Capitolo 2 : Dolore e lacrime

42 9 0
                                    

Dopo la rissa, Lauren era tornata in ufficio per cercare ulteriori informazioni sulla vittima e per ritrovare la calma.

Mentre batteva sul computer, notò un certo rossore intorno alle nocche della mano destra, causato dal pugno che aveva inferto a mister scientifica. Le faceva un po' male ma decise di non prendere il ghiaccio affinché il dolore le ricordasse ciò che era successo.

Nel database non era presente nessuna Sarah Brown, quindi non aveva precedenti penali. Andando avanti nella ricerca Lauren trovò una patente, il certificato di nascita, il diploma delle superiori e la laurea con cui confermò le informazioni della polizia.

Sarah Brown aveva 35 anni, era nata da Carl e Sheila Brown, negli anni non aveva mai avuto problemi a scuola, si era laureata in medicina e poi aveva condotto alcuni tirocini negli ospedali. Infine aveva trovato lavoro in una farmacia che era vicina al luogo in cui era stata ritrovata.

Forse stava tornando a casa dopo un lungo turno di lavoro, quando era stata uccisa ?

Le persone che le stavano più vicino e che frequentava in modo costante erano: la sua migliore amica Costance Miller, con cui aveva studiato al college, sua collega alla farmacia e sposata con Malcolm Jacobson oltre gli altri colleghi e i suoi genitori.

Lauren prese carta e penna e si appuntò gli indirizzi che avrebbe dovuto visitare nei giorni avvenire.

Decise di interrogare prima i genitori, in modo tale da raccogliere più dettagli possibili sulla vittima, prima che la memoria, ormai compromessa dall'età, li rendesse meno affidabili.

Sarebbe stato difficile, a causa del loro stato ma in qualche modo ce l'avrebbe fatta.

Poi avrebbe incontrato la migliore amica per scoprire gli spostamenti quotidiani della vittima.

E infine i colleghi, per sapere come veniva vista da coloro che non le erano legati.

Contenta dello schema fatto, raccolse le sue cose e si diresse verso l'auto.

***

La casa dei signori Brown era fuori città, in periferia , aveva due piani coperti da un tetto spiovente composto da tegole rosse. Vi era un caminetto e poche finestre, una si affacciava su un tavolo dove era poggiata una cesta piena di frutta, che doveva essere la sala da pranzo, una su un paio di poltrone, il salotto e una su alcuni armadi e mostrava un angolo di un materasso coperto dal piumone, presumibilmente un letto, ed era quindi, la camera da letto.

Lauren si diresse verso l'entrata, attraversando il vialetto che tagliava in due il giardino che era di fronte alla proprietà.

Bussò alla porta e questa fu aperta poco dopo. "Lei chi è ?" Disse una donna di mezza età, con capelli neri tagliati a caschetto e con indosso una felpa su una tuta medica.

"Sono l'agente Lauren Sanders, FBI,  devo parlare con i signori Brown, sono in casa ?" Disse mentre estraeva da una delle sue tasche il distintivo, per mostrarlo alla diretta interessata.

Dopo averlo preso ed esaminato per qualche minuto, la fece entrare dicendo:"Sì, sono in salotto".

La seconda stanza che aveva intravisto dalla finestra era effettivamente il salotto, infatti i due anziani erano seduti sul divano, posto al centro della stanza.

La donna aveva lunghi capelli bianchi che le cadevano sulle spalle, coperte da un maglione grigio, indossava i pantaloni di un pigiama e i piedi erano infilati in due pantofole con le immagini dei conigli.

Un mondo di persone grigie , dalle ombre rosseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora