Adrenalina e pollo

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21 GIUGNO 2020

ore 12:06

erano tornati a casa loro da un'ora. Della serata precedente non ricordavano come si fosse conclusa, sapevano soltanto che entrambi si erano svegliati sul divano al centro del salotto del rosso. E non erano soli, Elia dormiva poggiato alla spalla del castano sulle cui gambe invece era steso il biondino, Luca. Sulle gambe di Elia dormiva tranquillamente Giovanni. Che poi tranquillamente... Elia si era svegliato con il torcicollo, forse, anzi sicuramente, dovuto alla sua posizione che prevedeva la sua testa storta poggiata sulla spalla dell'amico. Gli unici di cui non c'era traccia erano i padroni di casa, che, realizzata la situazione, avrebbero deciso di ritirarsi nella loro stanza.

I due ragazzi, Elia e Filippo, ormai a casa avevano anche fatto la doccia per togliersi di dosso quella puzza di sudore misto ad alcool dovuto alla festa, e non riuscivano ancora a spiegarsi perché erano rimasti a dormire lì, da Niccolò e Martino, dopo una nottata piena di divertimento e spensieratezza.

Elia sentì due colpi vicino alla porta e, neanche il tempo di rispondere, la vide spalancarsi mostrando la figura di Filippo che corse sul letto, accanto a lui. Il moro non perse neanche tempo a rimproverare il maggiore, per il fatto che non avesse atteso una sua risposta prima di entrare, si limitò solo a sbuffare aprendo gli occhi che stava tenendo chiusi per riposarsi e per cercare di farsi passare quel dolore, insopportabile, al collo.

- Dimmi –

Pronunciò addrizzandosi sulla colonna di cuscini che aveva dietro alla testa, erano stati posizionati accuratamente in una posizione particolare, la stessa che gli permetteva di sentire meno dolore.

- 'mazza Elì, pari mio nonno –

Sorrise Filippo posandosi delicatamente ai piedi del letto per non fare male all'altro

- Filì sei scomodo, che posso farci? –

Sorrise anche Elia, sobbalzando dal dolore provocato dai nervi che si mossero quando la sua bocca mutò forma assumendo quella di un sorriso e successivamente una smorfia di dolore.

- Ou tutto bene? –

Si apprestò a chiedere Filippo notando che in realtà non era uno scherzo quello del torcicollo, anzi, gli faceva male davvero.

- Si, è che non posso ridere –

Sbuffò il moro voltando leggermente la testa come a disperarsi.

- Bhe non devi ridere di me –

Continuò Filippo avvicinandosi all'altro, ancora ironico per cercare di farlo stare meglio

- Soffrirei tantissimo allora –

Cominciò Elia abbozzando un sorriso storto, l'unico modo che aveva per non farsi male e per sorridere, contemporaneamente.

- È impossibile non ridere di te –

Concluse allora chiarendo i dubbi del maggiore che per tutto il tempo aveva avuto un'espressione che faceva trasparire la domanda ma che cazzo sta dicendo che gli frullava per la testa. Fu in quel momento che Filippo mise il broncio fingendo di essere arrabbiato con il minore. Finse, perché non riusciva ad essere davvero arrabbiato con lui, non poteva esserlo.

- Scherzo –

Chiarì ancora il minore facendo così scomparire il broncio dalla faccia dell'altro che sorrise mostrando i denti.

- Elì, non ti ho mai detto che sono davvero bravo con i massaggi –

Affermò il maggiore muovendo le sue mani davanti ai suoi occhi alludendo al fatto che avrebbe potuto alleviare il dolore al collo con dei movimenti ben precisi, che aveva imparato in qualche posto indefinito, o che forse avrebbe improvvisato

Il coinquilino perfetto | ElippoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora