Capitolo 3.6 - Un ultimo saluto

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Il padre di Kyoko indicò tranquillamente la strada che portava dal medico. Zen'itsu, senza perdere tempo, lo ringraziò e uscì di nuovo di casa, dimenticandosi di chiudere la porta. 

Nonostante fosse ad un paio di minuti di camminata di distanza, iniziò a correre, motivato da pura preoccupazione, sbattendo accidentalmente contro le persone che occupavano la strada, facendo pure cadere un paio di valigie. Nel correre notò anche qualche membro del corpo ammazzademoni aiutare gli abitanti ad evacuare.

Non voleva perdere tempo, doveva sapere come stava quella ragazza, e non si sarebbe messo l'anima in pace fino a quando non l'avrebbe scoperto.

Raggiunse finalmente l'edificio del medico, e tirando un sospiro profondo, aprì fortemente la porta, senza neanche bussare.

<Kyoko-chan...!>, gridò, <...sono venuto qua per vedere se stai bene! Perdona l'intromissione così brusca, ma non avrò pace fino a quando non saprò come stai!>

Davanti a lui, Kyoko era sdraiata su un letto piano, mentre giocava felicemente insieme al medico con il panda rosso, punzecchiandolo e accarezzandolo. L'animale appariva visibilmente irritato.

La ragazza si spaventò leggermente per via dell'esagerata presentazione, distolse lo sguardo dal panda, guardando Zen'itsu con un fare confuso. 

<Tutto bene?>, chiese.

<Sono io qua che dovrei chiedere se va tutto bene...!>, rispose, <...Quel bastardo ti ha affondato una katana nel fianco, e l'ultima volta che ti ho sentito stavi piangendo e temevi per la tua stessa vita! Mi aspettavo di trovarti... sai... non così!>

Kyoko sorrise, indicando sé stessa. <Lo sai già come sono! Sono felice nel sapere che sei così preoccupato per me, ma comunque mi riprendo in fretta!>

Il medico era un uomo vecchio, ma dall'aspetto saggio e amichevole. Si presentò a Zen'itsu, elogiando poi la resistenza al dolore della ragazza. Infine, ringraziò entrambi per aver protetto il villaggio quella notte.

La porta della casa del medico si aprì, e la madre di Kyoko entrò per controllare come stava sua figlia. Vedendo Zen'itsu, lo salutò, per poi avvertirlo del futuro che dovrà affrontare la popolazione del villaggio.

<Come penso tu sai già, dobbiamo evacuare questo posto. Ci trasferiamo più vicino a Tokyo, così da poter essere più facilmente raggiungibili dagli ammazzademoni in caso di avvenimenti simili a questa notte.>

Zen'itsu era preoccupato per questo avvenimento, non sapeva se avrebbe rivisto Kyoko ancora. <Cosa ne sarà della vostra casa, dei vostri beni? E Kyoko-chan non potrà più ricoprire la posizione di protettrice del lago! Cosa dovrà proteggere, se non ci sarà più nessuno da proteggere?!>

La madre, cercando di tranquillizzarlo come se fosse suo figlio, lo abbracciò e lo consolò. <Kyoko rimarrà la nostra protettrice. Dovrà rimanere con noi, naturalmente. Il nostro villaggio conta sul corpo ammazzademoni, ma conta principalmente suoi sforzi.>
Con uno stretto nodo in gola, con addosso la paura di non poter più rivedere la ragazza, chiese timidamente alla madre: <Potete lasciarci soli un attimo? Voglio parlare un attimo con Kyoko-chan...>

La madre comprese la situazione, ed invitò al medico di seguirla. Lui obbedì, ed uscirono dalla casa, chiudendo la porta alle sue spalle.

Zen'itsu quindi si avvicinò a Kyoko, e guardandola con due enormi occhi lucidi, le chiese: <Cosa farai una volta uscita da qua?>

Lei ancora non capiva perché lo stava guardando con quegli occhi, ma rispose tranquillamente, posando il panda sul pavimento, e lasciandolo andare.

Prima di Demon Slayer: Il preludio di Zenitsu [Kimetsu no yaiba Fanfiction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora