Capitolo 12 -sotto luna e stelle-

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Pensieri di Karol
Io: Ragazze io non so cosa pensare....
Ed era vero, non sapevo veramente cosa pensare perché non posso piacergli, ci conosciamo da circa due giorni. È vero, è un bel ragazzo... a dir la verità è stupendo... Qualche volta ho notato anche io che ci ha provato con me, ha provato a stuzzicarmi, ma sinceramente io non gli do corda, anche perché non mi interessa. Torno subito alla realtà
Io: dai ragazze è tardi. Paghiamo qui e poi andiamo a cenare. Avete portato il necessario per dormire da me, vero?
Tutte: Ovviamente!
Chiara: Sarà il pigiama party migliore che tu abbia mai fatto in vita tua!
Io: anche il primo in verità...
A: come il primo?!
Io: si, perché quando stavo a Città del Messico il mio migliore amico era un ragazzo, le uniche ragazze che mi erano "amiche" si comportavano da tali solo in classe, fuori eravamo come sconosciute, e quindi a casa di Mike, il mio migliore amico, ci ho dormito solo poche volte, ma nemmeno nella stessa stanza, sua madre diceva che per mio rispetto lui sul divano e io nel suo letto, quando a me poi non avrebbe dato fastidio, è solo una camera da letto con un lettino in più e una persona che dorme nella stessa stanza, basta
Carolina: Non ci avevo mai parlato di Mike..
A: giusto, dai su parliamone!
Io: come, ora?!
Chiara: Ragazze ha ragione Karol, stasera al pigiama party tutti i dettagli. Ora dobbiamo andare a cenare e poi dobbiamo tornare alla villa prima che si faccia tardi!
Dopo aver mangiato un panino con hamburger in una paninoteca, siamo tornate a casa. Le ragazze si soffermeranno a dormire, così vedranno un po' meglio la casa prima di venirci ad abitare durante il mese di luglio. Dopo essere entrate in casa, che sembra essere deserta, andiamo a posare le nostre compere in camera mia, anche se dormiremo in soggiorno che c'è più spazio. Nel mentre sentiamo alcune voci e scendendo giù vediamo Ruggero che parla con Agus sul calcio italiano e per la sua squadra preferita, il Napoli, almeno credo per quello che ho sentito. Alle loro spalle intanto dalla porta entrano i suoi genitori e mio nonno che a quanto pare hanno cenato fiori tutti e cinque e quindi l'unica cosa che mi viene da pensare è che anche Agus si soffermi a dormire qui e quando se ne salgono sopra, salutandoci con un semplice cenno del capo, chiedo al nonno per accertarmi
Io: nonno ma quindi anche Agus rimane a dormire qui questa notte?
NK: come ANCHE lui? Io sapevo solo di Agus
Io: nonno non ti ha avvisato Ruggero che rimanevano anche le mie amiche
NK: ah si, qualcosa mi aveva accennato... dove vorreste posizionarvi per la notte, così dico al personale di preparare tutto
Io: avevo pensato in salotto che c'è più spazio
Nk: perfetto! Ragazze benvenute alla villa allora -intanto si sentono Ruggero e Agustin scendere le scale- Ragazzi vi va di dormire in salotto con loro? Tanto, c'è spazio! Sempre se per voi va bene -dice rivolgendosi a noi.
Io e le ragazze ci guardiamo qualche secondo per capir la situazione e senza nemmeno il bisogno di parlare ci intendiamo e all'unisono rispondiamo "va bene". Andiamo in camera mia e dalle ragazze si sentono alcune lamentele perché volevano sapere di Micheal questa notte, però dicevano che era meglio avere due ragazzi a sorvegliarci, secondo loro.
Andammo in camera mia per lavarci e metterci il pigiama. Tutte avevano un pigiama più sobrio del mio, con una maglia a mezza manica è un pantalone lungo fino sopra al ginocchio, tranne io che avevo un pigiama a canotta e un pantaloncino corto con disegnato ovunque capcake e unicorni, l'unico che era pulito per quella sera... Prendemmo i cuscini e scendemmo giù. I ragazzi indossavano dei pantaloncini con una maglia a mezza manica. Appena sistemammo tutto per dormire si creò un silenzio imbarazzante che Ana ha deciso di rompere per fortuna.
A: Allora, che ne dite di fare qualche gioco insieme prima di addormentarci?
Io: di che tipo ?
A: magari qualche gioco di società, carte, non so, scegliamo un po' insieme....
R: io dall'Italia ho portato un mazzo di carte napoletane. Ci sono vari giochi da fare, molto divertenti e competitivi allo stesso momento.
Agustin: io ho Dixit nel mio zaino che è di sopra.
C: magari anche il gioco "chi sono", quello con i bigliettini sulla fronte
Io: quindi abbiamo abbastanza materiale per divertirci prima di addormentarci.
Incominciamo la nostra serata che continuò tra risate e scherzi, non rendendomi conto delle chiamate perse di Micheal. Era oramai l'una e mezza di notte e decidemmo di addormentarci
Pensieri di Ruggero
Erano ormai l'una e mezza di notte e decidemmo di incominciare a dormire, ma la verità è che io non riuscivo proprio a prendere sonno. Mi giravo e rigiravo su quel sacco a pelo appoggiato sul pavimento. La notte era ancora giovane e il sonno non si faceva vedere. Ad un certo punto ho una voglia matta di andare in bagno e per non disturbare nessuno decido di andare nel bagno di camera mia. Dopo aver fatto il tutto mi appoggio un po' sul mio letto e sembra che ora il sonno voglia arrivare, ma se ne va quando sento dei passi nel corridoio e una porta aprirsi. Giro la mia testa e vedo dalla porta socchiusa che anche Karol è rientrata nella sua stanza, ma subito dopo la vedo uscire con una di quei teli che si mettono in giardino per distendersi. Capisco subito la sua intenzione di andare in giardino e ricordandomi di avere uno di quei teli nell'armadio decido di uscire anche io e mentre esco dalla camera scorgo la mia chitarra e decido di prenderla, insieme ad una giacca. Quando esco di casa non la trovai subito, ho dovuto cercare in tutto il giardino, quando poi mi ricordo che da camera mia si vede una parte che dal giardino stesso è difficile trovare, il roseto. Decido di entrare anche lì per cercarla e... Bingo! Era lì sdraiata sulla sua schiena ad occhi aperti ad osservare il cielo stellato. Con tutta tranquillità decido di stendere il mio telo a fianco al suo.
K: Hey che ci fai qui, mi hai spaventata!
Io: hey scusa, non sapevo di essere così brutto
K: Dai non sei male, comunque che ci fai qui?
Io: sono qui per il tuo stesso motivo, almeno credo  -dico ridendo un po'- tu perché sei qui?
K: Perché a Città del Messico, dove ho sempre vissuto, in centro città, non si vedono così bene le stelle la sera. Come mai hai la chitarra?
Io: mentre uscivo l'ho vista e l'ho presa, vuoi cantare qualcosa?
K: non conosco molte canzoni...
Io: ne ho preparata una nuova, ho il testo sul cellulare, è un duetto neanche a farlo apposta. Ti va di cantare quindi?
K: va bene? Vediamo come si intitola...  Voy por ti... interessante.
Dopo aver cantato la canzone incominciamo a parlare del più e del meno e si fanno le tre di notte. Siamo stesi entrambi sui morti teli e finiti gli argomenti, come un flash in mente mi viene una nuova melodia che comincio a suonare. Anche se distesa, sento il suo sguardo fisso su me, nonostante io sia concentrato sulle corde della mia chitarra. Appena alzo gli occhi la guardo. Si è addormentata e notando il suo abbigliamento notturno, noto che potrebbe avere freddo e per questo gli Poggio la giacca presa prima di uscire e la appoggio su di lei e per dargli maggiore calore la strinsi a me, addormentandoci sotto la luce della luna.

Spazio autrice
Scusate l'assenza. Il lavoro mi sta portando molta più fatica di quanti immaginassi. Spero vi piaccia. Alla prossima!

Noi come Luna e Sole - RuggarolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora