Capitolo 11 -Gli piaccio?-

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Pensieri di Ruggero
Karol aveva notato che il messaggio era stato inviato ad un certo Micheal. Chissà chi è. Forse suo fratello, o suo padre, magari suo cugino, anche perché aveva una certa confidenza da come sono riuscito a vedere un po' dalle chat. Una cosa strana che ho notato è che appena si è accorta di ciò che è successo si è allarmata, come se fosse diventata nervosa. Volevo parlarle, ma subito dopo chiama questo Micheal, come se gli dovesse delle spiegazioni. A dire la verità, un po' mi da fastidio. Perché deve delle spiegazioni a dei parenti. Forse non vuole far sapere che ha un amico che convive in casa sua, bho! Sinceramente volevo ascoltare la sua chiamata, ma poi mi ricordo che dovevo rompere con Cande. Mi dispiaceva, perché con lei ho avuto la mia relazione più seria, se così si possa definire, ma come sempre faccio soffrire le ragazze a causa della distanza e del lavoro dei miei, tanto da far sostituire i miei gesti d'amore da un altro...
Corro nella mia stanza, mando un messaggio ad Agus "Amico sto per fare il passi che mi farà rimanere single, incrociamo le dita" ricevetti subito risposta "pensa che poi potrai conquistare verde smeraldo" lì mi scappa una risata, ma subito chiamo Cande
Chiamata tra Cande e Ruggero
C: Ciao amore! Come va la giornata nella villa a Buenos Aires con l'amico dei tuoi?
Io: Qui va benissimo... e a te....?
C: io sto benissimo, ma a quanto pare non vale la stessa cosa per te sentendo il tuo tono di voce. Succede qualcosa amore?
Io: Cande in realtà io dovrei parlarti e anche urgentemente...
C: Amore dimmi, sai che ti appoggio in tutte le tue decisioni, sono sempre con te.
Io: Senti Cande, io ti voglio molto, ma molto bene, ma non può continuare...
C: amore dimmi cosa è successo, c'è un'altra ragazza, dimmi, vuoi tornare con Valentina per caso? Dimmi...
Io: Nono, è che come sempre io mi prometto di non far soffrire le persone e che e non me ne sarei mai più andato via per colpa dei miei, ma come sempre ho fallito...
C: amore tu non hai fallito, sai che ti amo nonostante la distanza...
Io: si, ma qualcosa in me cambia ogni volta che ti lascio per partire, so che anche tu ci soffri
C: è vero però...
Io: No! È finita, basta, mi dispiace...
C: Va bene, accetto la tua decisione, ma sappi che io non ho mai provato un'emozione così forte per una persona
Fine chiamata
L'ultima frase di Cande mi ha spiazzato, anche se è vero, la nostra è stata una storia molto forte e questo non si può negare. Io sono stato innamorato di lei, è stata la prima ragazza che mi è piaciuta davvero, ma qualcosa con la distanza è cambiato, soprattutto dopo l'incontro di Karol. Al suo pensiero subito mi viene in mente della sua chiamata. Avvicino l'orecchio alla porta di camera sua e noto che il soggetto della chiamata è un uscita, perché dovrebbe uscire con questo Micheal se sta in Messico,ma subito dopo noto che parla con delle ragazze, e appena comprendo ciò è come se un masso si levasse dal mio corpo. Noto che ha staccato la chiamata e che sta per uscire dalla sua stanza e per questo faccio finita di uscire in contemporanea, ma a quanto pare mi sono sbagliato, perché prima che possa uscire sono passati circa 10 minuti. Subito dopo sento che sta aprendo la sua porta e decido di uscire anche io. Appena la vedo, anche se nella sua semplicità, la trovo fantastica. Indossa un pantaloncino viola e una maglia a mezze maniche con delle scritte che richiamano il viola e delle converse bianche. I capelli le ricadevano sulle spalle, ed io ero lì, come uno stupido a fissarla, ci manca solo che mi scenda la bava... ritorno dai miei pensieri e comincio la conversazione...
Io: Hey, come va? Come mai ti sei preparata? Per caso devi uscire?
K: Hey, non sapevo fosse tornato mio padre dal Messico -dice ironicamente, ma gli scappa un sorriso sulla faccia. Quanto è bella...
Io: che c'è, in posso preoccuparmi per una mia amica, o meglio "sorella" visto che devo condividere la casa con lei -dico facendo un sorriso divertito-
K: se così mi vuoi considerare va bene, ma ti ricordo che sono io quella che deve condividere la casa con te - dice roteando gli occhi-
Io: Va bene, hai vinto tu, ma non cambiare discorso, dove vai?-dico facendo tono autoritario, ma subito dopo è seguito da una grassa risata-
K: e va bene... Devo uscire con Carolina, ANA e Chiara. Qualche altra cosa?
Io: non è che quel pantaloncino è un po' troppo corto per uscire -dico con due dita la mento come se fossi un investigatore-
K: Nha.... Hey, ma che c'è, ti vedo un po' strano, non hai quel solito sorriso allegro. Che cosa è successo? Tu puoi fidare di me.
Io: è che ho lasciato la mia ragazza...
Neanche il tempo di finire che me la ritrovo tra le mie braccia. Inizialmente ero rigido. Non è me lo sarei mai immaginato, ma subito dopo la strinsi fortissimo tra le mie braccia. Alzò il volto incrociando i miei occhi e disse
K: Non ti preoccupare, ci sono io per qualsiasi cosa. Anzi ora annullo l'appuntamento con le mie amiche....
Io: ma no, non devi annullare l'appuntamento per colpa mia, va e divertiti! Io chiamerò un po' Agus. Starò con lui
K: sicuro di ciò che dici?
Io: ovviamente -mentre dico ciò me la ritrovo di nuovo tra le mie braccia, ma a rovinare il momento fu il campanello...
Pensieri di Karol
Ero ancora rifugiata tra le sue braccia, diciamo che mi sentivo bene, almeno credo. Si sentì il campanello e capii subito che erano le mie amiche che erano venute a prendermi. Abbiamo deciso di anticipare l'uscita perché così loro sarebbero rimaste qui a dormire e il giorno dopo avremmo fatto il nostro primo bagno insieme. Andai ad aprire e proprio come immaginavo ho ritrovato le mie amiche. Prima di andarmene mi avvicinai a Ruggero
Io: sicuro che posso andare?
R: sicurissimo, va e divertiti.
Dopo aver detto questo gli lasciai un bacio sulla guancia e me ne andai. Era così dolce.
Mi avviai verso la porta e poi urlai "Di al nonno che io esco e che ceno con le mie amiche e che dormiranno con noi" e subito dopo si sente una risata proveniente da Ruggero.
Il tragitto le andare al centro commerciale è stato tranquillo, accompagnato da qualche discordo per intrattenere il tempo. Appena arrivammo io mio stomaco cominciò a brontolare. Decidiamo di prendere un gelato e dopo aver preso un bel po di vestiti, tra cui nuovi pantaloncini, delle canotte e delle t-shit, abbiamo preso anche qualche vestito elegante, ma anche meno formale, perché conoscendo mio nonno sicuramente ogni tanto se ne uscirà con qualche cena, pranzo e per come è fatto lui anche qualche festa, non si sa mai, anche se Carolina non voleva farmi comprare niente per queste occasioni perché dice che l'amica di sua madre, Mora, è una sarta e farebbe sicuramente qualche vestito per me, ma io gli ho detto che mi sarei rivolta a lei solo nei casi importanti, per non farla rimanere male. Toccava comprare solo i costumi. Ora che ci pensò meglio però io dovrò convivere con Ruggero e devo condividere la piscina e quindi mi vedrà in costume, che vergogna. Mi metto tutte le mani in faccia e comincio a diventare tutta rossa in viso. Le ragazze se ne accorsero e con molta vergogna gli dissi tutto.
C: Ragazza ora entriamo dentro e compriamo i costumi più carini che ci sono per l'occasione
Io: Carolina ma che dici!
A: Ha ragione. Guarda questo come è bello!
Chiara: e questo poi!
Io: Ragazze, ma che dite!
Tutte le ragazze dissero in coro: Qui facciamo noi, non ti preoccupare!
Io mi misi una mano in faccia e loro prima mi osservarono per capire la mia taglia e subito dopo si misero a cercare. Dopo dieci minuti tornarono con un sacco di costumi tra le mani. Mi spinsero nel camerino per capire quale mi andava meglio. Ne scegliemmo una quindicina. Ero shockata. Non potevo credere a quello che avevo subito.
Io: ragazze ma voi siete fuori di testa
C: Karol, non capita di avere ragazzi belli come Ruggero tutti i giorni nella propria casa!
A: esatto e poi hai visto come ti guarda, nonostante sia fidanzato. Prima quando stava con Vele non si azzardava nemmeno lontanamente di vedere una ragazza, figuriamoci convivere!
Io: in realtà non è più fidanza....
Tutte: cosa! Perché c'è lo dici solo ora!-dicono urlando come galline-
Io: si, si è lasciato proprio prima di uscire...
Chiara:ecco vedi! Gli piaci!
Io: Chiara, ma che dici? Ora sta soffrendo e non penserà mica a me!
A: io direi di sì invece, altrimenti non te lo avrebbe detto subito!
C: ma quando te lo ha detto precisamente e in che circostanza?
Io: eravamo usciti contemporaneamente dalle nostre camere e poi mi ha chiesto dov'è andassi e con chi, come se fosse mio padre -dico ridendo- e poi mi sembrava un po giù di morale e quindi gli ho chiesto cosa succedesse e me ne ha parlato con disinvoltura.
C: ecco vedi! C'erano pochissime probabilità di uscire nello stesso momento e il fatto dell'interrogatorio, si vede che vedendoti così era un po' geloso, gli piaci punto!
Io: ragazze non so cosa pensare...

Spazio Autrice
Ciao! Eccovi un nuovo capitolo! Scusate l'assenza, ma come vi ho detto sto lavorando e ho impegni e quindi non ho molto tempo. Cerco di aggiornare il più possibile. Io vi avviso con Cande non è finita qui...

Noi come Luna e Sole - RuggarolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora