È il sogno americano, no?

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Arrivammo a Los Angeles. Eravamo stanchi morti, però oggi era il giorno in cui c'erano le iscrizioni alla scuola di danza. Sarei rimasta lì per almeno 3 anni e alla fine avrei preso il diploma nella danza che sceglievo.

Il classico era obbligatorio solo per chi non l'aveva fatto in precedenza e io avevo già sperimentato questa danza, così me ne sarei andata via prima da questa insulsa scuola. Scelsi hip hop.

"Allora come ti senti?" disse mio fratello appena mettemmo il piede sullo scalino dell'entrata della scuola. Non risposi. Ero molto stressata dalla situazione, dovevo ricominciare di nuovo da capo. Quello che volevo era stabilità ed invece il mio mondo si stava di nuovo stravolgendo.

"Andiamo a fare le iscrizioni. Fingeró di essere tuo padre. Non mandare tutto all'aria." disse lui. Io volevo tanto farlo, mandarlo in carcere rivelando tutto, ma poi sua moglie che avrebbe fatto senza di lui? La bontà era una cosa che odiavo a volte, la maggior parte delle volte. Lui era la sua ancora di salvezza e la capivo, era anche la mia.

Quando mio padre cadde nell'Ade io rimasi da sola, persa, ma c'era Apollo con me. Lui ed io scendemmo sulla terra per controllare gli esseri umani. Ci dividemmo dopo la guerra di Troia e ognuno di noi intraprese la sua strada. Luii dopo la seconda guerra mondiale incontrò una donna che capí essere una Ninfa, smarrita, persa e così si prese cura di lei. Era forse l'unica oltre a noi ad essere sopravvissuta. Lui cerco di spiegarle chi era e cosa era successo. Passarono 20 anni così. Dopo lei si innamorò di lui e si sposarono.

Mio fratello è pazzo di lei e non posso dargli torto.

Comunque torniamo alla realtà. Sono le 9 di mattina a Los Angeles e le persono sono già attive in questa scuola. So l'inglese quindi non sarà difficile parlare con le altre persone, sempre se voglia parlare con qualcuno.

"Buongiorno e benvenuti alla Hight school dance and singing ." disse la ragazza alla reception.
"Vorrei iscrivere mia figlia a questa scuola." disse mio fratello e mi venne quasi da ridere.
"Sì mi servono i dati su sua figlia, un certificato medico e un certificato di famiglia." disse la ragazza.
"Sì è tutto qui dentro." disse lasciando una cartella sul banco della reception "Tesoro vai a vedere la nuova scuola." disse mio fratello fingendo, io lo guardai male ma poi mi diede un pizzicotto.
"Sì, paparino... " dissi alzando gli occhi al cielo.

Iniziai a camminare per l'ingresso. Di fronte era presente una grande scalinata da cui, pendevano ai lati, due stemmi della scuola, ben ricamati. Il pavimento era bianco e nella stanza circolare c'erano delle colonne di marmo. Incominciai a prendere un corridoio che aveva delle finestre dove si trovavano, al di là del vetro, delle piante altissime e bellissimi cespugli. C'erano uccellini che svolazzano e tanti fiori. Mi fermai ad ammirare quello splendore che mi riportava nella mia casa sul monte Olimpo.

Decisi di continuare il mio tragitto ma andai a sbattere contro un gruppo di ragazzi, che indossavano una tuta e una felpa.

"Stai attenta ragazzina." disse uno di loro senza sapere che avevo più di 3000 anni.
"Scusami non ti avevo visto." dissi alzando lo sguardo.
"Già! Per quanto sei bassa non riesci neanche a vedere chi ti sta davanti!" Disse un altro, appoggiando l'amico.
"Smettetela! O io...".
"Sennò cosa? " rise poi mi prese il braccio "Devi essere una del gruppo di Mark. Già! Solo una ragazza con tutti quei buchi alle orecchie e quel tatuaggio potrebbe essere una che fa hip hop." disse quello al centro, indicando il mio tatuaggio con la scritta  "Ad maiora semper". Non aveva idea del significato profondo di quel tatuaggio, mi ferì nell'animo la sua sfrontatezza.
Mi ripetevo di stare calma stringendo i pugni, avevo sopportato per secoli i giochetti di Ares. Questo ragazzino era solo una briciola a confronto.

"Basta Peter!" disse un altro ragazzo dal fondo del corridoio accompagnato da altri due ragazzi e due ragazze.
"Eddai Mark. Ci stavamo divertendo. Guardala è del tuo gruppo." Disse spingendomi verso... Mark?
"Tutto bene?" mi chiese la ragazza con i capelli rosa, aveva i lineamenti delicati e lo sguardo dolce. Sembrava molto dolce. Io annuì. Lei mi sorrise e poi rivolgendosi agli altri tre ragazzi disse:"Vi siete divertiti abbastanza non credete?"

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