•𝑃𝑎𝑟𝑡𝑦

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//sᴛᴏ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ɴᴏɴ ᴄᴇɴᴛʀᴀ ᴜɴ ɴɪᴇɴᴛᴇ ᴄᴏɴ ʟᴀ sᴛᴏʀɪᴀ, ᴇ̀ ᴜɴ ᴇxᴛʀᴀ ᴄʜᴇ ᴅᴇsᴄʀɪᴠᴇ ʟᴀ ғᴇsᴛᴀ ᴅɪ ᴅᴀᴢᴀɪ :D
ᴍᴀ ɴᴏɴ sᴀʀᴀ̀ ᴀ ᴛᴇᴍᴀ sᴄᴜᴏʟᴀ ᴄᴏᴍᴇ ᴀᴠᴇᴠᴏ ᴅᴇᴛᴛᴏ ᴅᴀᴛᴏ ᴄʜᴇ... ᴏʜ ᴀɴᴅɪᴀᴍᴏ ʟᴇɢɢᴇᴛᴇ ʟᴀ ᴍɪᴀ ʀᴜʙʀɪᴄᴀ-
ᴅᴇᴛᴛᴏ ǫᴜᴇsᴛᴏ sᴄᴜsᴀᴛᴇ ᴠɪ ʟᴀsᴄɪᴏ ᴀʟ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ//

«RANPO, NO!»urlò Atsushi, tappandosi gli occhi alla vista dell'amico.
Questo infatti al posto del tipico tubo di birra, in bocca aveva un tubo collegato a una grande scatola bucata di M&Mns che Yosano continuava a riempire.
Dietro di loro c'erano i due bambini, Kyuoka e Kenji che incitavano il più grande ripetendo "Giù, giù, giù" mentre Atsushi si disperava sia per i suoi timpani, trapanati dalla musica ad alto volume, sia per il futuro diabete del detective.
Lui alle feste era l'amico che ti riporta a casa, la mamma, non che fosse stato a molte feste prima di allora.

Questa si stava svolgendo nell'ufficio dell'agenzia, erano presenti tutti i membri di quest'ultima e c'erano anche un po' di persone imbucate o che stavano negli uffici vicini, venuti per lamentarsi del troppo volume venendo però coinvolti nel macello generale.

Dopo circa tre minuti passati a ingurgitare caramelle da un tubo, Ranpo non ce la fece più e si tolse l'oggetto dalla bocca, barcollando all'indietro, venendo però sorretto dal suo amico e rivale Poe.

«Poe-kun mi puoi portare su un divanetto?» chiese il detective, mettendosi poi una mano davanti alla bocca per via del vomito. «R-ranpo-san non mi piacciono le feste, ti porto i-in bagno e poi me ne vado» disse Poe prendendo il ragazzo dal polso, mentre il suo procione si accertava che Ranpo non inciampasse su piedi altrui.

Da un'altra parte della sala intanto, tra la gente che ballava in mezzo all'ufficio, c'erano Tanizaki e Naomi che più che ballare si strusciavano l'uno sull'altro, imbarazzando alcuni dei presenti ancora sobri.
Kunikida stava in un angolo a parlare con Lucy, la nuova barista del locale sotto l'agenzia ed ex-membro della Guild.
Più che altro si stavano entrambi lamentando di quanto il volume fosse alto e di quanto tutti fossero stupidi mentre la ragazza lanciava ogni tanto occhiate ad Atsushi, il quale adesso stava parlando su un divanetto con il festeggiato.

A un certo punto la porta si spalancò con un calcio.
Da quella spuntarono fuori Higuchi, Gin e Chuuya, l'unico che aveva portato qualcosa: Akutagawa svenuto.

I due sul divanetto li guardarono abbastanza confusi... Port mafia all'agenzia.

«Ehy sgombro, siamo venuti per la festa» disse Chuuya, mentre le due ragazze dietro di lui si guardavano intorno con aria contenta.

Lo sguardo del moro si posò istintivamente sul ragazzo svenuto tra le braccia dell'altro.
«Non voleva venire, così gli ho dato un pugno per farlo stare tranquillo» spiegò Chuuya appoggiando il corvino sullo stesso divanetto del moro, di fianco ad Atsushi che lo guardava impaurito.

«Se siete qui per divertirvi di certo non vi caccerò»sorrise Dazai avvicinandosi al rosso.
«Vuoi ballare?» chiese porgendogli la mano con il palmo verso l'alto.
Chuuya lo guardò leggermente confuso, poi prese la sua mano e si lasciò trascinare verso la calca di gente al centro dell'agenzia.

La ragazza bionda provò ad avvicinarsi al senpai, venendo però bloccata dall'altra che la trascinò da un'altra parte, pensando che il fratello dovesse divertirsi e non avere nessuno che gli si accollasse per una volta.
Higuchi ti voglio bene ma t'accolli tantissimo. Lucy, a te non voglio bene affatto, stai lontana da sushi.

Da un'altra parte della sala, ancora, il capo dell'agenzia e uno strano individuo con una maschera, si stavano sfidando a beer Pong, entrambi in mutande per via delle varie penitenze.
Dopo l'ennesimo punto di Fukuzawa, l'individuo fu costretto a rimuovere anche la maschera, svelando la sua identità.

Memories - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora