Diciassette

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Vorrebbe dire altro, giustificarsi, spiegargli come si sente, ma la voce non sembra proprio volere uscire. Sa di avere sbagliato ma...

Derek si avvicina e Stiles aspetta la sfuriata, se la merita. Il mannaro, invece, si avvicina e lo abbraccia. “Va tutto bene, non piangere.”

Stiles nemmeno si era accorto di aver cominciato a piangere ma, quando Derek lo abbraccia, tutta la rabbia, lo stress e la stanchezza della settimana sembra sciogliersi e Stiles comincia a singhiozzare. “Mi-mi dispiace, sono stato uno stupido.”

Derek lo stringe un po' più forte e lo lascia calmarsi. “Ehi, ragazzino, mi guardi?”

Stiles scuote la testa. Derek gli mette un dito sotto al mento e gli fa sollevare il viso. “Sai cosa faremo ora?”

Stiles scuote di nuovo la testa. “Tu vai a lavarti la faccia mentre io vado a finire di preparare la cena. Mangeremo tutti assieme e poi vi fermerete qui a dormire, okay?”

“Non è necessario, dopo cena togliamo il disturbo” sussurra Stiles asciugandosi gli occhi.

“Non è un disturbo, lo sai.”

“Der...”

Derek fa brillare gli occhi di rosso. “Dormirete qua.”

Stiles inclina impercettibilmente la testa e si dirige verso il bagno. Quando raggiunge gli altri in cucina i bambini sono già a tavola mentre Isaac passa i piatti che Derek sta riempiendo. Si aggiunge a loro cercando di sorridere e partecipare alla conversazione con scarsi risultati. Per questo si offre di lavare i piatti e poter restare da solo. Sta per cominciare a grattare la pentola quando due braccia gli circondano la vita. “Ci penso io domani.”

“Ma ho quasi finito.”

“Ehi, ragazzino, sono io l’Alpha e decido io. Molla tutto e vieni con me.”

Stiles lo segue in camera e, nel tragitto, vede Isaac addormentato sul divano con Emma e Jack sopra di lui. “Gli ho già fatto una foto prima” dice Derek dando voce ai pensieri di Stiles.

Entrano nella stanza e Stiles si tortura le mani non sapendo cosa fare o dire. “Vuoi fare un bagno caldo?” gli domanda Derek.

No, Stiles non ha bisogno di un bagno caldo, ha solo bisogno di sapere che va tutto bene e che quella sensazione che sente nello stomaco è solo nella sua testa. Derek si avvicina e lo abbraccia. “No?”

Stiles aggancia le braccia al collo di Derek. “No.”

Derek lo alza senza il minimo sforzo e lo adagia sul letto stendendosi sopra di lui. Si baciano con calma, le magliette volano e le mani accarezzano la pelle nuda. Stiles avvolge i fianchi di Derek con le gambe sfregando le loro erezioni insieme. “Eccolo qua il mio ragazzino” gli soffia Derek sulle labbra.

Stiles sorride davvero per la prima volta da quando è entrato in quell’appartamento. Continua a baciarlo mentre finisce di spogliare Derek e spogliarsi. “Stiles...”

“Lo so, solo così” dice Stiles prendendo i due membri assieme e segandoli.

Derek ansima e incolla le labbra su quelle dell’umano per soffocare i gemiti. Vengono poco dopo ma non smettono di coccolarsi nemmeno mentre riprendono fiato. “Mi dispiace” mormora Derek.

“Per cosa?” gli chiede Stiles.

“Per aver ignorato come ti sentivi. Sapevo che eri stanco e ti sentivi trascurato.”

Stiles scuote la testa. “Sono stato io a dire di non voler correre. Ma dopo la nostra vacanza mi sono abituato ad averti costantemente con noi.”

“Anche per me non è facile starvi lontano. Per questo ho assunto una nuova ragazza in libreria: due mattine a settimana potrò restare a casa e non lavorerò più nei fine settimana.”

“Lo hai fatto davvero per noi?”

“Per voi e per me.”

Stiles lo abbraccia. “Perchè non mi hai detto di Isaac?”

“È stata una cosa improvvisa. Mi ha chiamato solo ieri sera quando era in aeroporto e sono corso a prenderlo.”

Stiles sa che c’è altro ma dopo la pessima figura di quella sera non vuole insistere. Si lascia coccolare ancora un po' prima di crollare addormentato.

Apre gli occhi che è giorno ma si sente ancora stanco anche se non dormiva così bene da giorni. Allunga un braccio al suo fianco e: “ISAAC” urla trovando il biondo al posto di Derek.

“Buongiorno, principessa.”

“Cosa ci fai qui?”

“Derek e i bambini sono usciti a prendere la colazione alla caffetteria e Derek mi ha dato il compito di assicurarmi che ti riposassi. Eri davvero stanco e geloso ieri sera.”

“Sì, ecco, per quello... mi dispiace. Non ti ho nemmeno salutato come si deve.”

“Sai che non sono tipo da abbracci.”

“Ma io sì” ribatte Stiles bloccandolo in un abbraccio.

“CHE SCHIFO. Chissà cos’avete fatto in queste lenzuola stanotte” si lamenta lasciandosi però abbracciare e ricambiandolo anche se in minima parte. “Stai meglio?” gli domanda poi.

“Sì.”

“Gli state facendo bene, sai? Penso di non averlo mai visto così felice.”

“Lo siamo anche noi. Ed è tutto così perfetto che ho la paura costante di perdere tutto da un momento all’altro.”

“Ti ha dato questa impressione?”

Stiles scuote la testa. “Credo di avere fatto tutto da solo. Dopo due settimane a stare insieme tutto il tempo, ritornare alla quotidianità e ai nostri impegni è stato più brutto di quanto immaginassi.”

Isaac gli scompiglia i capelli. “Torna a dormire, sei ancora stanco.”

Stiles sorride e chiude di nuovo gli occhi.

“Chi sarà mai questa lumachina” biascica Stiles solleticando i fianchi di Jack spalmato su di lui.

Jack ridacchia. “E dov’è la mia signorina?”

“Sono qua” risponde Emma abbracciandolo.

“E il mio bellissimo uomo?”

Derek spalanca la bocca mentre Emma squittisce e Jack batte le mani. “Lo sapevo” urla la bambina. “Dobbiamo festeggiare” continua lanciandosi verso la cucina trascinandosi dietro Jack.

Derek si siede sul letto. “Sei sicuro di quello che hai fatto?”

Stiles si mette a sedere e si sporge verso Derek baciandolo. “Sicurissimo. Non voglio più dovermi trattenere dal darti un bacio quando ti vedo o quando ti devo salutare dopo essere stato con te solo cinque minuti.”

Derek sorride. “Dammi il tempo di sistemare le cose e ti prometto che non succederà più.”

“Non importa. Va bene se so che poi tornerai e che vuoi restare con noi.”

Derek sorride. “Forza, dormiglione, vediamo come vogliono festeggiare i nostri figliocci.”

“Nostri. Mi piace.”

Un'insolita eredità Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora