Ricordo che fuori nevicava,faceva freddo, il giardino si era trasformato in una distesa di panna. Ero sdraiato con mia madre sul letto,non avevo più di dieci o undici anni,ed era la vigilia di Natale di un anno che ho deciso di dimenticare.
- Mamma quando arriva Babbo Natale? –
- Questa notte amore – disse mia mamma mettendomi le mani nei capelli.
- Credi che mi porterà quello che ho chiesto? –
- Solo se sei stato buono – ricordo che il sorriso di mia madre era meraviglioso.
- E posso vederlo? –
- No… – fece mia madre con voce buffa
– Babbo Natale vuole che i bimbi stiano a letto mentre lui porta i regali … -
Andai a letto eccitato, la mattina dopo mi aspettava il Natale. Quando si è su di giri il sonno sembra non arrivare mai, e così passai molto tempo ad aggrovigliarmi tra le coperte, prima di cadere in un confuso dormiveglia. Mi risvegliai nel cuore della notte, un rumore aveva turbato il mio sonno già leggero. Veniva dal salotto. Senza pensarci due volte mi infilai le ciabatte e mi alzai.Procedevo in silenzio, sollevando un piede per volta, controllando il respiro. Sentivo altri rumori venire dal salotto. Ora ero sicuro: Babbo Natale era venuto a portare il mio regalo. Arrivai alla soglia della porta, ma non osai andare oltre. Mamma mi aveva detto che Babbo Natale si sarebbe arrabbiato se mi avesse visto sveglio, non volevo perdere il mio regalo. Dal salotto arrivava il chiarore delle luci dell’albero, e uno strano rumore, come se Babbo Natale stesse masticando. Pensai che avesse trovato latte e biscotti, allora mi decisi a fare capolino con la testa oltre la porta. Non ho mai dimenticato quello che vidi.Babbo Natale era di spalle, vestito di rosso, una figura mastodontica, le spalle massicce da toro. Stava chinato in avanti, proprio di fronte all’albero, così non potevo vederlo in faccia. Ora ero sicuro che stava mangiando, il silenzio in casa era totale, potevo sentire i suoi denti sgranocchiare.Lanciai un occhiata al tavolino accanto all’albero, e rimasi sorpreso, perché latte e biscotti sembravano intatti. In quel momento Babbo Natale prese il bicchiere del latte e se lo portò alle labbra. Quando lo posò il latte era diventato scarlatto. Fui turbato, allora guardai ai suoi piedi, e il fiato mi mancò. C’erano i miei genitori lì a terra, stesi, squartati. Babbo Natale affondò una mano nel petto di mio padre, tirò fuori qualcosa di viscido, sanguinolento, e se lo ficcò in bocca. Non potevo vederlo in faccia ma lo sentivo succhiare, maciullare la carne coi denti. Ero troppo spaventato anche per gridare, ero precipitato in un tale stato che senza rendermene conto ero sulla soglia della porta, perfettamente in vista davanti a quel mostro.Mia madre mi vide, e quello fu l’attimo più orrendo, quando mi accorsi che non era ancora morta. Il viso era ricoperto di sangue, la bocca storta, mi fissò disperata e provò a sollevare un braccio mozzato verso di me. Babbo Natale abbassò gli occhi e vide quel gesto, si girò verso di me come un animale rabbioso. Una maschera di orrore mi fissava, ricoperta da quel ridicolo cappuccio, un volto irriconoscibile coperto di sangue. Non saprei dire se fosse uomo o meno, non avevo mai visto nulla del genere, e lo vidi solo per un istante, poiché subito mi girai e partii di corsa come un razzo.Mi fiondai fuori di casa, i piedi gelati affondarono nella neve mentre correvo di fronte, a casa della signora T. Sentivo la figura pesante ansimare nella neve per starmi dietro. Bussai e urlai con tutte le mie forze, sapevo che la signora T. non dormiva neanche a quell’ora, ma il tempo che ci mise ad aprirmi parve un’eternità.
- Che succede giovanotto?- chiese stupita la vecchia comparendo in vestaglia, con una tazza di caffè in mano.
- Signora presto, aiuto … - non sono sicuro di cosa dissi in quel momento, so solo che mi chiusi la porta alle spalle e iniziai a vomitare.
- E’ ancora presto. Che fai qui? Dove sono i tuoi genitori? – mentre parlava,sentii picchiare contro la porta di casa.Ero ammutolito,non feci in tempo a fermarla. La signora T. era agitata,quando aprì la porta si mise a urlare come fosse indemoniata. Io non vidi nulla,mi ero già messo a correre verso le scale. Sentii solo che l’urlo si strozzava in un rantolo,la tazza di caffè si rompeva,e mentre correvo per i gradini,la testa della signora T. rotolò ai piedi delle scale.Urlai quando il signor T. fece capolino dalla sua stanza. Era un vecchio mezzo cieco e malaticcio,era spaventato e probabilmente non capiva nulla di quello che stava accadendo. Io feci una cosa orribile,e non gli dissi niente. L’unica cosa che pensai fu: meglio lui che io.Corsi dritto verso il bagno, e mi chiusi dentro. La paura e il gelo mi avevano attanagliato le viscere, provai ad aprire la finestra, ma mi resi subito conto che non potevo saltare da lì. Un attimo dopo sentii grattare contro la porta. Quel mostro stava giocando come il gatto col topo. D’istinto mi nascosi dentro la vasca,dietro la tenda a fiori. Mentre mi sforzavo di non fare un fiato la porta si spalancò con uno schianto. Babbo Natale entrò ringhiando, mosse alcuni passi pesanti verso la finestra, e quando vide che era aperta tirò un pugno dritto nel muro. Pensai che ero praticamente già morto, ed è un miracolo che oggi lo racconti.
- Che succede? Chi è? – il signor T. piagnucolava, doveva essersi trascinato nel corridoio. Babbo Natale si voltò di scatto, e da quella bocca impiastrata di sangue uscì un suono tremendo, che sembrava il lamento di una bestia, ma io capii che era una risata.Io mi appiattii nella vasca, pochi istanti dopo sentii il signor T. emettere un gemito, e poi il suono sinistro delle ossa che si rompono. Io nemmeno respiravo più,Babbo Natale aveva ripreso a masticare, a succhiare. Passò un tempo che mi parve una vita, ma potrebbe essere stato un minuto, poi sentii i passi pesanti riscendere le scale, e la porta di casa chiudersi. Stava sorgendo il sole, era già Natale.