Non ho pensieri che siano degni
d'esser pensati o forse solo di esser messi per iscritto
a un'ora tarda, ma non troppo,
quando mi ritrovo ancora parecchio sobria di Realtà.
Boccheggio per la stanchezza molle
nuotando in un bicchiere d'acqua senza ghiaccio
per l'eccessiva umidità e mi chiedo
cosa mai attiri l'attenzione di qualcuno appena appena
irraggiungibile.
Non credo possa sfuggire alla mia rete
perchè se m'impegno, lo so, vinco e
guadagno un posticino per quel diavolo interiore
che mi fa sempre compagnia
sulla spalla oppure a letto.Ancora non sa niente, io neppure,
eppure mi convinco che accadrà qualcosa in
un indeterminato tempo tra qui e poi qualche mese
e io non bado a spese se il cibo
è per la mente.
Scacco matto ad un cavallo imbizzarrito,
allora? Certo, ne convengo, è bello far castelli
su per l'aria rarefatta di sogni e fantasie
non solo mie, il mio cervello è complice,
non mi si accusi solo il cuore.
Che poi non è d'Amore di cui parlo o scrivo adesso
buttando giù lo stesso parole e frasi, concetti
altisonanti e fieri in un circolo vizioso
di fumo e dolce biancospino.
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𝐀 𝟑𝐎 𝐃𝐀𝐘𝐒 𝐍𝐎𝐓𝐄𝐁𝐎𝐎𝐊
General Fiction3O giorni, 3O pensieri. Una sola regola: seguire l'atavico istinto di schiaffeggiare la carta con le parole. Il mio Taccuino Personale. Mio il guanto della sfida. Io lo sfidante e ancora io lo sfidato. Contro mulini a vento o schiere di orchi, mia...