Capitolo 9 'Yellow light'

91 5 1
                                    


I continui singhiozzi di Carol, non ci lasciavano dormire, non che ne non capissi il motivo, ma a notte fonda, con un malditesta terribile, non erano la mia massima aspirazione.
Non ero l'unica peró che non riusciva a dormire, Andrea continuava a pulire la sua pistola, e Daryl continuava a girarsi nel suo sacco a pelo.
Ad un certo punto l'uomo si alzó, probabilmente stufo del piagnucolare continuo e si mise la giacca.
-dove stai andando?- chiesi.
-a cercare quella povera ragazzina-
-vengo anch'io. Non ti lascio andare la fuori nel bel mezzo della notte da solo, sarai anche forte e bravo quanto vuoi, ma lì fuori è pericoloso per tutti- dissi, cercando di alzarmi e di metter la giacca.
-ti reggi a mala pena in piedi! Mi romperesti solo il cazzo-
-lo so- dissi, e con questo mi sistemai la spada a doppia lama a tracolla.
Fuori l'aria era frizzantina, e il freddo ti entrava nelle ossa.
Con un po' di fatica,peró, riuscivo a stare al suo passo.
-dove state andando?- chiese Dale, che era di guardia.
- a cercare Sophia-
Una volta addentrati nel bosco i rumori della vita notturna ci circondavano ovunque, uniti alla spettrale luce della luna che filtrava attraverso alle foglie, davano un effetto piuttosto cupo, che mi metteva i brividi.
Era incredibile il talento di Daryl come segugio, era riuscito a trovare delle tracce che portavano ad un accampamento.
L'unica tenda che avevamo trovato era vuota, ma poco distante avevamo trovato un errante impiccato con vicino un biglietto con scritto:
Got bit.
Fever hit.
World gone shit.
Might as well quit.

-che bel spettacolo- dissi, rompendo il silenzio che c'era stato fin dall'inizio.
Era incredibile, non so come, quel non parlare, era qualcosa di confortante, anche se di solito i silenzi mi mettevano a disagio, questo no, anzi, mi faceva quasi sentire bene.
-grarghht- fece un putrefatto, non riuscimmo subito a capire da che parte veniva quel verso, istintivamente mi buttai dietro alla schiena di Daryl, in modo da riuscire a proteggerlo se quel mosto fosse uscito da un buco inaspettato.
Dopo averlo ucciso riprendemmo le ricerche.
-stai bene?-mi chiese preoccupato quando iniziai ad arrancare.
-mica tanto, mi mancano le forze-
-vieni qua vah- disse, per poi prendermi in braccio.
Le sue braccia muscolose mi portarono fino al camper senza problemi e mi fecero sentire al sicuro durante il tragitto.
Arrivati a destinazione mi poggiò delicatamente sul materasso, dandomi la buonanotte.
-grazie mille Daryl...- sussurrai prima che se ne andasse.
E per la prima volta dopo che era iniziato tutto mi ero sentita al sicuro.

Before I dieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora