This is the end... may be - (dodicesima prova)

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Stavolta vi tocca salvare il mondo! Robetta da poco, grazie a ...

Il vostro protagonista ha a disposizione uno strumento per salvare il mondo... cosa? Ma DA COSA? Quale minaccia incombe sull'umanità? (e non neghiamo che siamo MOSTRUOSAMENTE curiosi: chissà che genere sceglierete!)

 cosa? Ma DA COSA? Quale minaccia incombe sull'umanità? (e non neghiamo che siamo MOSTRUOSAMENTE curiosi: chissà che genere sceglierete!)

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È il 30 ottobre del 2088. Domani sarà Halloween.

Forse l'ultimo dell'umanità, perché domani sera è previsto il suo ritorno, quello della Death Comet.

L'asteroide più originale dell'universo, quello che prende per i fondelli l'umanità circa ogni tre anni, comparendo sempre intorno al periodo di Halloween, mascherandosi pure per l'occasione.

L'asteroide, scientificamente conosciuto come TB145, che gli astronomi pensano sia il residuo di una cometa ormai morta, è intrinsecamente ironico. Ha l'aspetto di un teschio, fatto e finito. Il fatto che capiti dalle nostre parti sempre intorno ad Halloween è quasi da trama di film dell'orrore.

Non è l'unica ragione per cui viene definito "The Death Comet". Questo, nel 2088, sarà il passaggio più vicino al nostro pianeta e potrebbe causare una catastrofe. La previsione del transito è per domani, o dopodomani –non è che le comete, vive o morte che siano, abbiano un'agenda per gli appuntamenti importanti–.

Se siamo fortunati potrebbe anche scontrarsi con qualche satellite dismesso, ce ne sono ormai centinaia in orbita, e la sua traiettoria subire una deviazione, oppure potrebbe semplicemente sfiorarci senza causare danno. La previsione degli scienziati, tuttavia, è che transiterà così vicino alla terra da rischiare di scontarsi con la catena dell'Himalaya e, pertanto, causare il cataclisma fatale alle specie viventi del pianeta.

Nell'aprile del 2020, erano tutti terrorizzati dal passaggio del più grande asteroide mai avvicinatosi; d'altra parte, a partire dal 2017, lo spazio attorno alla terra non è mai stato così affollato, con l'annuncio di più di 500 potenziali impatti da parte di un asteroide qua e uno là. Mai successo niente. Davvero roba da sedersi sul divano ad ammirare in TV gli esodi di massa mangiando pop-corn.

Sono sicuro che nemmeno domani arriverà la fine del mondo. Sono tranquillo, eppure mi coglie una certa inquietudine, riguardando la foto del TB145 che passa e ripassa su ogni canale oggetto del mio zapping.

Meglio spegnere la tele e farmi un giro, nel caso domani dovessi morire almeno rivedrò la mia città per un'ultima volta.

Cammino per chilometri, e mi trovo in una Piazza Duomo, addobbata a metà per Halloween –per la parte agnostica della cittadinanza– e a metà per Natale. Un po' in anticipo a dire la verità, ma si sa, le feste sono l'occasione buona per vendere.

Stranamente c'è poca gente in giro, mi porto al centro della piazza per rimirare, forse un'ultima volta, "el Dom e la Madunina". Mentre sono di fronte alla facciata noto una luce ai miei piedi. Un esaedro luminoso con incisi strani simboli.

Mi abbasso e lo tocco, senza timore. Al massimo potrebbe partire un raggio inceneritore, ma sarebbe meglio morire così, che per un cataclisma causato dalla cometa di Halloween. Non mi va di fare la fine dei dinosauri.

Non appena lo tocco, l'oggetto si alza levitando, fermandosi all'altezza dei miei occhi; poi le facce dell'esaedro si aprono per mostrarmi un volto femminile olografico. È bellissima, non ho mai visto una donna così bella, e sì che ho una certa fama di sciupafemmine –modestamente.

«Chi sei?» chiedo, d'istinto. Non ne ho timore, la sua bellezza è accecante, quasi quanto la luce che emana dallo strano oggetto. Chissà se è in grado di comprendermi.

La risposta giunge quasi immediatamente.

«Sono TB145.»

Fatemi capire, lei sarebbe l'asteroide? No, non ci siamo, non comprendo.

Lei sorride, quasi mi possa leggere nella mente.

«Sì, sono l'anima dell'asteroide TB145, non mi va molto che mi definiate La Cometa della Morte, ma capisco che la scelta della mia forma esteriore non è stata delle più felici. In realtà quella è la mia astronave.»

«Ah...», poi mi fermo. Ha una voce melodiosa, tanto melodiosa da volerla sentire per sempre. Che cosa sto facendo? Parlo con un ologramma spaziale e vorrei portarmelo a casa. Sarà una innovativa versione beta di Alexa e sono su Candid Camera? Saranno gli effetti della canna fumata prima di uscire di casa? O quelli di una distorsione spazio-temporale causata dall'avvicinamento dell'asteroide?

L'ologramma ride...  Che risata melodiosa, la voglio per me e solo per me. La sua voce, mi sono innamorato all'istante di una voce e di un viso. È mai possibile?

«Ora fai attenzione. Sei il fortunato capitato qui al momento giusto. Io posso aiutarti a salvare il vostro pianeta, ma...»

Lo sapevo, c'è un "MA". Ora mi dirà che devo vendere l'anima al diavolo. Con il cavolo, cosa ha fatto l'umanità per me? Niente, e quindi perché dovrei salvarla? Sono solo, non ho una donna al mio fianco, cioè ne ho troppe, ma nessuna che veramente mi voglia bene. Il lavoro va come va, faccio il rappresentante e sono arcistufo di viaggiare. Meglio finirla qui no? Però, se salvando il pianeta potessi portarla a casa con me? La potrei vedere e ascoltare per sempre.

«Tu dovresti lasciare tutto e seguirmi. Sono rimasta sola, sul mio pianeta e ho bisogno di riprodurmi. Da anni provo a passare da queste parti ma non mi trova mai nessuno. Questa sarebbe stata l'ultima volta, per me e per la terra. Ma tu mi hai trovato. Vieni con me e salva tutti.»

Non ci penso due volte e dico: «Sì». Non posso farne a meno, la seguirei ovunque, anche al capo opposto dell'universo. D'altra parte, quando mi ricapita una gnocca del genere? Lo faccio per me, mica per salvare la terra.

Mi trovo teletrasportato in un luogo fumoso, c'è molto vapore attorno a me, non vedo nulla, ma la sua voce melodiosa mi raggiunge.

«Grazie di aver accolto il mio richiamo. Il tuo pianeta è salvo.»

Poi la vedo... è bellissima, come nell'ologramma, ma... sebbene il viso sia stupendo, e la voce sia melodiosa e accattivante... È una maledetta sirena, mi ha fregato.

E che cazzo.

Provo a fare buon viso a cattivo gioco e, siccome sono una persona educata, almeno, mi presento.

«Ehm. Piacere signorina. Mi chiamo Ulisse, sono un commesso viaggiatore.»

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