Capitolo 11 : incomprensioni e problemi

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James.
James era alla porta.
Di tutte le persone che potevano farle visita, lui era la meno gradita e la meno opportuna.

Si strinse l'accappatoio intorno al corpo e si precipitò alla porta, sperando di poter diminuire il danno creato da quell'incontro.

"Tu chi saresti?" Domandò estremamente confuso il nuovo arrivato, che portava un giaccone con un foulard per proteggersi dal freddo e dei pantaloni felpati.

Allora il pel di carota fece l'ultima cosa che lei si sarebbe mai potuta aspettare. Le circondò la vita con un braccio avvicinandola a sé e rispose:" Ciao, sono il fidanzato di Lauren, e tu chi sei?".

Lauren dovette pensare in fretta. Contraddirlo di fronte a James comportava la possibilità di insospettirlo. Così facendo avrebbe indagato su mr. Apocalisse, avrebbe scoperto la sua vera identità e poi...

E poi? Avrebbe fatto la spia? Oppure no? L'indagine, la sua carriera e forse anche la sua vita dipendevano dalla sua reazione.

Così affermò, con il sorriso più falso di sempre :"Già. ....... questo è James, un mio collega e James questo è ..." guardandolo negli occhi notò un lampo di sorpresa, causato dalla sua bugia, subito coperto da uno sguardo languido, pari a quello di un vero innamorato. Che grande attore era.

Il loro contatto visivo fu interrotto da un finto colpo di tosse di James, che le chiese:" possiamo parlare in privato?"

"Certo" rispose un po' a denti stretti Lauren, per poi dire a Mr. Apocalisse:"torno subito, amore". Poi uscirono dall'appartamento chiudendosi la porta alle spalle.
Il criminale aveva già fatto abbastanza.

"Quindi ti sei fidanzata, eh?" Domandò James con una nota strana nella voce che Lauren non riuscì a interpretare.

"Non esattamente" si lasciò sfuggire lei. L'immagine di lei e pel di carota insieme era terrificante e nauseabonda allo stesso modo e non riusciva a fingere che fosse la realtà.

"Come non esattamente?" commentò lui, più confuso di prima, guardandola in faccia per la prima volta dall'inizio di quello strano incontro.

"La verità è raramente pura e semplice, non è così?" ribbattè Lauren, utilizzando la sua citazione contro di lui.

James si grattò la fronte nervoso e leggermente infastidito prima di rispondere. "Lauren, io ..." cominciò ma lei non lo lasciò continuare. "Cosa vuoi? Che sei venuto a fare?" domandò fredda.

"Lau lasciami spiegare" tentò lui, ma lei era irremovibile.

"Osi atteggiarti come un amico usando il mio soprannome dopo quello che hai fatto?" gli chiese alzando la voce di un'ottava. Dentro di lei stava imperversando una tempesta. Una parte di lei voleva ascoltare James e appianare le cose, ma era la versione di lei attaccata al passato. Ma l'altra riconosceva a stento James in quella figura confusa e nervosa che le stava davanti. Non soffriva così da molto tempo, ed era terribile ripercorrere quelle sensazioni.

"Tu mi hai voltato le spalle di fronte a tutti, hai preferito sottostare ad agenti corrotti che aiutarmi, mi hai abbandonato. Cos'hai da dire in proposito?" lo attaccò lei. Le parole si erano riversate come un fiume in piena oltre gli argini della sua bocca.

"Lauren, erano gli ordini, cosa potevo fare? Infischiarmene? Buttare il regolamento nel cesso e seguirti ?" ribattè lui accalorandosi.

"Ma ti senti quando parli? oltre agli ordini bisogna anche pensare con la propria testa. Tu ti sei comportato come un burattino nelle mani del capo e dei nostri superiori, senza neanche pensare a cosa stessi facendo, come lo spieghi questo?" affermò lei.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 30, 2021 ⏰

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