18.EDEN

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Bellamy's pov

Non sento altro che dolore.

È come se ogni parte del mio corpo venisse lacerata da una lama tagliente ad ogni mio piccolo movimento.

Non so come ci sia riuscita,ma Clarke mi ha aiutato ad entrare nel bunker e a distendersi sul quel vecchio materasso.

Apro gli occhi.

Non mi sono reso conto che non appena ho poggiato la testa sul cuscino,mi sono appisolato.

Giro la testa a sinistra e noto Clarke intenta a muovere una vecchia matita su un foglio altrettanto vecchio e segnato dal passare del tempo.

È concentrata e nello stesso tempo perfetta.

La luce soffusa dell'unica lampadina disponibile le mette in risalto la carnagione e gli occhi.
È come se tutto intorno fosse buio e lei fosse l'unico,grande e splendente faro che illumina la via.

Chiedo incuriosito cosa disegna e il suo sguardo viene attratto da un piccolo cervo a due teste di ferro,o almeno credo.
Mi riaffiora alla mente che quel cervo è stato fatto e poi regalato a Clarke da Finn.

Mi sento infastidito.

O forse geloso,Bellamy Blake?
Quella che stai provando è gelosia.
Sei geloso del fatto che lei stia pensando a qualcuno che è morto piuttosto che pensare e amare te.

Le pongo una semplice domanda ossia se le manca.

Lei esita nel rispondere.

Non so se questa sia una cosa positiva o negativa.

Magari non pensa più a lui,ma guardando quel cervo ricomincia a dispiacersi per quello che è successo a Finn,o magari gli manca ancora ma non lo dice per paura di ferirmi..

In realtà risponde che le manca il modo in cui si sentiva in quel periodo.

Io vorrei sempre farle provare le sensazioni e le emozioni di quando siamo sbarcati sulla Terra:vorrei farla sentire come una principessa...se solo me lo permettesse...

Rispondo che magari un giorno tornerà a sentirsi così.

Avresti voluto dirle magari con te vero!?!?
Non vuoi proprio capirlo che non ti calcola neanche se non da buon amico?
     
  *  *  *

Quando mi sveglio ricomincia tutto,di nuovo.
Non faccio altro che sputare sangue.
Mi sento soffocare.
È come se fossi schiacciato da qualcosa,continuassi a chiedere aiuto e nessuno arrivasse ad aiutarmi.
L'unica cosa che faccio prima di abbandonarmi a questo destino di merda è guardare Clarke per l'ultima volta e dirle"May we meet again".

Si dice che una volta che il cuore ha smesso di battere,il cervello rimanga ancora attivo per non so quanti minuti.

In quel lasso di tempi scorrono veloci nella mia mente le immagini di tutti i momenti passati con mia sorella:quando abbiamo giocato a Ninfee per la prima volta,quando si è tagliata per sbaglio e per non farla scoprire mi sono tagliato anche io,quando io e la mamma le leggevamo le leggende dell'Antica Roma prima di dormire,quando l'ho portata al ballo.......

Ho vissuto molti momenti brutti nella mia vita,ma è come se il mio cervello mi impedisse di visualizzarli concentrandosi,dopo mia sorella,su una sola persona:colei che ora non fa altro che piangere e scervellarsi per cercare di salvarmi.

Mi ricordo la prima vita che l'ho incontrata,col suo fare da saputella del cazzo e da arrogante.
Ho imparato a conoscerla e,infine,ad amarla.
Letteralmente.

Quando sono andato con Clarke a trovare delle razioni in quel bunker,appena sbarcati qui,un'allucinazione mi aveva mostrato Jaha che mi aveva urlato contro dicendomi che io non mi merito la morte,perchè la morte è pace..

𝑱𝒖𝒔𝒕 𝒎𝒆 𝒂𝒏𝒅 𝒚𝒐𝒖🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora