aveva detto e lo imitò. Le nuvole prendevano varie sfumature dal Sole che stava per tramontare e decoravano il cielo con tanti colori differenti.
S-E-I-T-U-K-A-C-C-H-A-NGradualmente questo aveva staccato gli occhi dal cielo e li aveva posati su Deku.
Voglio che tu capisca ogni parola di ciò che sto per dirti. Aveva letto dalle sue labbra. Quindi se non capisci qualcosa, interrompimi.
Bakugou annuì.Ho pensato molto in questi giorni. Ho avuto modo di conoscerti come mai prima d'ora. Ho potuto osservarti mentre dormivi. Ho provato a farti stare bene con tutto me stesso. Ed adesso che vedo questo cielo, mi viene da paragonarlo a te. Le nuvole non sono altro che masse uniformi di vapore che coprono determinate parti di cielo ma che possono renderlo anche più bello se sono colorate o con delle forme bizzarre.
Sei come il Cielo Annuvolato, Kacchan. Una nuvola ha coperto una parte importante di te, ma il cielo annuvolato sa tanto di pace e tranquillità. Ed a me piace.-Deku...- sussurrò Bakugou, alzando gli occhi in quelli del corvino, trovandoli sorridenti e leggermente umidi.
Nessuno poi disse più nulla.Il fruscio dell'erba sotto le loro scarpe. Gli sarebbe bastato udire anche solo quello.
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Come il Cielo Annuvolato//BakuDeku
Fanfiction!!LA STORIA PUÒ ESSERE LETTA ANCHE DA CHI NON SEGUE L'OPERA ORIGINALE!! !!NON CONTIENE SPOILER!! Il raschiare del gesso bianco sulla lavagna scura. Le irritanti risate dei suoi compagni di classe. La fastidiosa voce di quel maledetto Deku. Bakugou...