Venti

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È ancora mano nella mano che varcano la soglia di casa di Stiles. Isaac, seduto sul divano, fa un occhiolino a Stiles e si avvicina per dare una pacca sulla spalla di Derek. “Sono tutti e due sul lettone” dice, sorpassandoli e andando via.

Stiles fa per raggiungere la stanza da letto, ma Derek lo blocca. “E se ora mi odiassero? Se Emma mi urlasse contro e Jack non mi guardasse nemmeno?” 

Stiles sorride intenerito. “Non succederà, ne sono sicurissimo. Dai, vieni” e lo trascina. 

Appena mette piede nella stanza, i bambini, seduti al centro del lettone, scattano con lo sguardo verso di lui. Stiles riconosce il loro sguardo speranzoso e sorride, tirando la mano di Derek, facendolo entrare. Emma scatta in piedi, saltando dal letto, direttamente tra le braccia di Derek che la accoglie felice. “Sei tornato!” gli dice, con le braccia strette intorno al suo collo.

Stiles vede chiaramente quanto sia commosso Derek, mentre sfrega il naso contro i capelli della bambina, beandosi del suo odore. “Mi dispiace, principessa” le dice, quando Emma lo guarda. 

“Non fa niente se sei un lupo. Anzi, è bello! Così ci proteggi ancora meglio!”

Derek la stringe di nuovo, mentre Stiles si siede sul letto. Jack gli si accoccola subito contro. Stiles lo stringe lasciandogli un bacio tra i capelli. Derek si siede a sua volta, Emma non gli si stacca e resta avvinghiata al suo fianco. Stiles vede quanto sia agitato Derek e gli fa un occhiolino, per dargli coraggio. “Ehi, piccolino” dice il mannaro, scompigliandogli i capelli.

Jack si sposta quel poco per riuscire a guardarlo sott'occhio. “Mi dispiace di essermene andato, ma avevo paura di far del male a te e ad Emma, sai? Però non ho mai voluto abbandonarvi, siete la mia famiglia e vi amo.” 

Jack si stacca un po’ da Stiles, allungando una mano verso Derek che la stringe con la sua. 

“Ti prometto che non andrò via mai più” continua l’uomo, visibilmente commosso.

Stiles sta già piangendo da cinque minuti buoni. Jack alterna lo sguardo tra Derek e Stiles e l’umano comincia ad agitarsi, non riesce ad interpretare il suo silenzio come fa sempre, non sa se Jack stia bene. Il bambino si avvicina ancora di più a Derek, si inginocchia sul letto, fino ad avere il viso alla stessa altezza dell’uomo, senza mai lasciargli la mano. “Vuoi essere il mio papà?” chiede. 

Stiles, strozza un singhiozzo, portandosi la mano davanti alla bocca, mentre Emma grida felice: “Ha parlato!”

Derek lo abbraccia forte, Stiles vede le sue lacrime bagnare la maglietta di Jack. “Sì” risponde. “Certo che voglio essere il tuo papà, ometto.” 

Stiles ora non si preoccupa più di nascondere i singhiozzi e piange. Derek con un braccio avvolge anche Emma e con l’altro tira Stiles per un polso, stringendo tutti e tre in un forte abbraccio di gruppo. Quando ormai l’aria manca, si separano e Jack prende anche la mano di Stiles. “Anche tu vuoi essere il mio papà?” 

Stiles si passa la manica della maglia sotto il naso e sugli occhi. “Sì, piccoletto, certo che voglio essere il tuo papà.”

“Ehi, se siete i suoi papà, siete anche i miei papà!” si intromette Emma, facendo ridere tutti. “Anche se papà Derek è un lupo e quindi è più figo!” 

Stiles gonfia le guance in un broncio offeso. 

“Papà Stiles però cucina meglio!” risponde Jack. 

“Ehi, moccioso non è che ora parli e riprendi ad essere antipatico con me!” ribatte sua sorella, con tono scherzoso. 

Stiles pensa di non essere mai stato più felice. Guarda Derek, scoprendo che il mannaro lo stava già guardando a sua volta, sorridendo. Derek allunga una mano, accarezzandogli una guancia e Stiles si appoggia a quel tocco.

“Jack, andiamo a prendere i cuscini così dormiamo qui stanotte!” grida Emma, trascinando suo fratello giù dal letto. 

Derek si tira Stiles addosso, affondando il viso nel suo collo. “Grazie per avermi ridato una famiglia, ragazzino” sussurra. 

Stiles lo stringe, accarezzandogli i capelli. “Shh! Non devi ringraziarmi, anzi…” dice, sciogliendo l’abbraccio. “Io sono il loro tutore legale, loro sono… beh, miei figli, no?” Derek annuisce. “Beh, io voglio che siano legalmente anche legati a te. Che-che abbiano te nel caso, beh nel caso succedesse qualsiasi cosa.” 

Derek preme le labbra sulle sue. “Fai schifo con le proposte, Stiles.” 

“Ehi!” Stiles gli punta un indice sul petto.

Derek si alza dal letto, prende le mani di Stiles e si inginocchia ai suoi piedi. “Ragazzino, mi vuoi sposare? E non solo per faccende burocratich-“

“Idiota! Ovvio che non era solo per quello!” 

Derek ora ride. “Lo so, lo so. Allora?” 

“Certo che voglio sposarti, brutto Sourwolf!”

Un'insolita eredità Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora