;; 𝗉𝗋𝗈𝗅𝗈𝗀𝗈

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«Kacchan, andiamoa giocare sul ponte?»chiese la bimba dai codini alti,al bimbo biondo davanti a sé

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«Kacchan, andiamo
a giocare sul ponte?»
chiese la bimba dai codini alti,
al bimbo biondo davanti a sé.
«d'accordo»
rispose lui sorridente,
prendendola per mano

«kacchan?»
lo chiamò la piccola dopo un po';
«si?»
«quando cresceremo
-iniziò, con lo sguardo basso e
le guanciotte arrossate- mi darai un bacio? Di quelli belli! Che si danno i grandi! Dove poi ci si abbraccia e ci si coccola tuuuuutto il tempo!»
finì, con gli occhi luccicanti.
Il biondo sorrise dolcemente,
e le strinse più forte la mano.
«certo che sì!»
le rispose, facendo
naso-naso con lei.

***

Arrivarono al ponte,
dal quale la piccola amava affacciarsi;
era vecchio e di legno poco stabile,
ma era anche tanto alto,
sotto passava un profondo fiume.
Non era raro sentire di persone morte perché cadute da lì, ma i due bambini erano troppo innocenti per poter capire.

───

«Kacchan! Kacchan!»
«che c'è?»
«Ci sono le libellule, Kacchan!»
«oh sì, sono bellissime!»
«voglio prenderne una!»
«eh? Aspetta! Vado a prendere
il retino allora»
«no! Voglio fare da sola stavolta!»
Così, la piccola si sporse ancora, tendendo il braccio verso l'alto,
nel tentativo di afferrare una libellula.
«t/n attenta!»
Ma fu troppo tardi,
si era sporta troppo.
«NONONO CAZZO T/N!»
Era caduta giù.
Era finita nel fiume.

;

Si alzò di scatto,
con il respiro affannato,
e decisamente troppo
sudore addosso.

«che merda..»

Si stampò una mano in faccia,
domandandosi che avesse fatto di male per dover rivivere quella scena ogni fottuta notte da un mese a quella parte.
Decise di alzarsi dal letto, e di andare dall'unica persona che gli stesse simpatica e che gli ispirasse fiducia.

───

Bussò.
«hey, Eijiro»
Sentì un tonfo, seguito
da dei passi pesanti,
e poi vide la porta aprirsi.
«mh, Katsuki, che c'è?
Sono le tre di mattina cavolo!»
Disse, stropicciandosi l'occhio destro,
sbadigliando subito dopo.
«ecco..»
al rosso bastò guardarlo per capire di che si trattasse, e lo invitò ad entrare in camera sua.

───

«sai, qualcuno dice che se sogni così tante volte una persona, significa che anche lei ti sta pensando»
«uh?»
Il biondo lo guardò confuso.
«Eijiro, lei è morta otto anni fa»
«e magari il suo spirito è vicino a te? Che ne sai? È invisibile!»
«mah, se lo dici tu»
E così, il biondo si alzò, ed uscì
dalla camera dell'amico.
«hey Kacchaaaannnn!»
«ma che?! Ora sento anche le voci?!»
«ma come le voci! Kacchan, sono qui, non mi vedi?»
«sto fottutamente impazzendo»

𝖽𝗈𝗈𝗆𝖾𝖽 ; 𝖪. 𝖡𝖺𝗄𝗎𝗀𝗈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora