Capitolo 13

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Pensieri di Karol
Una luce forte colpisce i mei occhi. Cerco di priori perché questa luce mi da fastidio, ma sono ancora stanca. Apro gli occhi per disperazione e cerco di capire dove sono notando che non è il soggiorno in cui dovevo dormire. Ancora confusa sento un profumo che non è il mio, un odore di menta. Non ci faccio caso e cerco di mettermi almeno seduta, ma una forza me lo impedisce. Confusa e a dir la verità anche un po' spaventata cerco di girarmi e ciò che mi trovo davanti e ciò che non avrei immaginato di vedrete a prima mattina appena sveglia: il volto di Ruggero. A quanto pare anche lui era sveglio ed era lì che mi fissava e non diceva una sola parola. Il suo braccio mi circondava ancora la vita e a quel punto ho iniziato anche io a guardarlo dritto negli occhi. Stiamo a fissarci per secondi che sembrano eternità e appena noto la situazione decido di mettermi seduta e vedere l'ora sul mio cellulare. Era ancora presto. Era poco più delle sei. Decidiamo di tornare dentro per non dare nell'occhio e ci rimettiamo in salotto per continuare a dormire.
[...]
Ad un certo punto, nel meglio del mio sonno, sento qualcosa di morbido colpirmi la faccia. Lo prendo con le mani e noto che è un cuscino. Mi metto seduta e noto che i ragazzi non ci sono e ci sono solo le mie amiche.
Io: Buongiorno -dico sbadigliando
Caro: Buongiorno dormigliona, sei l'ultima che si è svegliata -dice ridendo
Io: si scusatemi, ma questa notte ho fatto tardi
Ana: Si, come tutti gli altri d'altronde, quindi non hai scusanti.
Io: in realtà più tardi di voi -dico con disinvoltura mentre mi alzo organizzando di mettere tutto apposto.
Chiara: Ah si? E come mai ha fatto così tardi signorina? -dice con tono finto autoritario
Io: che c'è? Non possiamo vedere le stelle adesso, si da il caso che il cielo lo possono ammirare tutti -dico ridendo
Ana: Mi sbaglio o hai detto POSSIAMO?
Io: si che c'è di strano, sono andata con Rugge, o meglio, mi ha seguita Rugge
Chiara: E TU CE LO DICI COME SE NON FOSSE SUCCESSO NIENTE?!
Io: ovvio perché non è successo niente!
Caro: E non vuoi dirci nemmeno cosa avete fatto a parte "guardare le stelle"?
Io: Raga ma non credete nell'amicizia tra ragazzo e ragazza?! Comunque abbiamo parlato e lui ha portato la chitarra e ha suonato qualcosa, tutto qui, niente di che... Ok però ora basta parlare di Ruggero. Visto che non ci sono i ragazzi a quanto pare facciamo una colazione leggera, così possiamo farci un bel e bagno in piscina e divertivi tra noi.
Le ragazze acconsentirono e dopo la colazione andammo a prepararci per farci un bagno. Le mie amiche entrarono subito in acqua mentre io retai sulla sdraio a godermi per un po' il sole.
Ero sul punto di addormentarmi quando sento due mani possenti, anzi quattro, prendermi. Non capisco nulla, sono stordita e in più il sole non riesce a farmi vedere i volti di queste persone che ad un certo punto mi buttano in acqua e da quando sento si buttano anche loro. Appena riemergo vedo che sono arrivati Ruggero e Agustin incomincio ad arrabbiarmi con loro però poi incomincio a ridere. Era ora di pranzo e ci sono ancora le ragazze e Agustín che stanno pranzando con noi quando mi squilla il telefono e noto che è Mike. Mi volto verso il nonno per chiedere il permesso di rispondere è appena l'ho avuto mi allontano
Chiamata tra Karol e Mike
Io: Hey Mike come va?
M: Hey amica non sai quanto mi manchi!
Io: Mike non sai tu! Come mai questa chiamata?
M: era solo per sentirti e dire che mi mancavi. Magari quando posso vengo a trovarti, ti va?
Io: Mike se vieni e mi rendi la ragazza più felice perché mi manchi tanto tanto tanto.
M: Anche tu, non sai quanto! Ma cosa stai facendo in questo momento?
Io: sto pranzando con i alcuni  amici, mio nono e con i genitori di Rugge
M: Uh scusami, ritorna al tuo pranzo e salutami tutti specialmente tuo nonno
Io: Va bene! Ti voglio bene ricordalo
M: non lo dimenticherò mai!
Fine chiamata
[...]
È ormai sera e le ragazze e Agustín se ne sono andati dopo pranzo. Io sono stata il resto della giornata a comporre e a parlare con in miei e non vedo l'ora che vengano. Decido di affacciarmi alla finestra e mentre osservo la luna solo in quel momento realizzo ciò che è accaduto la scorsa notte e nel mentre arrossisco.
Si sente ad un certo punto una melodia provenire al pianoforte di sotto e decido di seguirla. Osservo Ruggero suonare ad occhi chiusi e senza nemmeno accorgermene cerco di canticchiare seguendo il pianoforte. Ruggero apre gli occhi e mi guarda in un modo che non avrei mai pensato potesse fare un ragazzo ad una ragazza. Finito di suonare si alza e si avvicina a me sempre di più. Incomincia a salirmi alcuni brividi per tutto il corpo. Siamo a qualche centimetro dai nostri visi quando....

Spazio Autrice
Scusatemi l'assenza ma tra il lavoro e altre cose non sono riuscita ad aggiornare. Questo capitolo è un po' corto e noioso ma è di transizione. Il cuore del libro arriverà tra poco. Spero che vi sia piaciuto e se è come dico io lasciate un voto e un commento per sostenere questa storia. Alla prossima❤️

Noi come Luna e Sole - RuggarolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora