Vaffanculo alla normalità

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MACA'S POV

"porca puttana!"

Dopo il colpo sparato da quell'uomo che ha tentato di stuprare me ed uccidere Zulema, fortunatamente il proiettile le ha oltrepassato la spalla, finendo sulla parete della roulotte e non rimanendo, in questo modo, incastrato nelle sue carni

"sta' calma cazzo, sto facendo il possibile!" lamento io esasperata, mentre cerco di medicare la profonda ferita di Zulema, la quale ovviamente, sta soffrendo come un cane a causa del forte dolore.

Ci siamo sistemate dentro, sul mio letto che a momenti sembra il classico lettino degli infermieri in tempo di guerra: completamente macchiato di sangue, come lo sono anche io, tra l'altro.
Sto cercando di tamponare la fuoriuscita di sangue con garze, disinfettati e quant'altro che possa prendere dal mio medikit che uso solo in caso di emergenza

"sei pessima, cazzo, non sai nemmeno medicare un colpo d'arma da fuoco!" mi rimprovera Zulema mentre respira affannosamente e assume un'espressione di estrema sofferenza sul viso "sei un'incapace"

"che cosa dovrei fare, eh?!" rispondo però stizzita io, alzando leggermente la voce e buttando con forza l'asciugamano per terra per il troppo nervosismo "mi dici che cazzo devo fare?! Non sono un medico, sto semplicemente cercando di aiutarti!"

"dai qua!" mi dice lei strappandomi con forza dalle mani il disinfettante e un pezzo di garza, mentre con l'altra mano mi spinge violentemente via "chissà come cazzo hai fatto a campare qui da sola se non hai le basi della sopravvivenza" aggiunge ancora lei iniziando a guardarsi intorno ed a scrutare qualsiasi dettaglio della mia piccola abitazione, mentre è riuscita a fasciarsi davvero molto bene il foro che ha sulla spalla.

Io ormai piena, PIENA, di lei e dei suoi modi così fastidiosi di sentirsi sempre così superiore a me e farmi sentire una fallita totale, sbuffo esasperata, mi accendo una sigaretta e mi metto sull'uscio della porta della mia roulotte a fumare

"finisci di fare quello che stai facendo e vai via subito" dico poi, senza fissare lei, ma lo sfondo dinanzi a me, mentre continuo a fumare

"forse non sono stata chiara" mi risponde subito dopo lei, alzandosi dal letto con non poche difficoltà ed avvicinandosi a me, per poi togliermi la sigaretta dalle labbra e poter fare un tiro "chi se ne deve andare sei tu" aggiunge infine, facendo fuoriuscire il fumo della sigaretta esattamente in faccia a me.

Okay credo che per qualche secondo io mi sia completamente persa nei suoi occhi, quel suo sguardo è capace di farmi sentire così inerme, debole, ma nello stesso tempo, così fottutamente attratta da lei, dal suo essere stronza, dal suo essere un'autentica figlia di puttana.

Non riuscirò mai a spiegare con facilità che tipo di rapporto abbiamo e cosa ci lega.
Lei mi ha procurato un aborto, io l'ho quasi soffocata nei bagni, lei ha fatto uccidere la mia famiglia ed io le ho procurato un infarto iniettandole aria nelle vene; 
ma nello stesso tempo, lei mi ha salvata da Anabel, io l'ho salvata da un tentato stupro in Marocco quando siamo evase, lei mi ha rianimato quando rischiavo di morire nella lavatrice, ed io ho evitato che Sandoval la uccidesse in mensa, facendo partire, così, una rivolta.

Ci odiamo, ma ci necessitiamo.
Ci disprezziamo, ma ci attiriamo.
Ci attiriamo, ma torniamo a farci del male.

Luna e sole;
notte e giorno;
nero e bianco;
Yin e Yang.

Semplicemente Zulema e Macarena.

"che intenzioni hai?" le chiedo poi così di getto, tornando in me e notando, innanzitutto, la sua pistola, per poi fare anche dei rapidi ragionamenti su questioni burocratiche come ad esempio il non violare la libertà vigilata, non possedere armi, essere reperibile all'agente di custodia e quant'altro, roba che lei sta completamente ignorando "non credo tu sia uscita dal carcere tanto tempo fa, vuoi davvero mandare tutto a puttane?"

"sì, è esattamente ciò che voglio"

"tu sei pazza" dico infine, scuotendo il capo e cercando di tornare dentro, ma non riuscendoci del tutto perché Zulema mi ha prontamente bloccato il braccio "lasciami, io non ti coprirò, non finirò nei guai per colpa tua, non di nuovo, non ancora"

"preferisci vivere in questo buco per il resto della tua vita?" chiede lei sussurrando com'è solita fare ogni volta che interagisce con me "hai un lavoro?"

"non sono affari tuoi, Zulema, non te lo ripeto un'altra volta, vattene" insisto imperterrita io, mentre con un gesto deciso, mi libero dalla sua presa "per colpa tua vivo in questo camper come un cane, io non ho più una famiglia a causa tua" aggiungo ancora, avvicinandomi minacciosamente al suo viso "esci dalla mia vita o sarò io ad uccidere te" concludo infine con un sussurro minaccioso, mentre i nostri visi sono così vicini che posso sentire il suo respiro sulle mie labbra.

Resta concentrata, Maca, resta fissa sui suoi occhi, non abbassare lo sguardo sulle labbra, non farlo Maca, è segno di debolezza...o attrazione...

"so che ti piace" sussurra poi lievemente Zulema, facendomi spalancare gli occhi e perdere un battito improvvisamente "...il pericolo, intendo, il rischio..." 

"arriva al punto"
"davvero? Non dirmi che non l'hai capito"
"illuminami"

"armistizio, tra noi" spiega Zulema, tornando dentro e sedendosi sul mio letto ancora sporco di sangue, mentre si massaggia la spalla dolorante "oppure alleanza, chiamala come ti pare..." continua lei sicura di sé con quel solito sorrisetto snervante "...per un fine comune, che piaccia ad entrambe: tu ricca con una nuova vita in quel di New York e moglie di un importante imprenditore di Manhattan, mentre io avrò questa bella roulotte tutta per me e potrò assaporare la libertà che ho sempre sognato"

"è rischioso, io ho chiuso con quella vita" rispondo io non propriamente convinta di quello che dico ma non posso rischiare di finire di nuovo in carcere, anche se effettivamente non avrei nulla da perdere

"ti sto dando l'opportunità di non ucciderti adesso con un colpo in testa e nessuno sentirebbe la tua mancanza" continua Zulema cinicamente, com'è solita fare "ti sto dando l'opportunità di dare una svolta a questa vita di merda che stai vivendo...un giorno mi ringrazierai"

"non succederà mai, hai rovinato troppe cose per poter anche solo pensare ad un grazie" le rispondo freddamente, mentre continuo a scuotere il capo e scacciare qualsiasi pensiero folle che potrebbe farmi dire un da un momento all'altro "è impossibile che tutto ciò che vuoi sia soltanto questa roulotte tanto da far partire un'organizzazione criminale insieme a me" rifletto ancora io, mentre Zulema non sembra scomporsi minimamente "tu hai solo sete di vendetta e farai di tutto per vendermi ai grandi cartelli della droga, ti conosco troppo bene" aggiungo "non mi fiderò mai di te"

Dopo le mie parole, Zulema annuisce come a voler dire "bhe in effetti tutti i torti non li hai" per poi prendere il mio cellulare, che era appoggiato sulla mensola, scrivere qualcosa e posarlo nuovamente.
Si alza successivamente dal letto e si avvicina alla porta del mio camper come a voler andare via

"ti ho scritto il mio numero, pensaci e chiamami" mi dice infine con un sorrisetto beffardo, per poi scendere i gradini della roulotte ed allontanarsi sempre di più, fino a scomparire nella boscaglia circostante.

Devo essere sincera, qualcosa mi dice che Zulema voglia davvero essere la mia socia e non mi stia fregando com'è solita fare, ma resto comunque molto restia ad accettare la sua offerta soprattutto perché non voglio nuovamente cadere nella sua trappola e legarmi ulteriormente a lei com'è successo già più volte in carcere.
Adesso ho una vita quasi normale, certo mi sta stretta perché non è mai facile tornare alla normalità dopo anni di detenzione, ma piano piano ci sto riuscendo e non posso permettermi che Zulema rovini tutto.

Però, porca puttana, la odio, ha questo potere così forte su di me quasi da annullarmi del tutto, quasi da farmi dire "vaffanculo la normalità, non me ne frega un cazzo a me della normalità se ho lei nella mia vita e se posso vivere sull'onda del rischio e del brivido".
Io non posso rinunciare a lei, non posso rinunciare ad una vita che mi appartiene nel DNA, per il buonismo che ci impone la società.

Un pochino bipolare lo sei, eh Maca?

Forse sì, ma questo è dovuto soprattutto all'illogicità, all'incoerenza, all'irrazionalità che esiste nel nostro rapporto.

O semplicemente si tratta soltanto dell' "effetto Zulema" ed è esattamente la rappresentazione quasi concreta di quel famoso filo rosso, invisibile, che lega due persone per la vita.


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