CAPITOLO 27

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Pov's Marta
Sono le 00;15.
Vado a dormire.
Dopo circa 2 ore sono ancora qui, non riesco a dormire.
Mi alzo e scendo in cucina.
Voglio un bicchiere d'acqua.
Prendo un bicchiere di plastica e mentre metto l'acqua sento qualcuno scendere, mi giro ed è Valerio.
V: ei, che ci fai sveglia?
M: non riuscivo a dormire.
Dico bevendo l'acqua.
V: perché?
M: che cazzo ne so
Dico chiudendo la bottiglie dell'acqua irritata.
V: sei sempre così?
M: così come? Dai, sentiamo
V: così scorbutica
M: scorbutica? Allora perché mi parli?
Dico avvicinandomi a lui.
V: non posso evitarti per il resto del tempo che vivremo insieme
M: io credo che il motivo non sia questo
Dico in un mezzo sussurro.
Eravamo vicinissimi.
Ma non attaccati.
Non lo voglio baciare.
Voglio solo vedere ciò che fa.
Una cosa che mi ha imparato mia madre nel poco tempo che è sta con me è sedurre i maschi.
Purtroppo ho "imparato" tardi, dopo Davide.
Ma mi può sempre servire, tipo in questo momento.
V: s-si i-invece
Ecco, nemmeno un puttaniere resiste, è tipo un trucco per mandargli in fumo il cervello.
Basta essere un po' sensuali, voce bassa, un po' rauca e via.
V: c-cosa v-vuoi fare?
M: nulla
Dico allontanandomi.
Lo sorpasso e torno nella mia camera.
Mi stendo e stranamente mi addormento quasi subito.
*LUNEDÌ*
*drriinnn*
Ecco la mia sveglia, sono le 06;30, e buongiorno!
Oggi è il primo giorno, non so se essere entusiasta, ansiosa, triste...?
Nel dubbio sono tutte e tre messe insieme.
Mi alzo, metto un jeans scuro con una maglia bianca.
Molto semplice, non voglio dare nell'occhio.
Mi finisco di preparare e vado a fare colazione.
In cucina ci sono Vale, Lele e Tanc.
Ros è tornata ieri a casa perché non trovava nulla che le piacesse per oggi nel mio armadio.
M: giorno
V-L-T: buongiorno
Faccio il latte, aggiungo caffè e zucchero, pronto!
Prendo i biscotti ed inizio a fare colazione.
A scuola andremo o con la macchina di Tanc o con quella di Vale e passeremo a prendere Giulia.
Ros va con l'autobus visto che vive più lontano.
Finisco di fare colazione e torno di sopra per lavarmi i denti e truccarmi.
Sono in bagno, mi sto truccando.
Bussano.
M: avanti
Dico mettendo il mascara.
V: quanto ti manca?
M: due minuti e sta volta veramente
Dico ridendo.
Gli sto dicendo questa frase da circa 10 minuti.
V: faccio finta di crederci
Dice uscendo.
Finisco di mettere il mascara, metto il rossetto e...
PRONTA!
Esco dal bagno, vado nella mia camera e prendo lo zaino.
Scendo in sala.
Erano tutti e tre sul divano ad aspettarmi.
M: pronta
T: ce l'hai fatta!
M: spiritoso, dai andiamo
Dico aprendo la porta ed uscendo.
Saliamo sulla macchina di Vale.
Mi hanno costretta a mettermi davanti, ma ok.
Andiamo da Giulia.
Dopo circa 10 minuti siamo arrivati.
La chiamo.
*IN CHIAMATA*
M: amo, siamo sotto scendi
Giu: ok amo, sto scendendo
*FINE CHIAMATA*
Attacco.
M: ora scende
Nemmeno il tempo di dirlo che la vediamo arrivare.
Giu: buongiorno a tutti
Dice salendo in macchina.
M: giorno amo
V-T-L: giorno
Ripartiamo.
Dopo 15 minuti siamo arrivati a scuola.
Eh già, è molto vicina.
Sono le 08;00.
Calcolando il fatto che dobbiamo entrare alle 08;10 direi che ci può stare.
Scendiamo dalla macchina e sento tutti gli occhi addosso.
Ok, me lo aspettavo, ma non così tanto.
Mi sento a disagio.
V: ti dovrai abituare*
Mi sussurra Valerio all'orecchio.
M: non credo lo farò molto facilmente
V: basta non farci caso
E velocizza il passo per sorpassarmi.
Si ferma su un muretto, su cui credo stessero andando tutti.
Dopo poco Giulia mi affianca.
M: amo, ma perché ci fissano tutti?
Giu: perché siamo appena scese dalla macchina di Mazzei
M: ah
Giu: già
M: quindi dovrò subirmi questa cosa ogni mattina?
Giu: non è nemmeno tanto male dai, più che altro, preparati alle troiette gelose
Man mano siamo arrivate al muretto dove era poggiato Vale.
M: quindi mi fissano perché sono scesa dalla tua macchina
V: nah, anche perché sei sorca
M: grazie?
V: prego
Dice continuando a stare al telefono.
Sì, ma cagami!
Siamo solo io e Giulia, gli altri sono abbastanza lenti.
M: sai che Diego mi ha detto di stare lontano da te?
Da lì spegne il telefono alza la testa e mi guarda un misto tra preoccupato e ansioso.
V: e perché?
M: perché ora mi ascolti e prima non mi cagavi?
V: perché stavo facendo una cosa e ti stavo ascoltando
M: comunque credo gli darò retta
Stiamo parlando a sussurri, anche se gli altri sono lenti, non voglio che ci sentano.
V: ed allora perché sei ancora qui?
Dice infastidito.
M: forse perché io non mi faccio comandare da nessuno?
Fa un sospiro.
È più rilassato.
V: cos'altro ti ha detto?
M: mah, nulla in particolare, a parte il fatti che sei un puttaniere
V: "nulla in particolare"
mi pende in giro imitandomi.
Rido.
M: ...
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Ciaoo!💕
Vi sta piacendo la storia?
Spero di sì.
Comunque, cosa dirà Marta? Perché ancora non se ne va?

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