Capitolo 2.0 - Ritorno a casa

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Man mano che la pioggia si faceva sempre meno intensa, la foresta si faceva sempre più silenziosa

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Man mano che la pioggia si faceva sempre meno intensa, la foresta si faceva sempre più silenziosa. Le nuvole iniziavano a dare spazio alle stelle. Nonostante mancasse poco all'alba, la luna era ancora alta nel cielo.

Zen'itsu era distrutto, sporco e i vestiti inzuppati d'acqua non contribuivano a migliorare il suo stato. Teneva ancora la foto della famiglia di Ayaka in mano, mentre teneva lo sguardo fisso sulla parte della foto nel quale era raffigurata la faccia della ragazza che aveva appena ucciso, riflettendo su quello che era appena successo. In quel momento venne colpito da un suo pensiero. 

"Se i demoni possono benissimo fingersi umani, e possono essere così forti, quanto sono forti le lune superiori? O anche quelle inferiori, che ne so? Non ne ho mai visto una."

Zen'itsu continuava a riflettere su questo ragionamento, ed era terrificato. La potenza di Ayaka l'aveva privato di quasi tutte le sue forze, e pensava a quello che l'avrebbe atteso là fuori, in altri boschi e in altri monti.

"Non voglio fare questo, morirò nel giro di qualche settimana, non posso affrontare cose del genere ogni volta che mi ritrovo davanti un demone. Finirà che prima o poi mi ritroverò davanti a qualcuno che saprà sorpassare la velocità dei miei attacchi, quel giorno sarà finita per me."

Non faceva altro che pensare ai futuri scontri nel quale si sarebbe trovato, e tutti i modi col quale i demoni avrebbero preso possesso del suo sangue.

<Mi decapiteranno, mi mangieranno, mi schiavizzeranno...>

Zen'itsu era andato in piena paranoia, nonostante lo scontro contro Ayaka fosse finito nel migliore dei modi per lui: senza neanche una goccia di sangue sulle sue vesti, e con ancora tutti gli arti attaccati.

Voleva andarsene da quel monte maledetto il prima possibile, ma aveva pochissima forza nelle gambe. Con un passo lento e zoppicante, iniziò a dirigersi verso i campi di glicine verso valle, nella speranza di non incontrare nessun demone per quelle ultime ore notturne. Mentre camminava, si mise la foto della famiglia di Ayaka in una manica, voleva mostrarla a Jigoro una volta tornato a casa, per sapere se magari aveva mai sentito di quella ragazza prima d'ora.

Camminava lentamente, con la mano sul manico della sua katana nel caso fosse stato preso da un attacco a sorpresa, ma fortunatamente per lui, nessun demone lo assaltò. I campi di glicine erano molto vicini, anche se lo scontro l'aveva leggermente allontanato da essi, comunque si potevano vedere bene se si concentrava lo sguardo in fondo la fitta foresta.

Raggiunti i campi di glicine, Zen'itsu li attraversò, tirando un profondo e soddisfacente sospiro di sollievo. Senza fare troppa attenzione alle sue circostanze, si sedette su una scalinata lì vicino, riposando le gambe e il corpo. La stanchezza prese piede in lui: voleva dormire, ma faceva il possibile per tenere gli occhi aperti. Dopo minuti spesi a cercare di stare sveglio, si sentiva gli occhi troppo pesanti, decise quindi di arrendersi.

Prima di Demon Slayer: Il preludio di Zenitsu [Kimetsu no yaiba Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora