Risvegli, chiamate, vestiti e feste

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20 GIUGNO 2020

ore 9:59

Il primo a svegliarsi fu il minore che si trovò tra le braccia del maggiore quasi non ricordandosi di quello che era successo durante la sera precedente. Sorrise scorgendosi così, accoccolato tra le braccia di un ragazzo prezioso come Filippo e restò lì. Decise di non interrompere quel bellissimo contatto che si era creato. Socchiuse gli occhi così da poter osservare l'altro ragazzo ancora addormentato, ma, allo stesso tempo, non farsi accorgere del fatto che stesse guardando qualcuno dormire. Una delle cose che Elia riteneva più intima al mondo.

Osservare qualcuno dormire, per lui, significava comunque osservare una parte nascosta di una persona, una parte che non si mostra a tutti, una parte che puoi osservare solo se sei qualcuno di importante nella vita dell'altra persona, dell'osservato, chiamiamolo così.

- Cazzo fai? –

Eccolo il castano che in realtà non stava dormendo

- Mi guardi dormire? –

Sorrise mantenendo ancora gli occhi chiusi.

Elia si apprestò a serrare gli occhi come se quella fosse la sua unica via di scampo

- No –

Affermò incerto realizzando solo in quel momento quanto già gli mancasse vedere il viso dell'altro, e quanto, l'altro, fosse davvero bello. Una bellezza particolare, non di quelle comuni e diffuse tra i ragazzi, anzi per molti Filippo poteva apparire come un ragazzo comune, che non aveva nulla di particolare, ma per Elia non era così e lo stava capendo proprio in quel momento.

- Sembri mia sorella quando l'ho sgamata ad uscire con Edoardo –

Sorrise Filippo aprendo gli occhi e facendoli scontrare con quelli scuri del minore che finalmente si erano definitivamente aperti

Elia sbuffò in tutta risposta

- Vuoi un caffè? –

Chiese raddrizzandosi e costringendo anche il più alto a sistemarsi seduto sul divano

- Ma lo preparo io –

Si apprestò ad aggiungere sistemandosi i capelli scompigliati passandoci una mano, anche se in realtà non sistemò nulla, anzi, peggiorò soltanto la situazione.

- Va bene –

Aggiunse Filippo che, invece, si stropicciò gli occhi e sbadigliò

[...]

- Allora ti faccio vedere –

Parlò Elia che si era avvicinato ai fornelli prendendo la moka, dal mobile che li sovrastava, e il caffè in polvere, da quello accanto

- Oh, vediamo lo chef all'opera –

Rise Filippo, che nel frattempo si era andato a lavare la faccia in bagno, sistemandosi seduto sul piano cottura

- Sicuramente so farlo meglio di te –

Sbottò l'altro facendo la linguaccia, come si fa tra bambini che si stanno stuzzicando a vicenda

- Va bene, dai, fammi vedere –

Ammise il ragazzo seduto, mentre dondolava le gambe sospese dal mobile.

- Allora –

Cominciò il moro

- Basta riempire di acqua questa parte qui –

Disse indicando la parte inferiore della moka

- Fino alla guarnizione –

Continuò mettendosi all'opera. Aprì il rubinetto dell'acqua depurata e lasciò scorrere all'interno dell'attrezzo da cucina il liquido

Il coinquilino perfetto | ElippoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora