Capitolo 1 - Verona

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Will

Ero come al solito in anticipo. Farsi la doccia in santa pace da soli di chi ha il privilegio di non avere un coinquilino o almeno non più. Ero da solo da ormai da un anno e aveva i suoi lati positivi e negativi. Contare che nonostante fossi solo pagavo comunque a metà l'affitto della casa, Paul aveva tenuto la premura di aiutarmi nonostante fosse andato via per lavorare all'estero. Dovevo affrontare un'altra giornata noiosa ma soddisfacente all'università. Squillò il cellulare e sbuffando aprii le ante della doccia facendo gocciolare tutta l'acqua per terra imprecando. Risposi mettendo il vivavoce e rientrando in doccia.

«Kayla?» Dissi lavandomi i capelli

«Cos'è quel tono interrogativo?» Disse lei urlando.

«Sto in doccia, falla breve!» risposi insaponandomi.

«Ah, sai, la mattina andiamo insieme al collage ma non vorrei metterti pressioni» Disse lei sarcasticamente.

«Ma se è presto...» commentai stirandomi e sbadigliando.

«Sono le otto e mezza, Will!» Affermò Kayla ridendo.

«COSA?» urlai chiudendo la chiamata lavandomi in fretta.

Presi al volo i primi vestiti che trovai a quanto pare i prescelti furono una camicia a quadri azzurra e blu, dei jeans scuri e delle normali scarpe basse nere. Nemmeno mi asciugai per bene i capelli. Corsi fuori casa chiudendo a chiave ricordandomi di aver scordato di prendere la borse e rientrai tempestivamente per prendere il tutto. Uscii fuori dal portone sospirando e Kayla scoppiò a ridere.

«Muoviti, dobbiamo prendere la metro alle nove! Che hai da ridere!» Commentai sbuffando guardando il cielo.

«Sono le otto meno un quarto, Will!» affermò ridendo.

«Come... Mi hai mentito!» La rimproverai.

«Andiamo a fare colazione insieme finalmente, sai da quanto tempo non usciamo? Ci vediamo solo per il tragitto per andare al collage!» Annuncio tirandomi un pugno sul braccio.

«Ma, ehi!» replicai dolorante.

«Sono tre anni che studi disperatamente! Adesso vieni a fare colazione con me che ho trovato un bar fighissimo» commentò avviandosi.

Sbuffai tirandomi meglio la tracolla della borsa. Io e Kayla eravamo legatissimi ai tempi delle superiori, feste e tanto tanto divertimento, lei è rimasta quella di sempre, io mi sono buttato negli studi e mi sono distaccato un po' da tutti avendo la possibilità di non stare a casa con mia mamma. Ho voluto del tempo per prendermi i miei spazi, per capire chi fossi ed uscire dalla mia crisi esistenziale, capire meglio me stesso. 

«Pub di prima mattina quindi?» Dissi toccandomi i capelli ancora bagnati.

«Ma che dici, idiota!» Replico lei ridendo.

«Conoscendoti!» Esclamai roteando gli occhi.

«È un jazz bar!» Annunciò allargando le braccia

«Un jazz bar, davvero? Non me lo aspettavo» Affermai ridendo.

«Okay, forse è un po' fuori dal comune per me ma fanno delle cose favolose e poi puoi fare un sacco di foto vintage, ci sono tutti quegli scaffali con i libri al posto delle pareti...» iniziò descrivendomelo.

«Chiamasi librerie...» Specificai con un sorriso divertito.

«Sta zitto!» Mi interruppe sbuffando «Eh ci vanno dei ragazzi fighi tra cui uno viene al mio stesso corso, è tipo wow, piacerebbe anche a te, magari esci dalla tua repressione sessuale e astinenza di tre anni»

Milk Tea - Solangelo AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora