Capitolo 10 'La rosa cherokee'

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Al mio risveglio non mi trovavo più al centro della carreggiata in trafficata, anzi stesa su un comodissimo letto di una casa, un uomo anziano, con capelli e barba bianca mi stava visitando.
-ddove sono ?-
-a casa mia, sono Hershel- rispose freddamente -hai un'influenza allergica, è per questo che ti senti male, dovrai riposarti un po', ora come ti senti?-
-mi gira parecchio la testa, e ho un raffreddore terribile-
-se riesci tra poco in giardino c'è il funerale di Otis- disse prima di uscire.
Fuori dalla porta si sentì un borbottare di voci, seguito all'entrata di Glenn, che corse subito ad abbracciarmi, preoccupato.
-sto bene, è solo influenza allergica, mi rimetteró tra poco- l'anticipai, sapendo fin dall'inizio la sua domanda.
- ero così preoccupato! Son successe così tante cose... Otis, l'uomo di cui faranno il funerale, ha sparato involontariamente a Carl, poi si è offerto volontario a prendere il necessario per operare il bambino con Shaine... Ma non ce l'ha fatta... Almeno ora Carl sta bene- anche se non conosceva l'uomo sentivo la tristezza nella sua voce... -ora devo proprio scappare, tu vieni?-
-non riesco-
Quando il ragazzo uscì decisi di farmi una bella dormita, al mio risveglio trovai una pila di vestiti vicino al letto, sarei scesa a veder come stavano le cose.
La parte più difficile fu scendere dal letto, i muscoli mi facevano male ovunque.
Dopo una bella doccia andó fortunatamente meglio, e quando, uscita dalla camera, scoprii di essere al pianterreno andó ancora meglio.
Appena fuori dalla porta vidi Rick ed un gruppetto pianificare le ricerche di Sophia, valutando la distanza dal portico della casa decisi che sarei riuscita a raggiungere la macchina su cui avevano posato la cartina.
-cosa ci fai qui!? Torna immediatamente dentro!- mi ammonì Hershel.
-un attimo! Un attimo! Come stanno andando le ricerche?-
-ancora niente... Ma ben presto la troveremo- disse Daryl-adesso vado ancora-
-vengo anch'io- interruppe Rick.
-no, ne tu ne Shaine potete, non potete sforzarvi, siete deboli- disse Hershel.
-ma non puoi andare da solo! È pericoloso! Piuttosto vengo anch'io- non so da dove venisse tutta questa premura nei confronti di Daryl, non era mica Glenn, in più era forte. Pensando al mio amico notai che non era nei dintorni e iniziai a preoccuparmi -dov'è Glenn?-
-è andato in farmacia con mia figlia, tornerà tra poco, ora vai dentro- disse il padrone di casa.
Per una volta gli ubbidii, arrivata tra le mura vidi una ragazza più o meno della mia età.
-Ciao, sono Emma- feci, andando a salutarla.
-Beth- rispose, uscendo imbarazzata.
Cos'ero, un mostro?
Entrai nella camera in cui stava Carl, che dormiva beato, e mi sedei su una poltrona appostata vicino al letto.
Non so quanto dopo entró nella stanza Glenn, seguito da una ragazza bruna, probabilmente la figlia di Hershel, entrambi portavano dei medicinali.
-Maggie, piacere- fece la ragazza bruna, porgendomi degli antistaminici -questi credo siano per te-
-Emma, grazie mille- dissi, prima che uscisse dalla porta.
-allora, cos'è successo con Maggie, che ti fa sorridere come un emerito cretino- chiesi, dopo essermi assicurata che la ragazza si fosse allontanata abbastanza.
-assolutamente niente- disse, poi notando il mio sguardo investigatore rafforzó la frase, per poi scoppiare a ridere -davvero!-

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Era ormai sera quando mi trascinai fino al camper per vedere come stavano gli altri, anche Andrea, Rick e Shaine mi avevano fatto visita, ma volevo vedere le cose come stavano dai miei occhi.
Da dentro si sentivano delle voci, ed io, incuriosita mi sporsi per sentire, erano Carol e Daryl.
L'uomo aveva appena appoggiato qualcosa sul tavolino, vicino al quale era seduta la donna.
-è una rosa cheroke, la storia è che quando i soldati americani cacciarono le tribù indiane, lungo il sentiero delle lacrime le madri cherokee piangevano disperate, perdevano i loro figli lungo il cammino, quindi gli anziani recitarono una pieghiera, chiesero un segno, per sollevare il morale delle madri, il giorno dopo, queste rose, spuntarono lì dov'erano cadute le lacrime- disse dolcemente Daryl - non sono così stupido da credere che dei fiori sboccino per mio fratello, ma penso che questo sia sbocciato per tua figlia-
Un misto di rabbia e gelosia mi invase, perchè era stato così gentile con lei?
In pochissimo tempo me lo trovai davanti.
-ancora niente eh? Come sta Carol? Stavo giusto andando a trovarla...- chiesi, facendo finta di niente.
-come vuoi che stia?- rispose, col suo solito tono.

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