•𝐷𝑜𝑢𝑏𝑙𝑒 𝐵𝑙𝑎𝑐𝑘

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Chuuya guardò negli occhi il moro per un tempo indefinito.
Non capiva che emozioni stesse provando in quel momento, gli sembrava solo che tutto fosse sbagliato.
«Che diamine vuoi ancora?» chiese il rosso distogliendo immediatamente lo sguardo, portandolo al mare.

«Chuuya, io ho fatto molti errori»disse il castano, andando a sedersi di fianco all'altro, guardando il panorama.
«La morte di Oda mi ha fatto capire delle cose e mi ha sconvolto totalmente. Ma ciò non giustifica le mie azioni» continuò Dazai, sotto lo sguardo attento di Chuuya.

«Io mi sentivo solo, perso, scombussolato. Volevo solo che lui tornasse da me, rivolevo indietro il mio unico amico» disse il moro, portando lo sguardo sul rosso che non appena aveva sentito le ultime parole si era girato.
«Dico il mio unico amico perché quella che ho con te è una relazione più particolare, ma non pensare che-»
Si interruppe, tornando poi a guardare il tramonto.

«Forse tu pensavi che a me non importava di te che ti odiavo o che volevo il tuo male.
Era così, fino al nostro primo anno di conoscenza.
Ma io ci tengo a te testa di cazzo e mi ha fatto male che tu te ne sia andato così, senza spiegazioni» disse improvvisamente il più basso, gesticolando un po'.

«Anche il fatto che tu abbia ripreso con i suicidi, mi fa incazzare. Quello che noi abbiamo non è abbastanza per voler vivere? Questo significa che non tieni neanche un po' a me» disse Nakahara a voce bassa, guardando verso il basso.
Dazai lo osservò con uno sguaedo apparentemente indifferente, ma pieno di un senso di tenerezza velata.

«Ho sempre saputo che andare via dalla Port mafia avrebbe portato delle conseguenze. Il nostro rapporto da quattro anni a questa parte si è un po' raffreddato Chuchu... Perché non volevo mettere nei guai anche te. E poi non sapevo se tu volessi parlare con me» disse il castano facendo ciondolare le gambe nel profondo vuoto.
Chuuya lo guardò, confuso.

«Dazai detesto parlare di queste stronzate ma... Io cosa sono per te?»
Chiese un goffo Chuuya, guardando subito altrove.
Il castano rispose subito dopo, a bruciapelo, ascoltando tutto il suo essere mentre gli urlava la risposta.

«Ti amo, Nakahara Chuuya» disse poi porgendogli le due rose.

Chuuya arrossì allungando la mano verso i fiori, ritraendo le dita di poco  indeciso sul da farsi.
«Io vorrei riformare il doppio nero. Solo... Come coppia, non come parter di lavoro» porse nuovamente le due rose nere al rosso mentre un sorriso dipinse il volto di Dazai, non lo faceva spesso in modo sincero ed era questo a renderlo bellissimo.

«Chuchu, mi dispiace per tutto ciò che ti ho fatto passare, ma voglio seriamente irritarti ogni giorno della tua vita e magari anche farti ridere»
Chuuya era indeciso. Cosa scegliere?Rischiare di venire ferito di nuovo dal solito stronzo, o reprimere per sempre i sentimenti per lui? Perchè ormai Chuuya aveva capito che quella per Dazai non era una semplice attrazione.

Ma aveva aspettato anche troppo per prendere quelle rose, così le prese di mano all'altro ,sfiorando la sua mano e le guardò, notando delle goccioline insolite di rugiada sui petali neri.

«Sei uno stronzo, idiota, egoista, pazzo, sgombro bendato. Ma sei comunque la persona che...»
Si interruppe sppiando con la coda dell'occhio il moro, constatando il suo nervosismo grazie al dito che sbatteva freneticamente sul "pavimento".

Chuuya sorrise leggermente, poggiando le rose di lato e girandosi verso Dazai.
«Sei la persona che amo e purtroppo non posso cambiare questo sentimento»
Le gote di Chuuya erano leggermente rosse, ma i suoi occhi parevano brillare riflessi in quelli del moro.

Un angolo della bocca di Dazai si sollevò.
Scusami Oda. Ma non posso raggiungerti se c'è qualcuno come lui su questa terra. Ci rivedremo amico mio.

Il ragazzo con le bende prese la mano del rosso, avvicinandolo così a sé e dandogli un bacio casto, un nuovo inizio per entrambi.
Quel bacio esprimeva molte cose, cambiamenti, rabbia, felicità e amarezza. Anche se presto le emozioni negative legate al passato e ai ricordi dolorosi sarebbero sparite.

Chuuya una volta separatosi dal bacio, strinse forte a sé il castano, mettendo la faccia sul suo petto.
«Chuchu...»
«Mh?»
«Ora che stiamo insieme posso toccare il tuo cappello?»

Dazai ricevette una testata sul petto che lo fece quasi cadere giù dal tetto mentre Chuuya sbuffando, si alzò in piedi e incrociò le braccia.
«Neanche per il cazzo, sgombro»

«Ah quindi non lo vuoi?» chiese Dazai mostrando una faccia pervertita all'altro che di conseguenza estrasse un pugnale e glielo puntò dritto alla gola.
«Mi pare di avere un deja vù» rise piano il moro, facendo sorridere anche l'altro.
Dazai mise una mano sul pugnale facendo uscire un po' di sangue che andò a sporcare sia le bende che l'arma, avvicinandosi di più al volto dell'altro.

«Che dici... Riscriviamo il finale?» ghignò Chuuya avvicinandosi ulteriormente, fino a far sfiorare le labbra con quelle dell'altro.
«Questo finale mi piace, in realtà»
Allora Chuuya spezzò quella misera distanza, baciando Dazai

Avevano entrambi ricordi molto tristi l'uno dell'altro.
Avevano entrambi sofferto.
Negli ultimi quattro anni era stato un disastro tra loro. Tutti i ricordi legati all'altro avevano un velo di nostalgia, ma soprattutto tristezza e da una parte anche delusione.
Ma i ricordi sono ricordi, se ne costruiscono di nuovi in continuazione.
E quelli che costruirono da allora, furono solo belli.

𝑭𝑰𝑵𝑬

La vera storia è finita, ma ci sarà un capitolo extra che non avrà nulla a che fare con questa linea temporale.
Infatti il prossimo capitolo, l'extra, sarà dedicato alla festa di un Dazai adolescente che va a scuola.
Perciò niente poteri agenzia o port mafia, saranno tutti studenti :)
Nel prossimo capitolo potrete trovare accenni di shin soukoku e forse anche di soukoku...
♡︎Ancora auguri Dazai♡︎

𑁍

Memories - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora