Cinque

4.6K 229 20
                                    

La serata passa velocemente e in maniera piacevole: Jack resta in braccio a Stiles per tutto il tempo mentre Emma trascina Derek davanti alle varie vasche. È dentro al tunnel dei pesci tropicali che Emma sembra finalmente calmarsi, Jack vuole scendere per poter vedere meglio il pesciolino Nemo e Stiles si trova al fianco di Derek, le loro spalle appoggiate. “Grazie, davvero” gli dice.

“Mi piacciono, sai? Ricordano me e Laura dopo l’incendio.”

Stiles si appoggia di più contro Derek. “Ti adorano. Jack ha cominciato a comunicare con le sopracciglia come t-AHIA.”

“Te lo sei meritato.”

Stiles ridacchia per poi tornare serio. “Cosa pensi di Jack?”

Derek guarda il bambino. “È come se vivesse nel costante terrore di perdere quello che ha per questo non ti lascia, soprattutto la notte. È sereno, sta bene con te, si è affezionato e questo lo porta ad avere ancora più paura. Però, per il resto, si comporta come un bambino normale. Guardalo come segue i pesci con la bocca aperta. Mi ricorda te.”

“Io non ho mai guardato niente così in tua presenza” si difende.

Derek si avvicina al suo orecchio. “Nemmeno i miei addominali?” gli sussurra.

Stiles avvampa, vorrebbe rispondergli a tono ma Emma compare tra di loro per trascinare di nuovo via Derek.

Una volta usciti l’ora di cena è già passata da un po'. “Posso offrirti la cena?” domanda a Derek.

“Hamburger e patatine?” chiede Emma speranzosa.

Stiles storge il naso ma anche Jack sembra speranzoso quanto la sorella così cede. “Va bene, ma solo questa volta.”

Dopo cena Derek li riaccompagna a casa. “Mi sono divertita proprio tanto” dice Emma abbracciandolo.

Derek le accarezza i capelli. “Mi sono divertito anche io” le risponde.

“Possiamo farlo ancora?”

“Certo, magari tra due settimane, quando viene mia sorella a trovarmi, così ve la faccio conoscere.”

“Cora viene qui?” gli chiede Stiles.

“Sì, mi ha chiamato proprio oggi. Le ho raccontato di te e, sai...”

“Vuole venire a controllare la situazione” termina per lui. "Tra un paio di giorni arriva anche Scott.”

“A controllare la situazione?”

Stiles scoppia a ridere. “Sì, credo proprio di sì.”

“Mi farà piacere rivederlo.”

Stiles sorride, sorride davvero perché le parole di Derek implicano che sarà con loro anche se non ce n’è realmente bisogno e la cosa fa estremamente piacere a Stiles. “Sono certo che farà piacere anche a lui.”

“Bene. Buonanotte, bambini. E buonanotte anche a te, ragazzino.”

Stiles gli fa una linguaccia prima di chiudere la porta e continuare a sorridere.

Alla fine Stiles si mette d’accordo con Derek che il mannaro terrà Emma e Jack mentre Stiles va a prendere Scott in aeroporto. Appena vede il ragazzo, gli corre incontro e lo abbraccia. “Fratello, sono così contento che tu sia qui!”

“Anche io. Dove sono i cuccioli?” domanda Scott.

“Ci aspettano a casa, con Derek.”

“Ha preso proprio sul serio il compito di babysitter. Come se la cava?”

Stiles sorride. “Se la cava davvero bene e loro lo adorano. Soprattutto Emma, credo sia tipo innamorata di lui!”

“E tu?” chiede Scott. 

“Io cosa?” 

“Beh, eri anche tu tipo innamorato di lui, anni fa.”

Stiles gli dà una spinta. “Scott, ero un ragazzino di vent’anni, è passato un decennio!” 

Scott ricambia la spinta, ma non risponde. 

Quando arrivano a casa, Derek è seduto sul pavimento con Jack che sta scarabocchiando con i pennarelli, mentre Emma scatta in piedi e si avvia verso Stiles e Scott. “Scott, lei è Emma. Emma, lui è il mio amico Scott.”

La bambina lo squadra per qualche secondo, poi allunga una mano per presentarsi, come una vera adulta. Stiles sghignazza, senza farsi vedere e guarda Derek che sta trattenendo una risata, mentre Scott, imbarazzato, ricambia la stretta. 

“Quello laggiù è il mio fratellino Jack, vieni, te lo presento” Emma trascina Scott per il polso, fino al centro del salone, Stiles li segue. 

“Ciao Jack!” saluta, allungando la mano anche verso di lui che si è alzato e si nasconde per metà dietro la gamba di Derek, afferrandogli i jeans. Jack allunga una manina titubante, ma ricambia timido il sorriso di Scott. 

“Ehi, Derek!” ora il sorriso di Scott è ancora più luminoso e a Stiles un po’ si stringe lo stomaco quando vede i due abbracciarsi, dandosi pacche sulle spalle. 

“Come stai, Scott?” 

“Oh, bene, benone! Vedo che anche tu te la stai cavando alla grande!” 

“Non mi lamento.”

Stiles li raggiunge, prendendo Jack in braccio. “Chi vuole andare a pranzo fuori e poi al parco?!” chiede, ricevendo un battito di mani da parte di Jack e un “SSSSI!” da Emma. 

Al ristorante Stiles parla poco, è più impegnato ad evitare che Jack si sporchi e ad osservare come Scott e Derek sembrano non essersi mai separati. Sa che, in fondo, è proprio così, perché si sono sentiti spesso, ma gli fa comunque strano. È felice, certo, di vederli così legati, ma forse non se lo aspettava. 

“Stiles, ti sei sporcato la maglia!” lo distoglie Emma dai suoi pensieri, indicandogli uno schizzo di pomodoro proprio al centro della t-shirt. Cerca di arginare i danni con un tovagliolo, ma peggiora solo la situazione. La bambina ride sonoramente e anche Jack fa un piccolo sorriso. 

“Sei il solito, fratello” lo prende in giro Scott, ricevendo una linguaccia in risposta. 

“Il solito ragazzino” continua Derek, infierendo, facendo ridere Emma ancora di più. 

“Perché lo chiami sempre così?” gli chiede. “Tu sei tanto tanto più grande?”

“Solo di cinque anni, ma lui è come ne avesse altri cinque in meno” risponde il maggiore.

Emma ora ride con le lacrime agli occhi, mentre Stiles si chiude in un ostinato silenzio offeso. 

Un'insolita eredità Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora