Capitolo uno

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Sente un leggero tocco sulla finestra della camera da letto prima che Harry si arrampichi con facilità per entrare, un disco tra le mani. Ha la sua macchina fotografica appesa al collo e Louis sa che non la toglie mai.
"È passata sicuramente più di un'ora, Harold," dice Louis dalla scrivania. In realtà sono passate tre ore, ma non si sta lamentando sul serio. Ha appena finito la montagna di compiti extra per Rusty e Brady.
"Si scusa, mi sono dimenticato di avere alcune faccende da fare," spiega Harry, lasciandosi cadere sul letto di Louis e mettendo la mano nella tasca dei pantaloni. "Ma ti ho portato un pacchetto di FunDip per farmi perdonare."
Ogni pacchetto di FunDip è composto da due bastoncini di zucchero che poi devi immergere nello zucchero a velo che trovi nei sacchetti. Harry ama il gusto all'uva e Louis quello alla ciliegia. E poi alla fine dividono sempre l'ultimo, quello al sapore di lamponi, perché è il più fresco da mangiare e cambia colore dal blu al verde quando lo lecchi, il che è totalmente fantastico perché il blu e il verde sono i colori preferiti di Harry e Louis. Inutile dire che sono le loro caramelle preferite in assoluto, difficilmente passano un giorno senza averne mangiato un pacchetto.
L'unica cosa è che Harry impiega tantissimo tempo per mangiare il bastoncino di zucchero una volta aver ingerito tutto lo zucchero. Invece di limitarsi a morderlo, come piace fare a Louis, il riccio fa scivolare la lingua su e giù sulla caramella, succhiandolo per ore ed infastidendo il castano da morire.
"Mordilo e basta, Harry! Dio," geme Louis dopo aver visto l'altro ragazzo succhiare la caramella per dieci minuti. "Mordilo così possiamo andare avanti con le nostre vite. Sto invecchiando guardandoti mangiare quella cosa."
"Ma ha un sapore strano se lo mordo," si lamenta Harry, succhiando il bastoncino come se fosse un lecca-lecca.
"È soltanto un bastoncino di zucchero! Come può avere un sapore strano?"
"Bisogna leccarlo, si chiama Lik-A-Stix per questo," afferma Harry con aria di sfida, la caramella tra le labbra. "Se avessero voluto che lo mordessi, lo avrebbero chiamato Bite-A-Stix."
"Oh, va bene," Louis alza gli occhi al cielo, sorridendo. "Vado a mettere il disco."
Dopo aver ascoltato l'album di George Michael, decidono di esaminare tutti i loro dischi preferiti per decidere quale sentire. Come al solito, si trasforma in una serata karaoke, con Louis ed Harry che si esibiscono usando spazzole e bottiglie come microfoni.
La canzone preferita di Harry è Waterfalls dei TLC, perché conosce a memoria la parte rap di Left Eye. Louis non sa come riesca il riccio a rappare in quel modo, ma adora guardarlo.
D'altra parte, Louis adora Running Man e Hammer Dance, riuscendo a cantare e ballare alla perfezione U Can't Touch This di MC Hammer, che è molto più difficile di quanto sembri. Sia Louis che Harry possono confermare che si tratta di un vero allenamento aerobico tenere il passo con le mosse di MC.
Continuano a cantare e saltellare sulle note delle Spice Girls e Wilson Phillips, DJ Jazzy Jeff e The Fresh Prince. Ballano come matti con Run DMC e Sir Mix-A-Lot e cantano a squarciagola i testi angoscianti dei Green Day e degli Oasis.
Ascoltano disco dopo disco, mentre Harry continua a leccare lo stesso maledetto pezzo di caramella, fino a quando non si stancano e spengono il giradischi mentre la stanza cade in un silenzio confortevole. I due ragazzi giacciono fianco a fianco sul letto del maggiore, i piedi appoggiati al muro mentre fissano il soffitto.
"Quindi, sei eccitato per il tuo compleanno domani?" Chiede Harry, sollevando il braccio per guardare l'orologio. "Mancano solo venti minuti in realtà, fra poco sarai un adolescente."
"Sì e no," risponde Louis, guardandosi alle spalle. "No, perché avere tredici anni fa schifo e sì, perché finalmente sto diventando grande."
"Grande? Perché mai vorresti essere più vecchio?"
"Perché così la mia vita potrà iniziare sul serio," spiega il castano con un'alzata di spalle.
Harry aggrotta le sopracciglia, controllando scherzosamente il battito di Louis. "Stai vivendo anche adesso, lo sai?"
"Stai zitto," ridacchia Louis, toccando il ginocchio del più piccolo. "Sai cosa voglio dire."
"No, davvero non capisco."
"Ok, prendiamo come esempio Beckham," Louis indica il gigantesco poster del diciassettenne David Beckham con la maglia del Manchester United, appiccicato al muro. "L'uomo migliora di anno in anno, adesso ha solo ventuno anni e gioca non solo per il Manchester, ma anche per l'Inghilterra a livello internazionale. Immagina quando avrà trent'anni cosa farà."
"Trenta?" Harry arriccia il naso a quel numero. "Ma sembra così... vecchio?"
"No Haz, non lo è. È l'età perfetta!" Si difende Louis, sedendosi con entusiasmo sul letto. "Tutti hanno una bella vita a trent'anni. Hai una carriera consolidata, hai guadagnato il rispetto di altre persone- ti sei fatto un nome. Sei economicamente indipendente a quell'età, e probabilmente hai già comprato la casa dei tuoi sogni. Hai di sicuro un bel corpo, un fisico da far girare la testa. Hai una bella vita sociale, non ti annoi mai. Forse hai anche un partner...alcune persone potrebbero aver già creato una famiglia," dice senza sosta Louis. "Non lo so... sembra semplicemente perfetto."
"Perfetto..." ripete Harry, riflettendo sulle parole di Louis.
"Mhmmm," Louis si gira sul letto per affrontare il riccio. "Lo vorrei tanto, sai? Vorrei saltare tutto- tutte le cazzate che si fanno alla nostra età, tutto il periodo dell'adolescenza. Vorrei passare direttamente ad avere trent'anni, è figo."
"E come immagini la tua vita a trent'anni?" Chiede Harry incuriosito, mettendosi su un fianco e sollevando la testa sulla mano. "Fammi capire cosa vorresti."
"Uhm, beh...non so davvero," Louis pensa ad alta voce. "Vorrei essere un Rover, ovviamente. Lo sai già questo."
"Sì, certo. Ma cos'altro?" Mormora il riccio, guardando l'amico da più vicino. "Questo non può essere il tuo unico obiettivo nella vita."
"Giusto. Beh...uh, voglio essere popolare e ricco. Le persone mi devono conoscere e amare e rispettare. Voglio essere colui che farà finire i Doncaster Rovers nel campionato, ed avere un sacco di fan," Louis ha un sorriso smagliante sul volto mentre sogna ad occhi aperti. "Oh! E voglio una collezione d'auto, le più costose. E vestiti, tantissimi vestiti. Voglio una grande cabina armadio piena di vestiti."
"Hmm," sospira Harry. "Ma...ti sentiresti solo, non credi?"
"Che cosa?" Louis aggrotta le sopracciglia, come se Harry stesse rovinando il suo sogno. "Come?"
"Beh sì, voglio dire... molte persone ti ameranno, okay, ma chi tornerà a casa con te? E non puoi essere felice soltanto con macchine costose e vestiti eleganti, ti sentirai solo."
"Dai Curly, non dire così. Ovviamente avrò un fidanzato fantastico, attraente e incredibilmente bello, che mi terrà al caldo ogni notte." Louis sorride sfacciato.
Harry gli sbatte una mano sulla spalla, ridacchiando. "Sei assolutamente ridicolo."
"Non mi ameresti se non lo fossi," scherza Louis.
Harry sorride dolcemente, sbirciando l'orologio. "Oh guarda, mancano due minuti al tuo compleanno."
"Evviva," Louis applaude piano, mostrando pochissimo entusiasmo.
"Devi mostrarti più entusiasta, Lou," lo incoraggia Harry, sedendosi per afferrare la macchina fotografica dal pavimento. "Tredici anni si compiono soltanto una volta."
"Oh no, cosa vuoi fare con quella?" Louis indica la fotocamera.
"Hmm cosa? Assolutamente niente," il giovane scrolla le spalle innocentemente, armeggiando con l'obiettivo.
"No, non mi farai nessuna foto," Louis si siede sul materasso, pronto a strappare la fotocamera dalle mani dell'amico.
Harry guarda l'orologio, eccitato, scoppiando di energia. Se Louis non lo conoscesse così bene, avrebbe quasi potuto pensare che stesse per arrivare il compleanno del riccio invece che il suo, per quanto Harry è entusiasta e felice. "Cinque, quattro, tre, due, uno," Harry alza la fotocamera e scatta una foto al volto scontroso di Louis proprio quando l'orologio scocca la mezzanotte. "Buon compleanno, Louis!"
"No, non farmi foto, verranno orribili!" Geme Louis, proteggendosi il viso con le mani mentre il flash lo acceca.
"È il tuo tredicesimo compleanno, dobbiamo documentarlo e catturare il momento," Harry scatta qualche altra foto, ridendo felice. "Sorridi, dai!"
"Harry," piagnucola Louis, sbirciando tra le dita. "Risparmiami, per favore."
"Okay, okay," concede il riccio, abbassando la fotocamera. "Immagino che per adesso sia abbastanza."
Louis abbassa le mani con cautela, ma Harry è già pronto, quindi solleva la fotocamera e scatta una foto ai loro volti.
"Idiota," Louis lo spinge per allontanarlo da sé.
Harry sorride, abbassando la macchina fotografica. "Un giorno vorrai queste foto."
"Oh, certo," il castano annuisce sarcasticamente. "Non vedo l'ora di riguardare vecchie foto orribili di me stesso a tredici anni."
"So che succederà," Harry lo prende in giro con un sorrisetto sarcastico sul volto. "Beh, meglio che torni a casa. La mamma si preoccuperà e si chiederà dove sono finito visto quanto è tardi."
"Pssht, per favore," sbuffa Louis. "Si preoccupa poco perché lo sa che sei con me. Sei sempre con me."
"Vero. Sono diventato molto prevedibile, a quanto pare," risponde Harry.
"Ehi, vuoi restare per la notte?" È raro che Louis dorma da solo, dal momento che è quasi sempre nel letto del riccio o viceversa. "Il mio letto è anche il tuo, dopotutto."
"È molto allettante come idea e sai che mi piacerebbe..." inizia a dire Harry, alzandosi in piedi. "Ma davvero, stasera non posso."
"Perché?" Louis mette il broncio, avvolgendo le braccia intorno alla vita dell'amico, cercando di trascinarlo sul letto. "Non andartene, odio dormire da solo."
"Non posso restare," Harry sorride mentre si dimena dalla presa del maggiore. "Devo svegliarmi pesto e finire il tuo regalo di compleanno."
"Intendi dire che non è ancora pronto?" Lo prende in giro Louis, sedendosi velocemente sul materasso. "Haz, sono un po' deluso, se devo essere onesto."
"Oh, dammi tregua," ridacchia il riccio. "È quasi finito. Devo soltanto aggiungere una cosa, i regali migliori richiedono tempo."
"Ohhh, che cos'è?" Louis si siede in ginocchio sul bordo del letto.
"È una sorpresa Lou, devi solo essere paziente."
"Non sono molto bravo ad aspettare."
"Beh, che sfortuna."
Louis sorride affettuosamente, tendendo la mano ad Harry. Harry, a sua volta, gli afferra la mano come sempre, stringendolo delicatamente mentre cerca il suo palmo. E Louis sa che il riccio sta rendendo quel saluto un po' più speciale del solito. Harry fa una pausa, come se stesse pensando a cosa scrivere sulla sua pelle per salutarlo.
Oops...
Louis aggrotta le sopracciglia concentrato mentre presta attenzione alle dita del più piccolo sulla sua mano. "Uhm... sembra un ragazzo sorridente con... un cappello da compleanno? Può essere?"
"Perfetto, bravo!" Harry esulta felice. "Sapevo che l'avresti capito."
"Stavo per dire un cerchio con un triangolo in testa, ma non avrebbe avuto molto senso," Louis ridacchia, rivolgendo la sua attenzione alla mano di Harry. E proprio come sempre, Louis gli capovolge il palmo, pensando ad una possibile risposta.
...Hi
Louis si prende del tempo per scarabocchiare sul palmo aperto del riccio, sorridendo ogni volta che sente Harry sospirare e deriderlo perché ci sta mettendo troppo tempo. Prendere in giro il suo migliore amico è probabilmente una delle cose che preferisce fare.
"Che cos'è?" Chiede Harry quando Louis ha terminato, fissando incredulo la propria mano.
"Direi una renna su un tetto mentre sorseggia una cioccolata calda," risponde Louis guardando orgogliosamente la mano di Harry. "Sai cosa? Pensa alla renna Rudolph, quella con il naso rosso, sul tetto di casa mia mentre beve cioccolato sotto una tempesta di neve."
Harry tira indietro la mano. "Come avrei potuto indovinarlo?! Hai disegnato per minuti interi, non riuscivo più a capire niente."
"Oh Harold, Harold, Harold, devi solo prestare maggiore attenzione," lo prende in giro Louis, scuotendo la testa. "Non mi hai sentito disegnare il naso rosso della renna? L'ho fatto davvero rosso."
"Come potrei mai sentirti disegnare un naso di colore rosso?" Ribatte il riccio.
Louis appoggia una mano sul petto di Harry, proprio sul suo cuore, mordendosi un labbro per non ridere. "Con questo," tiene gli occhi incollati a quelli dell'altro in un'espressione seria prima di scoppiare a ridere.
"Ho finito i modi per dirti quanto sei ridicolo," sospira Harry con affetto.
"Ed è per questo che mi ami," risponde il giovane con orgoglio.
"Sì sì sì, può darsi," Harry espira profondamente e poi sorride, facendo spuntare una dolce fossetta.
Restano nel bel mezzo della camera di Louis sorridendosi stupidamente l'un l'altro, illuminati dalla luce bianca della luna che filtra dalla finestra. Louis si allunga e afferra di nuovo la mano del riccio, accompagnandolo verso la finestra.
"Buonanotte, Haz," sorride timidamente il castano, stringendo la mano di Harry un'ultima volta prima di lasciarlo andare. "Grazie per aver aspettato il mio compleanno con me."
"Ci sono sempre per te, lo sai. Buon compleanno, Lou," sussurra il riccio, arrampicandosi dalla finestra fino alla grossa quercia. "Sogni d'oro."






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