8- Interrogatori e inviti a cena

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Tutti in trasferta in Sicilia, in zona Agrigento... "a casa Barone" per intenderci.
Tra pochi giorni i ragazzi saranno in concerto alla Valle dei Templi.
Ignazio ed Alexandra continuano a frequentarsi ma hanno deciso di andarci con i piedi di piombo perché sono entrambi "spaventati" dato che sono reduci da due storie piuttosto lunghe ed intense.
Approfittando di una giornata di pausa i ragazzi sono andati in spiaggia, a San Leone.
La spiaggia preferita di Piero.
Alexandra conosce benissimo questa zona della Sicilia, ha dentro di sé tanti ricordi legati a questa terra ma è come se facessero ormai parte di un'altra vita.
Tra una chiacchiera, una risata, un bagno ed una nuotata lascia momentaneamente gli amici per andare al bar ad acquistare dell'acqua ed altre cose che le hanno chiesto.
È andata da sola ma forse sarebbe stato meglio bere l'acqua di mare perché, a causa della sua sete, si è ritrovata ad assistere ad una rapina.
Ennesima rapina in questo bar sulla spiaggia dove il proprietario esasperato ha tirato fuori la pistola ed ha ferito alle spalle il ladro che nonostante tutto è scappato.
Alexandra si accascia sopra ad una sedia per lo scampato pericolo, era più preoccupata che spaventata. Quando passi l'intera vita con la convinzione che tuo padre è morto d'incidente stradale andandosene da un momento all'altro hai costantemente paura.
Tanti curiosi si avvicinano, dopo pochi minuti arriva la polizia.
Un giovane uomo le si avvicina, Alexandra lo conosce bene, accanto a lei c'è il barista.
Il giovane uomo si chiama Rosario, detto Saro.
Una volta era il braccio destro dell'ex fidanzato di Alexandra.
Porge la mano al barista poi fa una carezza ad Alexandra sulla testa.
<< salve il vicecommissario Russo sono >>
<< piacere, Tano sono, il proprietario del bar >> risponde il barista per poi spiegargli brevemente quello che è accaduto.
<< come mai sei qui? >> domanda Saro ad Alexandra.
<< la signorina vide tutto, chissà che scanto povera figghia >> esclama il barista dispiaciuto.
<< tutto ok >> sussurra Alexandra afferrando il bicchiere di plastica colmo d'acqua che le offrono.
<< allora dovresti raccontarmi tutto, aspetta...Narduuu >> grida Saro.
Alexandra ispira, forse avrebbe dovuto aspettarselo che Saro e Leonardo, detto Nardu, il suo ex fidanzato lavorano ancora insieme.
Nardu riesce a farsi spazio tra la folla. Tiene le mani in tasca, ha il solito atteggiamento spavaldo. Cammina lentamente guardandosi intorno.
È un po' uno spaccone ed è rimasto, almeno esteticamente, come Alexandra lo ricordava.
Appena il commissario Randazzo la mette a fuoco è letteralmente incredulo.
<< Nardu, Alex ha assistito alla rapina >> lo informa il suo braccio destro.
<< ok, fate rilevare il sangue sul pavimento. Fate defluire la folla e poi accompagnate la signorina ed il proprietario del bar nel mio ufficio >>
Fine, non dice altro. Poi, sempre con le mani in tasca, si volta e sparisce tra la folla per andare a prendere la sua automobile.

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Nardu è poco più grande di Alexandra, di qualche anno. È introverso, per certi aspetti timido, riservato, un po' insolente con gli altri, caratteristica che sembra voler utilizzare per nascondere le sue debolezze.
Sul lavoro è forte, rude, usa il suo sguardo severo per mettere in soggezione chi ha davanti.
Dietro quella scorza dura, dietro quel temperamento siciliano si nasconde un cuore d'oro, una grande umanità, una ferrea volontà di aiutare chi è in difficoltà.

Dopo un intenso interrogatorio viene congedato ed ufficializzato lo stato di fermo del barista. Saro lascia entrare Alexandra nello studio di Nardu.
<< puoi andare >> si limita a dire Nardu rivolgendosi all'amico/collega.
Alexandra ispira, Ignazio la sta aspettando fuori dal commissariato in macchina.
<< accomodati >> la esorta lui lanciandole uno sguardo mentre sorride furbescamente.
<< grazie >> risponde la ragazza prendendo posto dall'altra parte della scrivania.
<< voglio sapere tutto quello che è successo ma senza... >>
<< senza perdermi in dettagli inutili altrimenti ti annoio >> lo interrompe lei.
<< esatto. Non ti sei dimenticata >> commenta lui.
<< ho buona memoria >> ribatte lei accavallando le gambe.
<< vero é..., su avanti eri in spiaggia da un po' quando come al solito sei andata al bar per prendere l'acqua >> la esorta lui.
<< non ti sei dimenticato >> commenta lei.
<< ho buona memoria >> ribatte lui lanciandole uno sguardo malizioso.
<< ed anche un bisogno viscerale di andare al sodo... eppure è strano, una volta mi hai detto che a voi siciliani piace fare le cose con calma >> ammette la ragazza.
<< sai benissimo quali cose amo fare con calma >> sussurra lui facendole l'occhiolino.
Ispira Alexandra.
<< ok, sì. Sono entrata nel bar per prendere l'acqua ma il barista stava litigando con un ragazzo che aveva il volto coperto. Quel ragazzo chiedeva dei soldi, il barista non glieli voleva dare >>
<< era armato il ragazzo? >>
<< aveva in mano un tubo di ferro lungo più o meno mezzo metro non troppo spesso >>
<< ti ha detto qualcosa?, ti ha toccata? >>
<< mi hanno ignorata entrambi poi il barista ha finto di aprire la cassa e ha tirato fuori la pistola. Senza perdere tempo l'ha infilata in tasca e ha messo sul bancone i soldi perché quel ragazzo gli stava distruggendo il bar. Appena ha preso i soldi si è incamminato per andarsene ma a quel punto il barista gli è corso dietro e lo ha preso alle spalle  >>
<< dimmi qualcosa in più di quel ragazzo >>

<< tra i 30 e i 35 anni, a giudicare il comportamento del barista aveva fatto altri furti in quel bar. Pelle abbronzata. Accento siculo ed un grande tatuaggio sul braccio destro. Una sirena, era completamente nero ed erano tracciati solo i bordi. Media altezza, fisico prestante >>

Stavolta è Nardu ad ispirare.

<< abbiamo finito? >> domanda Alexandra.
<< se mi hai detto tutto sì >>
<< ti ho detto tutto >> risponde la ragazza poi si alza.
<< aspetta >>
<< cosa? >>
<< non mi hai detto la cosa più importante >> le fa notare mentre con lo sguardo continua a studiarla.
<< sarebbe? >>
<< che ci facevi a San Leone >>
<< sono qui per lavoro. Ho approfittato di una mezza giornata libera per andare al mare >>
<< ti sei trasferita? >>
<< no. Lavoro per Il Volo, domani sera sono in concerto alla valle dei Templi >>
<< capisco. Ti aspetto a cena >>
<< come? >>
<< me lo devi visto come mi hai lasciato. Ero in ospedale >>
<< Nardu, non posso >>
<< dovrai pur cenare. Non possono farti lavorare anche a cena >>
<< non è per quello. Non posso perché sto frequentando un altro uomo, non la prenderebbe bene se gli dicessi che vado a cena fuori con il mio ex >> chiarisce lei.
<< non mi sembra ci sia niente di male. Passo a prenderti alle 8 >>
<< Nardu >>
<< in quale hotel sei? >>
<< Nardu >>
<< Alex, sunnu sbirro, ci metto mezzo secondo a scoprire dove alloggi >>
<< ok >> esclama lei poi gli comunica l'indirizzo dell'appartamento di Naro dove alloggia.
Saluta il commissario poi esce a passo svelto salutando i collegi di Nardu, la conoscono bene.

<< SAROOOO >> grida Nardu.
Pochi secondi dopo il vicecommissario lo raggiunge.
<< che fu? >> domanda Saro spalancando la porta.
<< sono arrivati i risultati delle tracce di sangue? >>
<< ancora no >>
<< fammi una ricerca a tappeto sui trentini siciliani con precedenti penali. Me ne serve uno abbronzato e con una sirena tatuata sul braccio destro >>
<< lo faccio subito ma perché gridasti?!. È per caso per quel picciotto che aspettava Alex fuori dal commissariato? >> domanda Saro guardandolo ironicamente.
<< no >>  ribatte Nardu.
<< e invece sì. Sei ancora geloso di lei >>
<< non dire minchiate e lassami travagghiare >>  impone Nardu mentre Saro ridendo lo lascia solo.

Alexandra sale a bordo della macchina di Ignazio.
<< com'è andata? >> domanda lui accarezzandole il volto.
<< tutto bene. È il solito >>
<< immagino. È stato strano subire l'interrogatorio del tuo ex? >> domanda il Boschetto mettendo in moto la macchina.
<< stranissimo. È sbirro nell'anima. Comunque mi ha invitata a cena questa sera. Dobbiamo concludere il nostro capitolo, devo restituirgli delle cose che gli appartengono e non ho ancora avuto modo di ridargli >>
<< ahh >>
<< Ignà, la mia storia con lui è finita. Penso solo a te ma tu sai come e quando l'ho lasciato. Non hai motivo di preoccuparti... anzi >>
<< di te mi fido ma sono siciliano >>
<< starò via solo il tempo della cena poi correrò da te. Giusto il tempo di chiudere la questione >>
<< ok. Dove ti porto dopo? >>
<< ci andiamo a fare una nuotata? >>
<< perfetto >> risponde lui facendole l'occhiolino.

Il Rumore del SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora