L'occasione.

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Passó una settimana da quando Laurel era andata a NY con Nora ed ancora non era tornata.
Dinah, nonostante studiasse assieme alle altre ragazze, non trovava pace ed era andata a dormire nella dependance, o meglio, fuori da essa, sul dondolo.
Chiunque l'avrebbe trovata strana, come cosa, ma la castana si sentiva vicina a Laurel, in questo modo.
"Ehi... Ti ho portato la colazione."
La ricciola vide Zari, con un vassoio, sul quale vi erano due croissant ed una tazza di cappuccino "Grazie..."
"Di nulla." Rispose la mora, sedendosi accanto a lei "Stai meglio?"
Dinah sospirò "No... Non sto bene. Mi manca... Mi manca e non lo credevo possibile, perché non era molto amichevole... E ora..."
"Ora hai capito tante cose." Sorrise Zari e Dinah con lei.
"Amaya ti fa davvero bene..."
Zari arrossí molto "Ecco... Ehm... Per ora usciamo insieme... Nulla di più!"
Infatti, in quella settimana, a parte le innamoratissime Lonny ed Anne, Andrea ed Alex uscivano sempre insieme, così come Sara ed Ava e, appunto, Zari con Amaya.
Solo la povera Kara faceva un po' di fatica, anche se in realtà non ci provava affatto, visto che Lena stava con Jack.
"Sono felice per te... Per voi."
"Grazie! Ma dimmi... Perché non entri?" Chiese, facendo cenno verso la dependance alle loro spalle.
"Non so... Credo che proverei..."
"Prova... E, in caso ti faccia uno strano effetto, mi scuso in anticipo per averti sforzata ad entrare."
"Tranquilla... A proposito, grazie."
Zari sorrise, mise tazza e cucchiaino sul vassoio e poi se ne andò, tornando in casa per portare il tutto.
Invece Dinah si voltò per guardare la struttura e si convinse ad entrare, così aprí la porta, con un filo di titubanza, chiudendola alle sue spalle.
Dentro notó l'arredamento semplice e tipicamente Zen ed a Dinah piaceva molto ma, una volta entrata nella camera da letto, si realizzó ciò che più temeva "Perché sei qui?"
La voce alle sue spalle la fece sobbalzare "Laurel... Sei qui..."
"Dove dovrei essere?"
La castana si gettó tra le sue braccia e questo colpí la bionda "T-Temevo che non tornassi più..."
"Questa è casa mia... Non voglio andare altrove!"
"Io... I-Io ho mollato Vinny e... E ho capito molte cose." Inizió la castana, tirando su col naso "Io non posso stare senza di te! Io... Io sono quasi impazzita, in questo giorni e... E vorrei provare, io..."
"Come?"
La semplice domanda di Laurel riportò Dinah alla realtà e la ragazza si ritrovò ad arrossire "Io... Oddio, mi dispiace! Ho... Ho detto tutto ad alta voce... Scusa!"
Si allontanó da Laurel e fece per andarsene, ma costei la prese per il polso sinistro "Aspetta..."
"Lasciami..." Sussurró, con la voce rotta dal pianto.
Allora la bionda la tirò a sé, stringendola tra le braccia "Mi ascolti?" Chiese l'Alpha, con tono gentile, calmo.
"Si... Ok..."
La bionda la allontanó un poco da sé e la guardò negli occhi, gonfi dal pianto "Anche a me piacerebbe provare, con te e vedere come va."
Dinah non credette alle sue orecchie "Sul serio?"
"Si." Sorrise la bionda "Mentre ero a NY, Nora mi ha aiutata a capire... E, giusto perché tu lo sappia, voleva che fossi la sua testimone di nozze."
"Oh, ehm... Ok..."
"Quindi te lo chiedo... Dinah, vorresti uscire con me?"
"Si... Si! Mi piacerebbe molto." Disse la ragazza e, stavolta, sul suo viso si dipinse un sorriso felice.

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