Capitolo 2.3 - Luna di sangue

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Yuki scoccò la freccia. La sua mira e la precisione fu impeccabile, e colpì in piena testa il demone. In un attimo, questo soccombé, dato che il veleno fu iniettato immediatamente nel cervello, causando una paralisi totale alla vittima.

Hideki si riprese rapidamente, liberandosi del corpo immobile del suo assalitore.

<Il veleno non li uccide, devi tagliargli la testa te stesso!>, gridò Yuki.

Hideki comprese, e sfoderò la sua spada per finire il demone. La sua lama nichirin brillava di un colorato colore arancione. Con un facile colpo mirato al collo, Hideki decapitò il demone.

Yuki quindi si avvicinò a lui, e gli diede in mano una delle sue frecce. <Controlla come sta Moe! Io vado a cercare Kaigaku!>, disse, correndo verso un vicolo vicino alla casa.

Moe pareva ancora svenuta. Mentre Hideki cercava costantemente di svegliarla, teneva costantemente controllate le proprie circostanze per evitare attacchi improvvisi.

Tenendo l'arco preparato, e gli occhi ben aperti, Yuki andò alla ricerca di Kaigaku. Ma non dovette cercare per molto, che un demone sfondò il muro di un edificio di fianco a lui, e gli scattò immediatamente contro.

<Come ho fatto a non sentire un demone correre proprio di fianco a me?>, si chiese mentre prendeva la mira. Ma questo era troppo vicino ormai, e non sarebbe riuscito a colpirlo, l'avrebbe mancato sicuramente. Tentò la sorte scagliando comunque il colpo, ma la freccia passò appena accanto alla testa del demone, mancandolo.

In quel momento Yuki non aveva altra scelta che passare alla spada, nonostante fosse il suo punto debole. Con un colpo mal calcolato, la affondò accidentalmente nel petto del demone. Questo, escludendo l'iniziale reazione di sofferenza, pareva totalmente ignorare la spada che gli stava attraversando il corpo, e si spinse ulteriormente verso di lui. Yuki trovò un'opportunità per tornare ad usare l'arco. Con un forte calcio, allontanò il demone. Prese quindi di nuovo in mano l'arco, e preparando la freccia, il colpo era ormai assicurato. Ma un attimo prima che potesse scoccarla, un attacco fulmineo colpì il collo del demone, staccandogli immediatamente la testa. Yuki si sorprese nel vedere che di fianco a lui in quel momento stava Kaigaku, quando fino ad un secondo prima nessuno tranne il demone era nelle sue vicinanze.

<Dove sei stato?>, chiese Yuki guardandolo confuso.

<Sono andato ad ammazzarne un paio mentre voi eravate a piangere sui morti.>, disse compiaciuto mentre guardava il corpo morto del demone.

<Quel paio di demoni che hai ucciso include pure questo? Perché comunque io ho lo stesso numero di uccisioni rispetto alla tua, come posso dire... chiamiamola serie.>, gli disse sorridendogli.

La pseudo passivo-aggressività che mostrava la sua voce risaltò un'altra volta, e questo non andò proprio a genio a Kaigaku.

<Senti, coglione, o ti dai una mossa ad ucciderli tutti o ci penso io. Non ho problemi a farlo. Ma comunque se mi aiutate almeno non sareste le palle al piede che siete ora!>, disse ringhiandogli contro.

<Fai come vuoi. Alla fine basta che compiamo la missione.>, rispose Yuki dandogli un'amichevole pacca sulla spalla. Si diresse poi verso il corpo del demone ucciso, e si riprese la sua spada.

Ritornarono quindi verso gli altri due suoi compagni. Moe era finalmente sveglia, e Hideki non sembrava essere stato attaccato.

<Va tutto bene lì?>, chiese Yuki avvicinandosi a loro.

<Moe ha subìto semplicemente una forte concussione. Sta bene ma sta avendo dei costanti giramenti di testa.>, disse Hideki mentre si prendeva ancora cura di lei.

Prima di Demon Slayer: Il preludio di Zenitsu [Kimetsu no yaiba Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora