CAPITOLO 1: LA NOTTE

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Erano le 02:18 e non riuscivo a prendere sonno, qualcosa tormentava il mio sogno e si divertiva prendendosi gioco di me e di ciò che stavo vivendo in quel preciso isante...

Una sagoma compariva e scompariva dietro di me non aveva volto, non aveva un aspetto ben preciso, ricordo solo che avevo molta paura e non sapevo cosa volesse da me.

Si erano fatte le 02:27 ed era ricomparsa, questa volta sussurrandomi qualcosa di incomprensibile nell'orecchio...

Mi alzai di botto facendo finta di niente, forse pensando che sarebbe passato tutto, corsi in bagno, sciacquai la faccia e guardai spaventata il mio riflesso nello specchio, "era stato tutto solo un brutto sogno" ripetevo nella mia mente per cercare di convincere almeno un parte di me a star tranquilla.

Mi recai in cucina per prendere un bicchiere di acqua fresca per calmarmi e fu proprio li che ebbi il mio fatale incontro...

Appena varcata la soglia della cucina mi accorsi che non ero sola. Facevo finta di niente e continuai a camminare verso il frigorifero ma, a quel punto il bicchiere si rovesciò, scatenando in me un sentimento di profonda paura ma allo stesso momento di follia...

Impugnai il coltello più affilato e cominciai a girar su me stessa per cercare di capire se ero io ad essere impazzita oppure qualcuno era nell'intento di spaventarmi e ci era perfettamente riuscito!

Confermai la teoria più lontana in quel momento dal mio cervello: "ero io ad essere impazzita" e non c'era nessuno con me se non il mio fedele compagno di avventure Mr. Hope (un bellissimo orsacchiotto che ho fin dalla nascita). Lo afferrai da una zampa e tornai a letto, si stava facendo sempre più tardi perciò chiusi gli occhi e ripetei nella mia mente una parola che mi tranquillizzasse abbastanza per prendere sonno. M i strinsi a Mr.Hope, chiusi gli occhi e mi addormentai alle 02:54.

Era mattina e quello della notte non rimase altro che un brutto sogno!

Cercai di parlarne con mia sorella ma non ricevetti altro che un solito "Ma tu sei pazza" così mi chiusi in me stessa ma continuai dell'idea che non dovevo dare per scontato quel sogno.

LA FALSA FOLLIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora