Ch. 13

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"Immagino tu conosca sette minuti in paradiso, o sei così fuori dal mondo da non sapere di che parlo?" mi si rivolse Bakugou con affronto, roteai gli occhi in risposta, "vedrai che non sarà così male passarli con Denki", sgranai appena gli occhi, guardandomi in torno in cerca di Denki, trovandolo a fissare male Kirishima, che a sua volta lo guardava con aria di scuse.

"Quiiindi, insomma... come va?" mi chiese Denki appena fummo soli nel bagno, lo guardai inarcando un sopracciglio "Sei serio?" gli chiesi in modo ironico, "Si, cioè, insomma, non parliamo da un po' quindi..", sbuffai poggiandomi al lavabo, stando così direttamente davanti a Denki, "Piuttosto mi spieghi perché mi trovo qui, con te, per un obbligo da parte di Bakugou?" chiesi marcando il nome finale, "Non lo so, forse ha detto un nome a caso, è probabile", "Credi sia diventato scemo con la scarica del tuo quirk?" domandai con nonchalance, pentendomene quando vidi il suo sguardo farsi cupo, "no ascolta, scusa, colpa m-", "Shinso davvero, scusami, non so che mi sia preso, penso di aver avuto paura okay?" lo guardai dubbioso, spronandolo a continuare, "non so come chiederti scusa, non ho neanche una scusa davvero plausibile, so solo che mi dispiace di averti fatto del male, è tutto così nuovo per me, non so cosa provo, se è normale; in quel momento mi sentivo si bene, ma ero anche terribilmente spaventato ed ho agito d'impulso, volevo stare lì con te, ma non così", appena finì di parlare la mia mente entró in subbuglio, non provavo altro se non frustrazione mentre elaboravo le parole senza senso di Denki, "Ascoltami bene Denki; smettila di poter pensare di prenderti gioco di me, che mi piaci immagino io ormai lo abbia reso palese giusto? Eppure guarda te, sono ancora sano di mente, non sono la tua seconda mano, pensi di potermi avere lì, ad aspettarti in caso ti va male con Jirou? Ho una notizia per te, con me non attacca.", ero sicuro non avrebbe replicato, come aveva fatto l'ultima volta, ma mi sorprese; "Ho parlato di te con Kirishima", rimasi confuso da quell'affermazione, non capendo effettivamente la piega che stava prendendo la conversazione, "volevi sapere perché Bakugou ci ha mandati qui insieme no? Allora fammi partire dall'inizio. Dopo che eri andato via dalla mia festa mi sentii strano, e non fraintendermi, non mi mancavi in quel momento e non lo dico con cattiveria, ma mi sentii quasi sollevato, ero senza parole per ciò che era successo, ci eravamo baciati e non me lo sapevo spiegare; quando ti vidi il giorno dopo pensai effettivamente di avere esagerato, ti venni a parlare per questo, ma quando ci ritrovammo da soli rivolevo quel contatto" fece una breve pausa, per tutto il tempo continuò a guardare per terra mentre giocherellava con le sue mani, "decisi in quel momento che avevo bisogno di confrontarmi con qualcuno, Kirishima sa tutto ed è la miglior persona con la quale io possa parlare, anche lui è in una situazione strana quindi ci scambiavamo consigli, a quanto pare però a Bakugou non riesce a nascondere proprio niente, dev'essere per questo che ci troviamo qui, ora", "Giusto, perché non sai cosa vuoi" risposi in modo sarcastico, "Scusami, ma non tutti sono come te, io non riesco a mettere in ordine i miei pensieri da solo, ma non lo trovo un male appoggiarsi ad altre persone; l'ho fatto perché non volevo sentirmi sbagliato Shinso", continuava a tenere gli occhi a terra, ma avevo percepito benissimo la sua voce tremante; rimasi un po' scosso dal fatto che tutto ciò lo facesse sentire sbagliato, ma in un momento come quello non riuscì a non dare precedenza a Denki, spaventato, che era davanti a me, volevo chiedergli delle spiegazioni anche su Jirou, ma decisi che ne avremmo riparlato più avanti.
Mi staccai dal lavabo e attirai Denki a me, facendolo poggiare al mio petto, rimanemmo così per qualche secondo finché Denki non riprese a parlare, "Questo vuol dire che non mi odi?", era la prima volta da quando eravamo lì dentro che Denki mi guardava negli occhi, e si riferì a me di nuovo con quel tono di voce puro, quasi bambinesco, gli misi una mano sulla testa portandolo a poggiarla nuovamente sul mio petto, "Non lo pensare mai Denki, non ti ho perdonato, ma non potrei mai odiarti" e restammo così per i minuti a venire, con lui poggiato sul mio petto ed io a stringerlo tra le mie braccia, fin quando non vennero a bussare alla porta.

Eravamo tornati nella saletta io, Denki e Tsuyu, che era venuta a bussare alla porta, e la prima scena che ci si paró davanti era un Kirishima sull'orlo di un pianto che si dirigeva verso di noi a passo spedito, "Sc-scusate, torniamo subito" disse Kirishima rivolgendosi a me e Tsuyu, tentando di sorriderci, prendendo poi Denki per un polso e uscendo dalla tavernetta; guardai Tsuyu con fare interrogativo ma tutto quello che ottenni fu una sua alzata di spalle.

𝕋𝕚𝕡𝕤𝕪 || ShinkamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora