10. "Sei una stronza"

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Mi sveglio senza sapere bene con che forze e capacità ho fatto ad aprire gli occhi perché sono ancora terribilmente stanca e vorrei solo tornare a dormire. Ieri sera sono rimasta sveglia per un bel po' dopo essere tornata dalla ronda con Scorpius, avrò dormito sì e no quattro ore credo.

Mi alzo dal letto. Sono le otto di sabato mattina e ho avuto la brillante idea di organizzare un allenamento fino all'ora di pranzo. Ma a cosa stavo pensando quando ho distribuito gli allenamenti per i giorni della settimana in cui il campo è libero e tra tante opzioni ho scelto pure il sabato mattina? Ho qualche problema, lo so benissimo.

Prendo svogliatamente la bacchetta da sotto il mio cuscino e faccio fuoriuscire dalla punta dei petardi colorati che scoppiano appena toccano terra.

«Che succede?» Liz scatta in piedi allarmata e si guarda intorno in cerca della fonte del rumore. Un po' mi dispiace di averla svegliata visto che lei non fa parte della squadra, ma solo un po'. L'altra parte di me pensa che le stia bene, qualunque cosa lei abbia fatto.

«Vanessa, Gaby, in piedi!» ordino con tono severo.

«Ancora qualche minuto...o forse qualche ora» mormora Vanessa ancora assonnata con la faccia immersa nel cuscino.

«Okay, l'hai voluto tu» con la mia bacchetta faccio levitare il materasso di Vanessa fuori dal letto per poi farlo ribaltare di lato e far cadere la sua inquilina sul pavimento.

«Ti odio Rose» borbotta Vanessa alzandosi in piedi.

«Anche io ti voglio bene» sorrido felice di essere riuscita nel mio intento. So di poter sembrare un po' sadica in questo momento, ma mi diverto molto a svegliare così le persone.

Quando lo scherzo non viene fatto a te, è divertente. Come quando qualcuno, probabilmente James, ha infilato un ranocchio nella fodera del cuscino Lucy. La reazione di quest'ultima è stata bellissima.

Indosso la divisa di Quidditch, metto la scopa in spalla e convinco anche Vanessa e Gaby a farlo mentre Liz torna a dormire tranquillamente come se nulla fosse. In questo momento non posso fare a meno di invidiarla, vorrei anch'io tornare a dormire sotto le calde coperte del mio caldo letto.

Appena attraversiamo il buco lasciato scoperto dal ritratto della Signora Grassa troviamo Albus che sembra aspettare qualcuno, sicuramente Vanessa.

«Fate in fretta» intimo a Vanessa voltandomi verso di lei e lanciandole un'occhiata severa.

«In realtà Rose devo parlare con te» interviene improvvisamente mio cugino.

Gli lancio un'occhiata confusa, Gaby si affretta a scomparire e Vanessa si avvicina al suo fidanzato per poi baciarlo. Non ho mai visto un loro bacio non appassionato perciò distolgo lo sguardo e lo punto sul quadro della Signora Grassa che, alla vista di queste effusioni romantiche, si copre gli occhi con una mano.

Quando sento Vanessa andarsene, torno a guardare Albus ancora confusa dalla sua presenza qui.

«Che ci fai qui?» chiedo visto che Albus non sembra avere la minima intenzione di parlare per primo.

«Ultimamente non sto molto tempo con te e con Scorpius...» inizia a dire prima di essere fermato da me.

«Al, va tutto bene. Ti capiamo. Vuoi passare del tempo con Vanessa» lo tranquillizzo sorridendo gentimente.

È vero, io e Scorpius lo capiamo, o almeno credo. Ma comunque non ci lamentiamo perché ci sta veramente bene così.

«No è che io non capisco perché Scorpius sia così strano ultimamente» dice Albus preoccupato.

Quando cupido si drogaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora